sabato 6 settembre 2014

Nord di Roma: acqua & arsenico. ANGUILLARA, ACQUA PUBBLICA: BOLLETTE PAZZE E TARIFFE SALATE.

Bollette a confronto: L'acqua di Anguillara non è la meno cara del comprensorio.

osservatorelaziale.it di Silvio Rossi
immagineAnguillara Sabazia (RM) - Non sono solo le analisi e la mancanza di comunicazione, così come evidenziato nell’ articolo dello scorso 17 agosto [ ANGUILLARA, ARSENICO A PONTON DELL’ELCE: TRA VALORI SCHIZOFRENICI E INTERVENTI LUMACA RISPOSTE CHE “FANNO ACQUA”  a far preoccupare la cittadinanza.
Nel mese scorso sono state consegnate le bollette per il 2014, che riportano un consumo presunto dall’ultima lettura (effettuata nel mese di novembre 2013) fino al 31 dicembre 2014!
L’attribuzione di consumi presunti è una pratica che in numerose occasioni è stata condannata dai Tribunali Amministrativi Regionali. Nel caso di Anguillara inoltre la presunzione di consumo, che è considerata illegittima, anche se il periodo per cui viene chiesto il consumo non verificato è trascorso, risulta particolarmente indigesto agli utenti, perché viene chiesto di pagare in anticipo un consumo futuro presunto.
È stata la Cassazione nel 2007 a dire che “in difetto di rilevazione del consumo effettivo, non sia comunque consentito in materia far ricorso a criteri di consumo presuntivo […]”, e numerose altre sentenze hanno condannato i gestori che hanno emanato bollette senza un preventivo accertamento del reale consumo degli utenti.

Ad esempio nel 2009 il Tribunale di Nocera Inferiore affermava “All’uopo s’osserva che i Comuni nella gestione del servizio per la distribuzione dell’acqua potabile, non possono determinare il canone, avente natura di corrispettivo reso, sulla base dei consumi presuntivi in quanto possono richiedere il pagamento solo per l’acqua effettivamente erogata”.
Non da meno il Giudice di Pace di Nuoro, nel 2011, a seguito di un ricorso di un cittadino contro un gestore ha dichiarato: «Abbanoa non può determinare il canone sulla base di consumi presunti. È illegittimo. Deve chiedere il pagamento solo per l'acqua che ha effettivamente erogato e non per consumi non effettuati».
Identiche sentenze sono state emesse a Patti (ME), Agrigento, Castellammare del Golfo.

Ci chiediamo a questo punto: perché il Comune di Anguillara Sabazia emette le bollette utilizzando un criterio già dichiarato più volte illegittimo da tutti i gradi della Magistratura, a rischio di veder accolto qualche ricorso dei cittadini, per poi trovarsi nel caso in grave difficoltà? Sindaco e Assessore sono così fiduciosi che i cittadini di Anguillara siano così benevoli nei loro confronti da non utilizzare questo strumento per evitare di mettere in difficoltà il Comune?
Rifacendoci alla sentenza della Cassazione del 2007 già citata, la stessa indica come: “Quanto al nolo del contatore e al relativo canone, osserva la Corte che il giudice di pace ha affermato che esso ha costituito un aggeggio che ha ingombrato la casa dell'utente senza che svolgesse alcuna funzione né per l'utente, né per il Comune”, per cui, non effettuando il Comune almeno due letture l’anno, sono illegittimi anche i 60 euro di “quota fissa” chiesti da Anguillara.
E proprio la quota fissa è un’altra voce che è maldigerita dai cittadini di Anguillara. Infatti, questo ulteriore balzello smentisce alcuni esponenti della giunta locale, che si vantavano sui social network di avere le tariffe più basse rispetto ai paesi vicini. Le tariffe, come prezzo al metro cubo, in effetti sono basse, ma se a queste si aggiunge una quota fissa esagerata, il prezzo finale pagato dai cittadini (che non guardano le tabelle al metro quadro, ma quanto esce realmente dalle proprie tasche) è più alto di altre realtà simili.
Facendo il confronto con Bracciano, che nominalmente ha delle tariffe più alte, si può notare come sotto il castello Orsini un cittadino che consuma 40 metri cubi l’anno paga 40 euro contro i 77 di Anguillara, una famiglia che consuma 100 metri cubi l’anno paga 87 euro contro 117, chi consuma invece 500 metri cubi l’anno paga 640 euro a Bracciano, e 100 euro in più nella cittadina vicina di Anguillara. Questo perché Anguillara Sabazia ha in bolletta una quota fissa (per il contatore, o forse per l’onore di essere allacciati all’acquedotto cittadino?) di 60 euro, contro gli 8,21 di Bracciano. Facendo una piccola indagine abbiamo scoperto come le quote fisse che tutti i gestori fanno pagare in genere sono dell’ordine della decina di euro l’anno, al massimo 22. Perché ad Anguillara Sabazia si paga una quota fissa (non corrispondente ad alcun consumo) così alta?
La storia delle tariffe somiglia a quelle pubblicità che propongono prestiti a tasso nominale zero, salvo scoprire in seguito che il TAEG (che corrisponde a quanto effettivamente paga l’utente) è oltre il 20%.

Nessun commento:

Posta un commento