La mobilitazione dopo lo sfratto e il sostegno dei big del grande schermo. In campo anche Scamarcio.
L'attore, a Venezia per il festival del cinema, su Twitter scrive: "Grande sostegno a tutti gli attivisti che in questo periodo stanno subendo gli sgomberi come al Teatro Valle e al Cinema America", tenendo insieme le due esperienze culturali di autogestione che, nel giro di un mese, sono state costrette a chiudere i battenti in città. Per entrambe, però, prosegue un'interlocuzione con le istituzioni cittadine. Perché se il percorso della Fondazione Teatro Valle occupato prevede già una serie di incontri con il Teatro di Roma per stilare una bozza di convenzione (il primo c'è stato tre giorni fa), oggi è prevista una riunione tra i giovani del Cinema America e l'assessore all'Urbanistica Giovanni Caudo. Un appuntamento programmato prima dello sgombero di due giorni fa, durante il quale dovrebbe fare qualche passo in avanti la proposta di "azionariato popolare" per acquistare lo stabile di via Natale dal Grande lanciata l'altro ieri in piazza San Cosimato. Un'idea fissata anche nella frase che campeggia sull'home page del sito dell'America: "È stato sgomberato ma Trastevere lo ha rivendicato, occupato, restaurato... e ora se lo compra".
Per ora tutto è bloccato fino alla definizione del vincolo posto dal ministero, dopo la sollecitazione della Regione Lazio. "Il Comune farà la sua parte", ricordano anche in Campidoglio. La proprietà dello stabile, però, la Progetto Uno srl, è pronta a fare ricorso proprio contro il vincolo che conserverebbe la destinazione d'uso di quella sala. Intanto, i ragazzi del Cinema America hanno rispolverato la loro "antica" attività, la "mappatura" degli spazi abbandonati a Roma. "L'ambizioso progetto, iniziato a settembre 2012 - si legge sul blog romabbandonata. org - ha lo scopo di catalogare sia edifici pubblici che privati (purché di interesse collettivo), di raccoglierne la storia e le informazioni, e di rendere aperte a tutti queste risorse".
La filosofia di fondo è spiegata così: "Abbiamo maturato la convinzione che quando la proprietà, pubblica o privata che sia, lascia per anni un edificio abbandonato per mala gestione del patrimonio pubblico
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