domenica 5 luglio 2020

IERI, TRE LUGLIO, E’ FINITA L’INDIPENDENZA DELLA BCE

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Ieri, anche se non ve ne siete accorti, è finita l’indipendenza della Banca Centrale Europea. Al Bundestang una schiacciante maggioranza ha votato affinchè la Bundebank possa dare il proprio placet alle operazioni di QE, ed in special modo al PSPP, cioè all’acquisto dei titoli di stato sul mercato secondario.
Anche se questa può sembrare una notizia positiva, anche per l’ampia maggioranza che ha votato la misura, dalla CDU alla SPD ai Verdi ai liberali della FDP, contrario AfD , però ci sono alcuni elementi negativi, che sono ovvi a tutti, tranne che ai mass media ed a chi dovrebbe occuparsi di questi problemi.
  • il primo è evidente, perchè dal 3 luglio 2020 la BCE viene a dipendere da quello che che decide il Bundestag, un parlamento nazionale, e da quello che deciderà di conseguenza la BundesBank. Se vi prendete la briga di leggere gli estratti della discussione parlamentare vedrete con grandissima evidenza questo fatto. Nella discussione di parla chiaramente della supremazia della Costituzione tedesca, e della Corte Costituzionale, su qualsiasi altra fonte del diritto. Da ora in poi qualsiasi decisione della BCE potrà subire il ricorso dei cittadini tedeschi alla Corte di Karlsruhe e quindi sarà sottoposta alla valutazione del Parlamento e della Bundesbank. Non solo, il Parlamento lascia chiaramente trasparire che sarà necessario mettere a punto un sistema di controlli oggettivi e , diciamo così, standardizzati pe le operazioni della BCE;
  • il secondo elemento negativo è legato all’ossessivo richiamo da parte dei parlamentari, soprattutto di quella della CDU, alla disciplina di bilancio ed alla necessità di tornare quanto prima al “Nero” di bilancio, cioè agli avanzi, figli dell’austerità.Non ci sarà nessun cambiamento di rotta nella politica tedesca, a qualsiasi prezzo.
Sul primo punto ora la BCE ha due scelte: tollerare questo potere di veto assoluto della Germania, o ignorarlo, anzi opporvisi. Perchè ignorarlo sarebbe sottilmente accettarlo e farne un pericoloso precedente. La teoria vorrebbe che la BCE quindi non accettasse in alcun modo i pronunciamenti della Bundesbank e del Bundestang, ma è teoria, perchèil coraggio è un bene raro anche a Francoforte. Sul secondo punto appare chiaro che, tempo qualche mese, la rotta dei paesi mediterranei, Francia compresa, verrà ancora maggiormente a cozzare con quella della Germania. Grazie al governo germano-servente di Giuseppi Conte stiamo facendo finta di nulla, ma presto la realtà busserà alla porta.

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