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Esiste
un effetto valanga non solo nel mondo fisico, ma anche in quello
psicologico: si comincia da poco, dall’accettare qualche piccola
forzatura, una qualche innocua bugia in nome di un bene maggiore e passo
dopo passo si arriva ad accettare qualsiasi cosa e a chiudere gli occhi
su tutto perché non si può più tornare indietro. E’ per tale motivo
che in questi giorni si sentono persino lodi a Rutte e alle sue
desolanti esternazioni che sfiorano il razzismo, si è persino felici
dei “sussidi” europei che arriveranno a buoi scappati, ma che sono solo
in parte i soldi che diamo a Bruxelles per il bilancio, una partita di
giro dalla quale al massimo potremo guadagnare qualche punto percentuale
e per il resto prestiti del Recovery found condizionati alle riforme,
proprio quello che si voleva evitare. Davvero una grande vittoria per i
ciechi o per i masochisti ai quali interessa solamente la battaglia con
Salvini a prescindere. Eppure anche di fronte alla palese assenza di una
minima traccia di solidarietà
europea e di una qualunque unione che non sia sotto il segno del
dominio, si è costretti a proseguire sulla strada del suicidio. Che
persone saremmo se dopo aver inneggiato per vent’anni all’Europa adesso
cambiassimo idea? Che cosa saremmo se avendo lodato Conte per le inutili
segregazioni, adesso fossimo costretti ad ammettere la sua magistrale
sconfitta in Europa? No, che persone siete da raccontarvi a tutti i
costi bugie, a cercare persino di non capire pur di non dovervi
arrendere alla realtà invece di far finta e ammettere le enormi crepe
sul fallimento del progetto europeo che ci sta letteralmente crollando
addosso. Ma l’effetto valanga è troppo forte, una volta innescato non
può essere fermato se non da una forza corrispondente.
Eppure tra un po’ smetteranno di rotolare amabilmente fra le
stupidaggini di rito che si raccontano proprio in quell’area più
garantita alla quale è stato più facile chiudere gli occhi: in Germania
già si progetta la futura crisi del debito e ci sono proposte ufficiali
per abbattere la spesa pubblica che comprendono, tra le altre amenità,
la cancellazione dello status di dipendente pubblico degli insegnanti
con un effetti di riduzione dello stipendio intorno al 30% e
naturalmente, come effetto secondario, la completa privatizzazione
dell’istruzione, dalle elementari all’università. Questo andrà a toccare
anche i diritti acquisiti perché anche le pensioni dei prof saranno
decurtate in maniera drastica se questo progetto passa. Ma si tratta
chiaramente di una proposta che va a toccare tutto l’impiego pubblico e
para pubblico: la pandemia come innesco di questa trasformazione sociale
al peggio è stata efficace, quindi, mi raccomando di credere con tutte
le vostre forze che non ci sia stata nessuna esagerazione, che questi
signori ci hanno salvato la vita, invece di riconoscere che hanno
ammazzato un bel po’ di gente inscenando il panico. Una bugia in più a
questo punto che male può fare? Andrà tutto bene.
E noi che dobbiamo essere competitivi con la Germania, poiché questo è
lo spirito dell’Europa oligarchica e neoliberista, cosa dovremmo fare
per stare al passo della nuova austerità che arriva dopo un breve sogno
ad occhi parti di miliardi a palate? Magari dimezzare gli stipendi con
la scusa della didattica a distanza, una trappola in cui gli insegnanti
sono già caduti mani e piedi? O privatizzare gli ospedali che hanno già
dato pessima prova di sé escludendo dalle cure un buon terzo della
popolazione non in gradi pagare o dimezzare l’impiego pubblico in tutte
le sue articolazioni oltre a tagliare stipendi e pensioni? Certamente
qualcosa del genere è nell’aria e Draghi sarà chiamato proprio a fare
questo, ennesimo salvatore della Patria destinato a umiliarla. In quel
momento voglio prendermi la soddisfazione di vedere le facce degli
attuali neo estimatori italiani di Rutte. si perché alla fine le bugie,
soprattutto quelle che si raccontano a se stessi, si devono pagare. E a
carissimo prezzo.
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