Cinque imprenditori, due
avvocati e un funzionario dell’Ente nazionale per l’aviazione civile,
sono finiti in manette per un giro di illeciti al Leonardo Da Vinci.
Sono stati gli agenti della polizia di Frontiera a scoprire come i titolari di alcune aziende dello scalo romano ottenevano appalti e agevolazioni negli incarichi pagando un funzionario.
Il responsabile, un romano di 58anni, veniva pagato con tangenti e benefit come il pieno della macchina, viaggi gratuiti, auto di lusso, pagamento dei servizi telepass e della manutenzione ordinaria e straordinaria del parco macchine della sua famiglia.
Secondo quanto ricostruito con questo sistema le imprese si sono assicurate contratti e appalti. Tra questi anche un imprenditore di origini calabresi da tempo residente nella Capitale, che grazie alla compiacenza del funzionario arrestato stava cercando di accaparrarsi il business del trasporto di materiale radioattivo. Con la trattativa conclusa, aveva già acquistato diversi aeromobili.
Ancora: gli investigatori dell’aeroporto hanno scoperto che lo stesso funzionario era in “affari” anche con due avvocati. I due legali grazie alla sua compiacenza riuscivano a trasferire senza controlli ingenti somme di denaro all’estero. L’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, per gli arrestati le accuse sono corruzione e concussione nonché di falso, abuso di ufficio, bancarotta per distrazione, violazione delle norme ambientali. È stato infine disposto il sequestro delle auto intestate al funzionario corrotto.
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