Il filosofo intervistato dal Fatto: "M5S maturi, cominci a fare politica. Devono snidare il Pd".
Carlo Renda
Business editor, L'Huffington Post
"Le larghe intese mi fanno schifo". Massimo
Cacciari è convinto che però dovrà assistere a una riedizione
dell'accordo fra Pd e Forza Italia, "sono la prospettiva naturale verso
cui si sta andando" pur di evitare che lo scettro del comando passi a
Grillo e soci. In un'intervista al Fatto Quotidiano il filosofo ex
sindaco di Venezia chiama i 5 Stelle a una prova di maturità, perché la
grande coalizione è inevitabile "a meno che M5S non sparigli,
cominciando a fare politica. Quindi lavorando ad alleanze".
Per Cacciari sta a M5S fare la prima mossa, ora.
"Io sono sempre stato contro tutti i trasformismi, e questa soluzione
mi ripugna. Ma non so neanche se sia giusto augurarsi che non si arrivi
a questo. Perché? Perché l'alternativa non è affatto chiara. C'è il
rischio concreto che dopo le Politiche nessuno abbia i numeri per
governare, e che si debba tornare subito al voto".
"Il 40 per cento non possono prenderlo - dice Cacciari parlando dei
Cinque Stelle - La loro linea è già chiara: arrivare primi, quindi
ottenere il mandato da Mattarella e provare a governare con chi appoggi
le loro proposte, di volta in volta. Non può funzionare, non ci sono
precedenti. E allora? Mattarella darà il mandato a chi gli porterà una
maggioranza. E si andrà alle larghe intese, con Matteo Renzi presidente
del Consiglio".
Cacciari chiede ai 5 Stelle di crescere.
"Cominciando a fare politica. Devono decidere dove e con chi stare.
Non possono essere sempre tutto e niente, né di destra né di sinistra. È
la loro natura, e finora ha pagato. Ma non puoi sempre fare così. Per
governare devi scegliere, e fare alleanze. Chi non si allea non fa
politica".
"Devono insistere sui temi sociali, a partire dal reddito di
cittadinanza, chiarendo come la pensano e che programmi hanno. E quindi
chiamare al tavolo il Pd. Snidarlo. Di certo così metterebbero in
difficoltà Renzi. Ma per farlo devono maturare, sbocciare politicamente.
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