venerdì 20 giugno 2014

Quando dicono che noi italiani siamo incredibili hanno ragione!

Questa è la storia di un piccolo e sconosciuto pastificio a pochi chilometri da Bologna. Un piccolo e sconosciuto pastificio che ogni giorno produce 100 quintali di tortellini, tortelloni e ravioli. Quanto basterebbe a sfamare l'intera provincia di Bologna (tanto per farvi un'idea). A pranzo e cena. Ammesso che mangiare solo tortellini a pranzo e cena possa considerarsi una dieta sana ed equilibrata...

kitanticrisi.it


E tutto questo incredibilmente lo fanno un manipolo di persone, poco più di 10.
Quando dicono che noi Italiani siamo incredibili hanno ragione.
Hanno ragione, anche perché siamo arrivati al paradosso per cui questa azienda, che è nata e sorta a Bologna, che vende tortellini bolognesi, che costano pochissimo, che ne vende a tonnellate, che esporta in tutto il mondo, lo scorso 24 ottobre 2013 ha chiesto il suo fallimento perché non riusciva più a tirare avanti.
Possibile che con la crisi che viviamo io, come curatore fallimentare nominato dal Tribunale di Bologna, debba essere costretto a fermare la produzione di un pastificio che se proseguisse la sua attività potrebbe dar da mangiare a migliaia di persone che si trovano in difficoltà?
Certo, la qualità non è eccellente (per intenderci scordatevi i tortellini fatti a mano dalle rinomate nonne bolognesi). Ma sfido Alessandra Spisni in persona a riuscire a tirare a mano 100 quintali di sfoglia al giorno, anche se con la sua straordinaria abilità riesce a tirare 12 uova di sfoglia alla volta!
Qui si parla di aiutare gente che a causa della crisi ha il problema di dover pensare ogni giorno a cosa mettere sotto i denti. E allora vi assicuro che anche i tortellini che fa quest'azienda vanno benissimo. Averne, dico io.
E comunque - giuro, parola di pubblico ufficiale - sono gli stessi identici tortellini, tortelloni e ravioli che al banco del supermercato trovate ad almeno 2 euro. Alla confezione da 250 grammi! Fino a pochi mesi fa il principale destinatario dei prodotti del pastificio era una notissima catena tedesca.
Oggi alle 13 nella sede di UNINDUSTRIA BOLOGNA si terrà la conferenza stampa di presentazione dell'idea che ho proposto, solo 7 giorni fa, alla stessa associazione degli industriali bolognesi ed al Prof. Andrea Segré. Per chi non lo conoscesse Andrea Segré è il fulcro del settore agroalimentare bolognese. E se Bologna è il fulcro del agroalimentare italiano e l'Italia è il fulcro dell'agroalimentare nel mondo. Beh... ci siamo capiti...
L'idea è commercializzare un KIT ANTICRISI che consenta, con pochi euro, di risolvere il problema alimentare di una famiglia. Basta meno della metà dei famigerati 80 euro per mangiare in 3 persone un paio di mesi.

E' davvero possibile?
E se questa iniziativa consentisse il salvataggio ed il rilancio di questo piccolo e sconosciuto pastificio bolognese che in realtà un nome ce l'ha, ed è AZIENDA CERLACCHIA?
Dopo gli esiti entusiasmanti della fase sperimentale durata 3 giorni e condotta in sordina con le sole imprese associate ad Unindustria Bologna, siamo oggi pronti a lanciare il progetto su scala nazionale.
Io credo di aver fatto la mia parte nello spremermi le meningi e non mollando fino a quando mi è venuta finalmente l'idea (forse) giusta. Tutto lo staff del mio Studio ha fatto la sua parte aiutandomi a dar corpo e concretezza all'idea da un lato e lasciandomi il tempo di concentrarmi a fondo su di essa dall'altro.
Il Tribunale di Bologna ed il Comitato dei creditori hanno fatto la loro parte dandomi totale appoggio su un'iniziativa senza dubbio atipica per un'azienda che versa in stato di fallimento e scommettendo sul rilancio dell'azienda invece di far tesoro delle briciole che avrei potuto distribuire senza sforzo e senza tanti patemi d'animo.
Unindustria Bologna, in persona del Direttore Generale Tiziana Ferrari e di tutto il suo staff, ha fatto la sua parte credendo da subito in un'idea all'apparenza balzana e mettendo in gioco la propria personale credibilità dandole voce.
Andrea Segré ha dimostrato un'elasticità mentale ed una reattività sconosciuta alla maggior dei suoi colleghi cattedratici universitari, tirando ed adattando suo "figlio" (Last Minute Market), fino a renderlo compatibile e adatto a veicolare la mia idea, e coinvolgendo il Centro Agroalimentare Bolognese per gestire l'imponente logistica che sarà necessaria. (Capite che a forza di 100 quintali al giorno di tortellini si fa in fretta a riempire un capannone!)
Mio padre, con ACEF Associazione Culturale Economia e Finanza, e la sua martellante idea portata avanti con tenacia e lungimiranza in 14 anni di Meeting "Insieme per la ripresa" ha fatto il resto. Insieme per la ripresa... l'idea è affascinante, ma si può concretizzare in qualcosa di tangibile?
ORA TOCCA A VOI, questo è il mio appello: vi è piaciuta questa storia? Condividetela! E diventatene parte.
Abbiamo 4 ore per portare il KIT ANTICRISI sulla bocca di tutti... fate un po' voi!
www.kitanticrisi.it
Grazie dell'attenzione e dell'aiuto che mi potrete dare.
Giacomo Barbieri
p.s.
il 27/6 (cioè venerdì prossimo) si terrà l'asta per la vendita dell'azienda. Se fossi un imprenditore con il senso degli affari e poco più di 200.000 euro da spendere a questo punto ci farei un pensiero MOLTO serio.
Se avete entrambe queste caratteristiche e vi interessa approfondire, contattatemi su giacomo.barbieri@barbierieassociati.it.

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