Il decreto “Sblocca Italia”
è una legge obiettivo bis. Il lungo elenco delle opere è giustificato
più da una pressione politica dei territori, che dalla necessità delle
stesse. La riforma delle municipalizzate viene rinviata,
ma era centrale per rilanciare le costose gestioni dei servizi di
trasporto e migliorare i pessimi servizi erogati.
Il rifinanziamento
della cassa integrazione evita, ancora una volta, di
affrontare il nodo delle numerose imprese decotte, che facendosi scudo
dei lavoratori utilizzano la cig per galleggiare e non per il loro
rilancio. Si allontana il welfare che tutela gli addetti e non le aziende protette.
Lo
schema è quello di sempre, evitare verifiche tecnico-economiche sugli
investimenti, rilanciando opere avviate quaranta anni fa, non più
necessarie per poter erogare a pioggia le (scarse) risorse pubbliche. Le
opere civili sostengono una industria “obsoleta”, chiusa alla
concorrenza ma aperta alla corruzione. Il contrario degli obiettivi di un governo riformatore.
Lo sviluppo occupazionale è da ricercare nell’informatizzazione del settore, nell’innovazione
della logistica e nella gestione aperta alla concorrenza. Porti,
aeroporti e società di trasporto somigliano più ad Aziende sanitarie
locali che a imprese di servizi. A cosa serve l’Alta velocità a Malpensa se Etihad ha detto che lo scalo della brughiera svilupperà il trasporto merci? E’
insostenibile continuare il programma di Alta Velocità ai costi più
alti del mondo e pensare contemporaneamente a tre valichi ferroviari per
le merci (Brennero, Val Susa e Terzo Valico), quando il trasporto cargo
su ferrovia è ai minimi storici per motivi “gestionali” e non
infrastrutturali. Rivedere questa lista della spesa di opere, uscita dal
Consiglio dei Ministri, è una necessità. L’allungamento della
concessioni autostradali è in linea con vecchie logiche.
I concessionari autostradali rafforzano le rendite di posizione monopoliste con il prolungamento automatico delle concessioni. Si introduce un allargamento delle defiscalizzazioni che per le opere avviate in project financing che
si configurano come aiuti di Stato. Il contrario di quanto previsto
dalla normativa europea e degli indirizzi dell’antitrust italiana.
Vengono semplificate le procedure autorizzative per accelerare le
cantierizzazioni al punto tale che la prossima fase sarà quella di
sopprimere le Soprintendenze facendoci precipitare in una nuova
urbanizzazione selvaggia e in un consumo di suolo senza fine.
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lunedì 1 settembre 2014
Sblocca Italia ovvero regali ad Autostrade e Cig ad aziende decotte.
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