Carrefour è il quarto gruppo di grande distribuzione nel mondo ed in Italia, il secondo in Europa.
Il segreto di questo successo?
Il risparmio sul costo
del lavoro che prevede, ad esempio, l’esternalizzazione di tutte le
funzoni logistiche che vengono appaltate a “coop” disinvolte e senza
scrupoli che risparmiano sulla pelle dei lavoratori.
Il magazzino di Chignolo Po (PV) ne è una
rappresentazione plastica: 40.000 metri quadrati, 100 dipendenti tra
facchini e personale amministrativo, 6.000.000 di colli movimentati
all’anno, i servizi dati in appalto al consorzio CISA che li ha
subappaltati ad una consociata, la coop Zero 70 che, subentrata
nell’agosto 2019, ha chiuso l’esercizio al 31 dicembre con un passivo
di
400.000 €.
Questa stranezza è balzata agli occhi anche dei facchini
che, come purtroppo accade quasi sempre nei casi di subentro, sono
stati obbligati a diventare soci lavoratori della coop in questione
poichè tale opzione consente al fornitore di servizi di mantenere le
caratteristiche di mutualità prevalente che consentono di pagare meno
tasse.
E’ stata quindi convocata l’assemblea sociale in fretta e
furia ed è stato chiesto di votare quel bilancio senza consegnarlo agli
interessati, senza spiegarlo, con un preavviso di nemmeno un giorno.
La preoccupazione che si è diffusa tra i facchini ha
avuto come oggetto il fatto che si richiedessero non meglio specificati
sacrifici per uscire dalle criticità.
Insomma in un quadro fortemente opaco il timore diffuso è
stato quello di doverci rimettere stipendi e istituti contrattuali
vari.
Per queste ragioni i soci, al 90 % iscritti ad USB, hanno deciso di non sottoscrivere nulla e chiedere informazioni dettagliate.
La mattina del 9 luglio pertanto i delegati in sciopero
sono stati affrontati dal presidente del consorzio che ne ha aggredito
uno mandandolo al pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni.
Da allora la coop ha inviato uno stillicidio di
pretestuose lettere di contestazione disciplinare comminando
complessivamente centinaia di giorni di sospensione e attuando cambi di
orario dei turni senza rispetto per i limiti imposti dalle norme e con
l’unico, fine di spaventare e ricattare i lavoratori.
Ma la bulimia di domino e profitto delle aziende ottiene
invece che, nel loro piccolo, anche le formiche finiscono per
incazzarsi, figuriamoci i facchini.
Al rifiuto categorico di Zero 70 di incontrare
lavoratori e sindacato gli stessi hanno risposto con una radicale e
creativa forma di lotta: “ti intaso il supermarket di carrelli della
spesa riempiti ed abbandonati alle casse senza pagare”.
Sabato, giorno di particolare affollamento dei
supermarket di Carrefour – in quello di Pavia – decine di facchini si
sono presentati alle casse coi carrelli stracolmi di prodotti non
deperibili e dopo aver coinvolto gli altri clienti mediante comizi
volanti e volantinaggio li hanno lasciati belli pieni senza acquistare
nulla poiché, a causa delle sanzioni disciplinari della coop i loro
stipendi sono fortemente decurtati e le loro tasche sono
conseguentemente vuote e quindi….
Si stima che per risistemare tutta la merce abbandonata nei carrelli occorrerà parecchio tempo, molte ore se non giorni.
E quello di sabato è stato solo l’inizio, un assaggio oltrettutto limitato alla sola città di Pavia, per ora.
La lotta che sta partendo in Carrefour (USB è primo
sindacato anche in altri magazzini della filiera al nord) ha come
oggetto la critica e l’obiettivo del superamento del sistema degli
appalti, un sistema fondato sullo sfruttamento brutale, la costante
messa in discussione di salari, ferie, malattia, TFR ed altri istituti
contrattuali che scompaiono sovente nella girandola di cambi e di
soggetti che se ne “scappano con la cassa”.
Il ricorso che i committenti fanno ai fornitori di
servizi ha anche il risvolto di instaurare un clima di precarietà e
ricatti nei magazzini rendendo precarie le condizioni di lavoro, la sua
stabilità.
Per questo è venuto il momento di rompere questa gabbia,
di mandare via le cooperative che di solidale e mutualistico non hanno
nulla, è giunta l’ora di internalizzare in Carrefour tutti i lavoratori
che mettono i loro corpi al servizio di questa multinazionale.
Basta appalti, basta coop finte, basta brutalità nei
confronti dei facchini, Carrefour non può pilatescamente lavarsene le
mani e fingere di non sapere o non avere responsabilità.
Alla barbarie di padroni e caporali i lavoratori risponderanno con i loro CARRELLI SELVAGGI.
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