martedì 25 aprile 2017

Alitalia. I lavoratori bocciano l’accordo-capestro. Gentiloni convoca d’urgenza il Consiglio dei Ministri.

Alitalia referendumL'affluenza nel referendum è stata molto alta, oltre il 95% delle lavoratrici e dei lavoratori è andato a votare. A Milano nel seggio di Linate i risultati dei voti scrutinati sono di 698 "no" e 153 "sì", con tre schede nulle e quattro bianche. A Malpensa, invece, i "no" sono stati 278 contro 39 "sì". Le schede bianche sono due mentre altre due sono state annullate. Si attendono i dati da Fiumicino, dove operano la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia, ma se il buongiorno si vede dal mattino, sembra proprio che i lavoratori abbiano bocciato il piano industriale-capestro orchestrato dalla proprietà, governo e Cgil Cisl Uil. Un atto di coraggio e dignità che rilancia la contraddizione tutta tra i piedi dei suoi responsabili.

Il Consiglio di Ministri deve aver fiutato la mala parata e vede profilarsi con nettezza che adesso non potrà più deresponsabilizzarsi sul futuro di Alitalia delegando le sorti della compagnia di bandiera ad un gruppo di incapaci e avidi “prenditori” e il lavoro sporco a Cgil Cisl Uil. Gentiloni si è affrettato a convocare d’urgenza il Consiglio dei Ministri proprio sulla vicenda Alitalia dopo che in pochi giorni due ministri (Calenda e Delrio) e lo stesso Gentiloni hanno fatto le barricate – una sorta di excusatio non petita – contro l’ipotesi della nazionalizzazione avanzata finora dal sindacato di base Usb come unica soluzione praticabile.“L'unica organizzazione sindacale entrata al Ministero dello Sviluppo Economico e uscita senza firmare la pre-intesa è stata USB, perché noi il mandato l’abbiamo discusso PRIMA con i lavoratori, attraverso 7 assemblee e 4 scioperi, e non DOPO. Questa dalle nostre parti si chiama assunzione di responsabilità” aveva scritto l’Usb in una nota diffusa alla vigilia dei risultati del referendum.
Il comunicato della Usb sul risultato del referendum tra i lavoratori Alitalia
ALITALIA: I LAVORATORI DICONO NO
I risultati della consultazione in Alitalia non sono ancora definitivi ma si è quasi arrivati al 50% dei NO e quindi l'esito è ormai scontato.
I lavoratori hanno espresso un forte NO alla pre-intesa sottoscritta in sede ministeriale dall'Alitalia e da Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Anpac e Anpav, sindacati che escono da questa prova assolutamente delegittimati.
USB ribadisce che il giusto e sacrosanto NO dei lavoratori dopo decenni di crisi e di tagli all'occupazione deve portare alla riapertura immediata della trattativa.
L'alternativa al commissariamento minacciato dal governo e dall'azienda esiste ed è rappresentata dall'intervento diretto dello stato, sino alla nazionalizzazione di Alitalia, a prescindere da ciò che afferma ideologicamente il Ministro Delrio..

Roma, 24 aprile 2017

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