Il ministero dell'Istruzione posta tweet rassicuranti, mentre sui siti studenteschi impazzano i pronostici sugli argomenti della prima prova scritta. I "favoriti" sono Pirandello, D'Annunzio e Primo Levi. Molto citato il grande scrittore colombiano morto quest'anno, insieme al decennale del social network e ai cent'anni della Grande Guerra.
“Manca poco e l’esame farà parte della vostra storia. Lo ricorderete (nel bene) per sempre #quasi maturi #maturità2014”, cinguettava pochi giorni fa il profilo twitter del Miur facendo l’in bocca al lupo agli studenti di quest’anno. Adesso manca davvero poco: domani circa 490mila studenti dell’ultimo anno siederanno tra i banchi per l’esame di maturità 2014. E se all’apertura del plico telematico (nonostante i problemi informatici, poi risolti, che hanno caratterizzato gli ultimi giorni) manca qualche ora, il tototema impazza in rete già da mesi.A farla da padrona l’ipotesi, per quanto riguarda l’analisi del testo, di un autore del Novecento. Proprio tra questi, secondo un sondaggio di skuola.net, in cima ai pensieri degli studenti ci sarebbe Pirandello, protagonista insieme a D’Annunzio e a Primo Levi. Dopo la scelta dell’anno scorso dell’analisi di un brano tratto da L’infinito viaggiare di Claudio Magris, però, i ragazzi si dichiarano pronti a tutto, anche a un autore straniero. E qui scenderebbe in campo il premio Nobel Gabriel García Márquez , morto pochi mesi fa. Ipotesi però smentita da un altro tweet del Miur, che ha promesso: “Chi ha preparato le prove ci e vi rassicura: sono in linea con i programmi”. Principio che escluderebbe anche la possibilità di autori viventi. Ecco che allora risalirebbero le quotazioni di chi manca all’appello da un po’, come Saba e Svevo, uscito l’ultima volta nel 2009.
Se poi il ministero mettesse in campo la “scaramanzia da Mondiale” ci sarebbe da puntare sul “sempre favorito” Ungaretti. Era il 2006, infatti, e mentre la nazionale faceva sognare l’Italia a Berlino, gli incubi di chi doveva affrontare la maturità si materializzavano sotto il nome di Giuseppe Ungaretti, poi riproposto nel 2011. Con una logica del genere sarebbero da scartare quindi Primo Levi e Salvatore Quasimodo, talismani sfortunati dei Mondiali 2010 e 2002.
Puntando i riflettori sugli anniversari, poi, vanno ricordati quello dei duemila anni dalla morte di Augusto e quello della morte di Carlo Magno. Questo potrebbe far pensare – perché no – anche a un ritorno di Dante assente dal 2007 e che ad esempio, nel VI canto del Paradiso, cita entrambi.
E parlando sempre di anniversari, il sito studenti.it suggerisce quelli che potrebbero essere presi in considerazione da viale Trastevere per le altre tracce, quelle di attualità, storiche e generali: la scomparsa di Mandela, il decennale dalla nascita di Facebook, che potrebbe essere lo spunto per una riflessione su come i social network stanno cambiando il nostro approccio alla comunicazione (come già nel 2009); e quello dallo tsunami nel sud est asiatico, che potrebbe far riflettere sui disastri ambientali. Poi i cent’anni dallo scoppio della prima Guerra mondiale, la santificazione dei papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, il crollo del muro di Berlino, vent’anni dalla morte di Nixon e 50 da quella di Palmiro Togliatti e di Kennedy, la nascita della tv italiana, di Hitler, Marconi e Galilei. Qualche altra ipotesi? L’Europa, già presa in considerazione negli anni passati, il premio Nobel a Martin Luther King e la crisi, trattata in vari modi sia nel 2012 che nel 2013.
In attesa di conoscere il verdetto di quest’anno, intanto, gli studenti sui social network prendono spunto proprio dagli autori che stanno ripassando per citazioni colte o per rifacimenti più o meno divertenti: ecco allora il leopardiano “studio matto e disperatissimo” di molti e il “si sta come a giugno sui libri i maturandi” di altri, per chiamare in causa proprio Ungaretti. Una consolazione per i maturandi ansiosi: secondo i dati del ministero del 2013, la prima prova è quella dove gli studenti se la sono cavata meglio.
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