sabato 25 giugno 2022

ALTRA BOCCIATURA CONTRO GLI OBBLIGHI VACCINALI DI SPERANZA: QUESTA VOLTA È L’ASL PIEMONTE

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ALTRA BOCCIATURA CONTRO GLI OBBLIGHI VACCINALI DI SPERANZA: QUESTA VOLTA E' L'ASL PIEMONTE

È arrivata l’ennesima bocciatura all’obbligo di vaccinazione contro il Covid, imposto dal Governo Draghi al personale sanitario.

Speranza sbugiardato dall’ASL Piemonte

Questa volta a delegittimare l’impianto normativo voluto dal Ministero della Salute di Roberto Speranza è stata un’istituzione sanitaria locale, la Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte. In un recente comunicato stampa le autorità piemontesi hanno comunicato a tutte le aziende sanitarie regionali che verrà modificata l’interpretazione in merito alla sospensione lavorativa nel caso di mancato adempimento dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

Si legge che: “Abbiamo fornito indicazioni che prevedono una maggiore cautela nell’adozione dei provvedimenti di sospensione del personale sanitario e non sanitario, soggetti all’obbligo vaccinale, che opera presso le Aziende sanitarie regionali”.

In particolare l’ASL Piemonte intende tutelare la categoria dei guariti dal Sars Cov2 che, secondo le disposizioni ministeriali, avrebbero dovuto sottoporsi alla doppia vaccinazione entro i 90 giorni dalla guarigione. Una decisione che non sembra essere supportata da alcun fondamento scientifico, tenuto conto che le più attuali evidenze dimostrano come l’immunità da guarigione possa superare i 12 mesi e quindi essere ben più efficace di quella che sarebbe data dalla vaccinazione.

“Gli argomenti trattati riguardano la possibilità di spostare a 180 giorni la decorrenza della sospensione per il personale non vaccinato, ma guarito dall’infezione da SARS COV 2″, comunica l’ASL Piemonte che quindi intende estendere a 6 mesi la possibilità per un guarito di sottoporsi all’inoculazione.

Maggiori tutele per i guariti

Le autorità sanitarie locali intendono poi non procedere alla sospensione di coloro che, dopo la doppia dose, avessero poi contratto il Sars Cov2. Per questa categoria di persone non dovrebbe essere quindi previsto alcun ulteriore trattamento. Infine viene toccato anche l’argomento delle sanzioni dell’Agenzia delle Entrate: “Vogliamo la possibilità di non confermare le sanzioni notificate dall’Agenzia delle Entrate per i soggetti che rientrino nelle fattispecie precedenti”.

Quindi i guariti da meno di 180 giorni e i guariti dopo le due dosi in Piemonte non riceveranno più la sanzione. L’aspetto più interessante di questo cambio di passo della Regione Piemonte emerge dalle ragioni che vengono portate a sostegno di questa scelta. Vengono citati i dubbi introdotti dai giudici amministrativi, che in diversi casi hanno annullato la sospensione senza stipendio, ma in particolare viene citata la “necessità di tutelare il Sistema sanitario regionale e delle Aziende sanitarie, sia per quanto riguarda le capacità di assistenza ai cittadini/pazienti, sia per quanto riguarda possibili conflitti legali”.

In pratica l’obbligo vaccinale è stato finora un boomerang che si è ritorto contro la stessa sanità, causando carenza di personale e dispendiosi conflitti giuridici. Quando una legge viene bocciata dalla magistratura e quando viene delegittimata dalle autorità locali sarebbe auspicabile che chi l’ha voluta e sponsorizzata ammettesse il fallimento e si mettesse da parte, rassegnando, finalmente, le dimissioni.

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