Nel 2013 sono cresciuti del 15,6% gli italiani con patrimoni da investire superiori a 1 milione di dollari. Ormai sono tornati ai livelli del 2007, prima del crac Lehman Brothers e della recessione. E ce ne sono 3mila la cui ricchezza supera i 30 milioni. A favorirli il buon andamento della Borsa e lo scudo fiscale.
L’Italia si conferma al decimo posto nella classifica mondiale, che comprende 14 milioni di individui con patrimoni totali pari a 52.620 miliardi di dollari. La crescita maggiore la registrano, sempre nel 2013, Irlanda (+25%), Emirati Arabi (+24%), Giappone (+22%) e Grecia (+22%), ma è ancora il Nord America l’area con il maggior numero di ricchi, che toccano i 4,33 milioni di persone (+16%), inseguiti dai 4,32 milioni del Far East (+17%). Il cui patrimonio sale a 14,2 trilioni di dollari (+18%) contro i 14,9 trilioni dell’America (+17%). Ma anche in Europa i milionari aumentano a vista d’occhio (+12%) raggiungendo i 3,83 milioni e spartendosi una torta da 12.390 miliardi di dollari (+14%).
Il primato mondiale resta ancora agli Stati Uniti, con 4 milioni di paperoni (+17%), seguiti da Giappone (2,3 milioni), Germania (1,1 milioni) e Cina (758.000). I quattro paesi concentrano il 60% dei milionari del mondo e rappresentano il 70% della crescita della categoria. Dal 2008, ovvero dall’inizio della crisi, gli individui cosiddetti ‘ad alto patrimonio netto’ hanno visto crescere la propria ricchezza del 61%, pari a 20mila miliardi di dollari. Quanto agli ultra paperoni, nel mondo sono 128mila, pari allo 0,9% del totale, ma i loro patrimoni rappresentano quasi il 35% della ricchezza totale.
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