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Non
so come sia nata la leggiadra espressione avere la faccia come il culo,
ma di certo essa appartiene di diritto alla nuova Repubblica entrata
nella muta degli Elkann, noti filantropi di se stessi. Il quotidiano che
fu di Scalfari, tutto proteso a farci scegliere il Mes ci propina una
sonnifera intervista a un tal Gianmariuolo, ops errore di digitazione,
Giammarioli segretario generale del Mes il quale come un imbonitore da
piazza ci assicura che il soldi del meccanismo ci faranno bene e sono
senza né clausole per le famigerate riforme, né austerità. Ci piace che
siano ascoltate voci terze e disinteressate, ma vorremmo anche sapere
chi è questo personaggio così rassicurante che di solito non compare mai
nelle cronache. Ebbene è un allievo della Bocconi montiana, poi andato
all’università di Los Angeles, una trasferta del tutto inutile dal punto
di vista della conoscenza, anzi spesso è l’esatto contrario, ma
necessaria a qualunque carriera di spicco per i rampolli dei ricchi:
l’aver frequentato un qualunque masterificio anglosassone è solo una
garanzia di appartenenza ideologica e di fedeltà al capitalismo, una
sorta di segno massonico di riconoscimento. E infatti subito dopo aver
conseguito questo attestato il nostro è finito all’Fmi, poi al Minstero
dell’economia, poi alla Bce e infine al Mes. Ma la cosa straordinaria è
che costui è stato coordinatore del team Grecia dal 2015 al 2019,
mietendo gli straordinari successi
che conosciamo, è insomma l’uomo a cui si deve il benessere finalmente
raggiunto da quel Paese. Anzi proprio in virtù di questi risultati così
positivi è stato promosso a segretario generale alle dipendenze
dirette del capo supremo del meccanismo, ovvero il tedesco Klaus
Regling.
Ora chiamare a tranquillizzare gli italiani chi ha gestito il crollo
della Grecia non so se sia una svista o un’aperta presa per i fondelli,
fatto sta che basta leggere qualche riga per rendersi conto che si
tratta di una polpetta avvelenata: innanzitutto si dice che l’Italia
potrebbe prendere a prestito fino a 36 miliardi ( ma noi siano creditori
per oltre 50 miliardi del meccanismo, vedi Mes, la più grande truffa del secolo
, quindi ci faremmo prestare nient’altro che soldi nostri) per usarli
in campo sanitario, anzi per comprare vaccini come Giammarioli
specifica. Ecco che la lingua batte dove il dente duole e s’intuisce
benissimo che l’insistenza sull’utilizzo esclusivamente sanitario dei
fondi del Mes ci fa comprendere bene come anche una piccola deviazione
di tali fondi su altri capitoli di spesa sarebbe la scusa per cambiare
le carte in tavola e reintrodurre quelle condizionalità che oralmente e
non per iscritto si dice di voler togliere. C’è poi un altro argomento
da affrontare ossia il fatto che il ricorso al Mes sia automaticamente
visto dai mercati come un segnale d’allarme sulla solvibilità del debito
pubblico, provocando così un vigoroso aumento dello spread e degli
interessi sui titoli. che vanificherebbero immediatamente i vantaggi di
interessi praticamente zero sul prestito e accollerebbero enormi carichi
negli anni a venire. Ma Giammarioli rassicura, come deve aver fatto con
i greci: dai contatti con i maggiori investitori parrebbe che non sia
così e insomma ci invita a fare scelte decisive sulla base di elementi
del tutto personali e di impressioni soggettive, non di argomentazione
serie e oggettive.
Insomma Giammarioli è usato come tecnocrate, ma non tanto nella sua
funzione specifica, bensì come testimonial, come un Del Piero che
pubblicizza l’acqua che fa fare plin plin. Non si può nemmeno per un
momento pensare di affidare scelte decisive per il Paese e per tutti i
cittadini alle sensazioni di un personaggio con tutto l’interesse a
portarci verso il Mes, che egli considera come il cane da guardia
dell’euro. Cose del genere sarebbero ammissibili se venissero
organicamente presentate e confrontate con tutte le posizioni presenti
nel discorso pubblico, non se si presenta una tesi unica come fa la
stampa mainstream ormai da anni, confinando a fake news tutte le altre
opinioni. Del resto a settembre quando Giammarioli è passato dal
glorioso team Grecia alla segreteria generale del Mes disse che questo
istituto “non assicurerà più solo assistenza finanziaria nei casi di
crisi di liquidità. I governi hanno anche deciso che firmeremo insieme
alla Commissione europea i futuri eventuali memorandum di intesa con i
Paesi che hanno bisogno di aiuti”. Insomma viene prospettato un più
netto ruolo politico del meccanismo, invece qui non si prospetta alcun
memorandum sulla non condizionalità del prestito, ma si emettono solo
rassicurazioni verbali, il che già di per sé è altamente sospetto.
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