Classe Dirigente. Mose, 35 arresti per tangenti: chiesto anche quello del sindaco di Venezia.
Chiesta la custodia cautelare per l'ex governatore Galan, gli atti
dovranno essere trasmessi al Senato. Un centinaio di persone nel
registro degli indagati.
VENEZIA - Imprenditori e tanti politici. Una raffica di arresti clamorosi. Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni,
del centrosinistra, è finito in manette con le accuse di corruzione,
concussione e riciclaggio. L'inchiesta è quella della Procura di Venezia
sugli appalti per il Mose
e sull'ex ad della Mantovani Giorgio Baita, già colpito da un
provvedimento di custodia cautelare lo scorso febbraio. In manette anche
l'assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso, di Forza Italia.
repubblica.it Le persone finite in manette sono in tutto 35 persone, un altro
centinaio gli indagati. Tra gli arrestati anche il consigliere regionale
del Pd Giampiero Marchese, gli imprenditori Franco Morbiolo e Roberto Meneguzzo nonchè il generale in pensione Emilio Spaziante. E una richiesta di arresto è stata formulata per il senatore di Foza Italia Giancarlo Galan.
Trattandosi di un parlamentare, gli atti dovranno essere trasmessi al
Senato. Galan è coinvolto per il periodo in cui è stato presidente della
Regione Veneto . Gli arresti partono da una inchiesta della Guardia di finanza di Venezia avviata circa tre anni fa.
I pm Stefano Ancillotto, Stefano Buccini e Paola Tonino (Dda) avevano
scoperto che l'ex manager della Mantovani Giorgio Baita, con il
beneplacito del proprio braccio destro Nicolò Buson, aveva distratto dei
fondi relativi al Mose, le opere di salvaguardia per Venezia, in una
serie di fondi neri all'estero. Il denaro, secondo l'accusa, veniva
portato da Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria personale
di Galan, a San Marino dove i soldi venivano riciclati da William
Colombelli grazie alla propria azienda finanziaria Bmc. Le Fiamme
gialle avevano scoperto che almeno 20 milioni di euro, così occultati,
erano finiti in conti esteri d'oltre confine e che, probabilmente, erano
indirizzati alla politica, circostanza che ha fatto scattare
l'operazione di questa mattina all'alba. Dopo questa prima fase, lo
stesso pool, coordinato dalla Finanza, aveva portato in carcere Giovanni
Mazzacurati ai vertici
del Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Mazzacurati, poi finito ai
domiciliari, era stato definito "il grande burattinaio" di tutte le
opere relative al Mose. Indagando su di lui erano spuntate
fatture false e presunte bustarelle che hanno portato all'arresto di Pio
Savioli e Federico Sutto, rispettivamente consigliere e dipendente di
Cvn, e quattro imprenditori che si spartivano i lavori milionari.
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