La
lotta NO TAV si rimette in cammino lungo i sentieri della Clarea. Da
giorni arrivavano scampoli di notizie su un’imminente ripresa dei
lavori. Da tempo materiali si andavano ammassando oltre le reti, lungo
il torrente, ai piedi dei piloni autostradali.
Intanto
in Valle aumentavano i controlli; gli alberghi collaborazionisti si
preparavano ad ospitare le truppe, ogni mattina si sentiva il rombo
dell’elicottero che saliva da Torino.
Ieri
il movimento NO TAV si è ritrovato a Giaglione e si è messo in marcia.
E’ nato il presidio permanente ai Mulini di Clarea. Le foto ci
raccontano la bella giornata di sole, la costruzione delle barricate,
l’allegria che accompagna la vita anche nei momenti più duri, quando si
attende e si sa che il difficile sta per venire, ma si è anche
consapevoli che, nonostante tutto, non si può disilludere un sogno ed
abdicare al senso di responsabilità verso il futuro.
Sono
arrivati, di notte, come sempre. Hanno circondato il presidio, alzato
barriere sui sentieri, ma non sono ancora riusciti a piegare i
resistenti, alcuni saliti sugli alberi, altri sui tetti dei mulini,
qualcuno incatenato ai cancelli. Le bandiere NO TAV garriscono con le
rondini, al vento della Clarea.
In
Valle volano incessanti le notizie, gli appuntamenti del fare
concretamente, gli appelli alle realtà solidali: come sempre si deve
partire insieme, con una risposta che sia di tutti e per tutti.
La
rabbia è tanta: non si può che provare odio per i lobbisti che,
rinchiusi nel Palazzo, continuano a presentare come pubblica utilità la
devastazione sociale e ambientale legata a questa e alle altre Grandi
Opere, inutili, costosissime, mortali.Questo è il CuraItalia messo in piedi dalla folle bulimia dei nostri nemici di sempre che siedono nelle istituzioni e non rinunciano a trasformare in oro per i loro forzieri aria, acqua, suolo, salute, cultura, bellezza… e la memoria del passato, la vita del presente, la speranza del futuro di tutti.
Care compagne, cari compagni, per la prima volta non sono con voi nei luoghi della resistenza. Questi arresti domiciliari mi pesano insopportabilmente e più che mai in questi momenti, quando tutte e tutti sarebbero indispensabili, anche chi come me ha ormai poco da dare in forza fisica… ma il cuore è vivo e batte il ritmo della lotta…
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