È arrivato il giorno tanto atteso, quello in cui la proposta di legge sulla coltivazione domestica, che prevede la legalizzazione dell’autoproduzione di 4 piante di cannabis, inizierà l’iter parlamentare. Domani infatti, il disegno approderà alla Camera per l’inizio della discussione.
Sulle tempistiche, come vi abbiamo anticipato, non ci sono certezze, ma l’ideale sarebbe che la discussione alla Camera procedesse spedita per arrivare alla votazione ed eventuale approvazione prima dell’estate, per fare in modo che, alla ripresa dei lavori parlamentari in settembre, possa approdare al Senato.
Questo sarà probabilmente il passaggio più complicato perché, sia per le tempistiche che per i numeri sarà più difficile.
Ad ogni modo è arrivato il momento in cui i nostri politici si assumano le proprie responsabilità davanti ai cittadini e, dopo mesi di slogan, si passi ai fatti. Per noi, come già abbiamo evidenziato, si tratta solo di volontà politica, che possa tradurre in una legge la volontà, chiara, dei cittadini.
AUTOPRODUZIONE ALLA CAMERA, MAGI: “I CITTADINI POTRANNO VEDERE CHI FA SUL SERIO”
L’ha spiegato bene Riccardo Magi, presidente di Più Europa e primo firmatario della legge, sottolineando che: Può essere una settimana storica perché il 29 giugno arriverà alla Camera il mio disegno di legge sulla coltivazione domestica. Cosa significa? Che finalmente si aprirà il dibattito, sarà pubblico e aperto a tutti. I cittadini potranno finalmente vedere chi fa sul serio e chi no”.
- la possibilità di coltivare 4 piante per uso personale,
- la riduzione delle pene per i reati di lieve entità e
- l’eliminazione delle sanzioni amministrative per la detenzione di cannabis per l’uso personale.
Intanto da Meglio Legale sottolineano come la propaganda proibizionista si sia già messa in moto. “Sarò sempre dalla parte della vita e quindi sempre contro ogni droga. A cominciare dalla cannabis che troppo spesso rappresenta un primo passo verso la dipendenza.” Ha infatti dichiarato Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia.
Seguito a ruota da Letizia Moratti che, dopo essersi candidata alla Presidenza della Regione Lombardia, parla già da governatrice e, in un’intervista a La Stampa, si dice contraria alla legalizzazione “perché si rischia l’abuso tra i ragazzi”. Deve essersi persa il fatto che, dai numerosi studi che arrivano dagli Usa, risulta che la legalizzazione non solo non abbia fatto aumentare i consumi tra gli adolescenti, ma li abbia fatti diminuire. Ma d’altronde la propaganda funziona così: non si raccontano i fatti, si utilizzano slogan e pregiudizi per confondere le acque e solleticare le paure dei cittadini.
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