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Mercenari stranieri uccisi e poi bruciati, almeno si spera che la sequenza sia stata questa: le viscere dell’Azovstal rivelano terribili misteri che fino ad ora erano rimasti sepolti tra le macerie. In uno dei bunker dello stabilimento Azovstal è stato trovato un crematorio dove sono stati bruciati più di dieci corpi di mercenari di cui rimangono le tracce organiche e le ossa. Documenti ed effetti personali sono stati bruciati dai nazisti, ma il tentativo di nascondere le tracce è stato evidentemente sommario e frettoloso: alcuni documenti si sono salvati come per esempio i resti del passaporto di un cittadino americano e molte altre prove che adesso sono all’esame degli inquirenti russi. Che si sia tentato di cancellare le tracce di queste presenze è evidente dal fatto che gli altri soldati morti durante l’assedio, parecchi per ferite mal curate, non sono stati dati alle fiamme, ma sono stati invece avvolti in lenzuoli o oppure in tela militare e posti dentro dei refrigeratori assieme ai loro documenti di matricola e di riconoscimento affinché non rimanessero nei limiti del possibile dei militi ignoti.
Rimane da capire come e perché sia stata presa la decisione di sbarazzarsi dei mercenari, alcuni dei quali magari avrebbero potuto essere molto scomodi se fossero stati catturati: è stata una decisione presa autonomamente dai nazisti intrappolati nell’acciaieria, forse perché erano uomini che ormai sapevano troppo delle loro imprese e delle nefandezze compiute sulla popolazione civile e avrebbero potuto riferirle magari con nomi e cognomi? Oppure l’ordine è arrivato da fuori, dai comandi di Kiev per ragioni che sono tutte da determinare? Un’altra domanda risuona inquietante: nel caso l’ordine di non permettere che i mercenari fossero catturati vivi fosse arrivato dall’esterno c’entrano qualcosa i comandi Nato che come ben sappiamo sono quelli che dirigono in effetti le operazioni e che finora non hanno mai ammesso ufficialmente perdite per così dire “illustri”? Qualcuno sospetta che alcuni degli uomini carbonizzati potessero appartenere a personale evacuato di un qualche biolab che non doveva assolutamente essere preso o fosse magari un altro ufficiale della Nato della cui presenza non doveva rimanere traccia o secondo la versioni di altri vi erano almeno due funzionari della Cia di alto livello che pare siano stati depennati dall’organico proprio dopo la resa finale dell’Azovstal. Certo non sarà facile fare chiarezza e penetrare tutte le ombre che si addensano su questa vicenda , tuttavia man mano che la guerra va avanti lo sfondo di una direzione Nato delle operazioni a tutti i livelli da quello tattico a quello strategico, a parte quello di intelligence che è ovvio e anzi apertamente ammesso, diventa sempre più evidente e compromettente: i russi stanno raccogliendo ogni giorno le prove e alla fine le porteranno all’attenzione del mondo. Almeno di quello che vorrà ascoltare e di quello che sa già da che parte stanno gli assassini.
Per quanto riguarda l’ Azovstal le voci che davano per certa la presenza di alti ufficiali della Nato, che in questo caso erano implicati nella direzione e nell’appoggio e addirittura nel comando di truppe di ispirazione chiaramente nazista, erano insistenti e confermate dal fatto che almeno due di questi ufficiali sono stati uccisi durante i tentativi di fuga. del resto gli ucraini hanno perso quasi tutti i loro elicotteri rimanenti nel tentativo di portare via gente dalle catacombe dell’acciaieria e questo ovviamente non lo si fa per dei fantaccini di poca importanza.
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