sabato 29 maggio 2021

Dio benedica Santoro

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Non sopportavamo Santoro. Ci stava antipatico Santoro. Trovavamo fazioso Santoro. Dio benedica Santoro. Vi suona assurdo come “sillogismo”? Allora non avete visto quella straordinaria clip di cinque minuti dove si riassume un recente intervento dell’ex famosissimo anchor man di sinistra ospitato da uno dei suoi eredi, Giovanni Floris, in uno dei mille (inutili) salotti tv in cui in Italia  si discute del niente parlando del nulla. Con tutto il rispetto per l’inutilità, il niente e il nulla. Dove cioè si tengono concitati dibattiti tra chi sostiene il Governo Draghi e chi appoggia il Governo Draghi, tra chi è terrorizzato dalla pandemia e chi è angosciato dalla pandemia, tra chi ritiene i vaccini l’unica salvezza possibile e chi si affida ai vaccini quali sola via d’uscita praticabile. Insomma, un’orgia di democrazia come manco nell’Atene di Pericle, capite?

Bene, in questo contesto in cui ci si da ragione a vicenda facendo finta di essere in disaccordo su tutto, un bel giorno viene invitato un giornalista che – comunque la si pensi su di lui, e lo abbiamo ricordato in apertura – è un comunicatore della madonna. Cioè spacca il video. Ma viene invitato senza prima un previo “esame del sangue” circa la sua adesione piena e convinta alla “Grande-Narrazione-Condivisa” sul Covid-19. A volte capita. Talvolta, al Tele-regime-a-reti-unificate, altrimenti definito informazione “affidabile”, “competente”, “credibile”, sfugge un dettaglio. Tipo: non è detto che l’ammazzasette di quel che era un giorno il babau nazionale (e cioè il berlusconismo) debba per forza essere iscritto al Partito Monocolore dell’Unica Verità Tollerata.

Ad ogni buon conto, invitano Santoro, come dicevo, senza fargli lo screening preventivo, e probabilmente anche senza somministrargli il “vaccino” del “politicamente corretto” e dello “scientificamente condiviso”. E così Santoro snocciola una serie di denunce fantastiche, inanellandole una dietro l’altra sotto forma di domande, come solo un giornalista coi “contro” sa fare, con chirurgica e perfida precisione. Tipo, sul fatto che alle trasmissioni di punta della nostra “Democrazia televisiva” non viene mai invitato qualcuno, mai intervistato qualcuno che sia contrario ai vaccini. O tipo sul fatto che un ex Premio Nobel come Montagner è diventato all’improvviso un terrapiattista che se solo lo citi rischi un TSO. O tipo sul fatto che, nella tivù pubblica pagata con il canone da tutti – anche dai novax – pure le tesi dei novax andrebbero rappresentate.

E di fronte a tale uragano di indignazione, dallo studio belavano obiezioni tipo: “Cosa intendi per espansione  democratica?”; oppure: “Cosa intendi per valutare dal basso?”. In pratica, si sono talmente disabituati al concetto di libera espressione del pensiero che hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a rinfrescare il concetto. Detto questo, è ovviamente tutto da dimostrare – e da credere – che Santoro avrebbe fatto la medesima filippica se fosse ancora un santone del sistema mediatico mainstream. Ma, ciononostante, anche solo per questa ventata di libertà nel soffocante clima censorio che c’è, lasciatecelo ripetere a suo merito. Dio benedica Santoro.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com

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