In alcuni commenti, condivisibili, alcuni lettori avevano espresso timori in merito alla questione: cosa succederebbe se Linus Torvalds dovesse stufarsi?
Bene, ci ha pensato lo stesso creatore di Linux a far luce sull’argomento, in realtà manifestando lui stesso delle preoccupazioni nell’ambito di una riflessione generale sullo stato dello sviluppo del software.
Durante una conversazione che ha raccontato TheRegister all’interno dell’evento, virtuale, “Open Source Summit and Embedded Linux conference” il dittatore benevolo del progetto Linux ha parlato dello stato del software attuale e, soprattutto, dei suoi timori, rispondendo ad un’esplicita domanda:
what will happen to Linux when the current generation of maintainers moves on?E la risposta non è stata per nulla confortante:
che cosa succederà a Linux quando l’attuale generazione di maintainer andrà avanti?
It turns out it’s really hard to find people who are maintainers. One of the downsides of being a kernel maintainer is you have to be there all the time […] It is every day. You read email, you react to email, you have to just be there. And it’s not necessarily a very easy niche to get into.Già dalla descrizione della giornata tipo quindi, si intuisce quello che è il grado di impegno richiesto, a fronte, almeno sulla carta di un’azione volontaria. Un indizio sul perché i numeri siano così bassi è certamente questo.
Insomma è davvero difficile trovare persone che siano manutentori. Uno degli aspetti negativi dell’essere un manutentore del kernel è che devi essere sempre presente […] È una cosa quotidiana. Leggi le email, reagisci alle email, devi essere presente, sempre. E non è necessariamente un ambito molto facile in cui entrare.
Ma la chiosa finale è quella che fa riflettere:
We do not have enough maintainers. We do have a lot of people who write code, we have a fair number of maintainers, but… it’s hard to find people who really look at other people’s code and funnel that code upstream all the way, eventually, to my tree… It is one of the main issues we have.Quindi, se ci fossero dubbi, il problema è reale. Ed a questo si aggiunge anche il requisito della credibilità, che richiede molto tempo per essere costruita. Oggi più che mai. È una questione di tempi che cambiano e di come il progetto Linux a sua volta è cambiato nel tempo:
Non abbiamo abbastanza manutentori. Abbiamo un sacco di persone che scrivono codice, abbiamo un discreto numero di manutentori, ma… è difficile trovare persone che guardino davvero il codice degli altri e lo incanalino a monte, fino all’alberatura che gestisco… È uno dei problemi principali che abbiamo.
It’s not just trust from other maintainers, it’s also trust from all the people writing the code… and that just takes time […] Thirty years ago when we started, we didn’t need that. It was like, you showed up, you got the job. So many people now depend on the kernel, you can’t do the wild and crazy things that we used to do.A leggerlo è un po’ il problema del gatto che si morde la coda: c’è un gran bisogno di maintainer, ma diventare maintainer è un processo lungo e laborioso.
Non è solo la fiducia degli altri manutentori, è anche la fiducia di tutte le persone che scrivono il codice… e questo richiede solo del tempo […] Trent’anni fa, quando abbiamo iniziato, non ne avevamo bisogno. Era tipo… Ti presentavi e aevi il lavoro. Tante persone ora dipendono dal kernel, non puoi fare le cose folli e selvagge che facevamo prima.
Se poi si riflette sull’evidenza che rimanere maintainer è un compito pesante ed impegnativo… Beh, c’è poco da stare allegri.
L’intervista non riporta proposte da parte di Torvalds sulla soluzione del problema, ma tante ammissioni, la prima delle quali è che we are getting grey and old.
Una frase che non penso abbia bisogno di traduzioni. Idee?
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