Senza una mandato chiaro per la ripubblicizzazione si cambia tutto per non cambiare nulla
Coordinamento-regionale-acqua-pubblica-lazio
Per la prima volta alcuni attivisti del Forum Italiano dei
Movimenti per l'Acqua hanno partecipato all'Assemblea degli azionisti di
ACEA svolta il 27 Aprile a Roma.
L'iniziativa
s'inserisce all'interno della “Campagna Acea” promossa da diversi
comitati attivi nei territori coinvolti nella gestione del servizio
idrico integrato da parte di aziende partecipate da ACEA ed è stata
costruita in collaborazione con Fondazione Finanza Etica.
Contemporaneamente
e in coordinamento con questa iniziativa un rappresentante dei Comitati
Acqua Bene Comune dell’Emilia Romagna ha partecipato all'Assemblea
degli azionisti di HERA a Bologna denunciando come i dati di bilancio
dimostrino che si tratta di una azienda vocata sostanzialmente alla
produzione di utili e alla distribuzione di dividendi.
A
Roma sono stati effettuati diversi interventi volti a denunciare come
l'attuale strategia aziendale abbia assunto quale primo obiettivo quello
del soddisfacimento degli grandi azionisti e quindi degli interessi dei
mercati finanziari.
ACEA, infatti, è diventata
uno dei soggetti promotori dei processi di privatizzazione dell'acqua e
dei servizi pubblici in Italia, attraverso l'espansione e il
rafforzamento della propria influenza su gran parte del Centro-Sud
Italia. La stessa piattaforma informatica ACEA 2.0 è utilizzata al fine
espropriare e centralizzare a sfavore dei territori colonizzati.
Abbiamo
chiesto con forza una moratoria dei processi di fusione e di nuove
acquisizioni, come ad esempio quelli messi in campo su Talete (Viterbo) e
Acqualatina (Latina), oltre alla necessaria marcia indietro rispetto al
contenzioso legale avviato da ACEA dopo la decisione assunta dai
Sindaci dell'ATO 5 del Lazio rispetto alla risoluzione del contratto per
gravi carenze e inadempienze da parte di ACEA ATO 5 S.p.A..
Abbiamo
anche evidenziato i gravi disagi, lo sperpero di denaro (costo 176 mln
di €), lo svuotamento e la mortificazione delle professionalità dei
lavoratori derivanti dall'avvento della piattaforma ACEA 2.0.
Ma
la questione che ci preoccupa maggiormente è la mancanza di una
direzione chiara in merito a questi importanti aspetti da parte del
socio di maggioranza, come emerso dall'intervento della Sindaca Raggi.
Infatti,
è evidente che, al netto del cambio dei vertici, non si nota alcuna
discontinuità con il passato nella logica con cui si vuole gestire
l'azienda, ovvero quella dell'azionista e dentro i confini dettati dal
mercato.
La Raggi ha di fatto confermato la visione
privatistica che ha contraddistinto le amministrazioni capitoline degli
ultimi 15 anni: buone relazioni con gli azionisti, con un vago
riferimento sul che l'attuale assetto proprietario non deve
compromettere la natura pubblica della risorsa, ovvero si può conciliare
una proprietà privata con una gestione pubblica del bene.
La
Sindaca dovrebbe ricordare che 20 anni di privatizzazione attraverso
società miste pubblico-private (magari quotate in borsa come ACEA) hanno
dimostrato l'esatto opposto.
Citare il referendum del 2011, il rispetto della volontà popolare, la centralità degli utenti e dei lavoratori, l'attenzione alla tutela dell'ambiente e della risorsa,
l'inserimento del diritto all'acqua nello Statuto comunale risulta un
mero esercizio retorico se non si indica una mandato preciso ai nuovi
vertici verso la ripubblicizzazione e quindi un'inversione di rotta
concreta in favore di una gestione pubblica e partecipativa.
Questi
rischiano di rimanere slogan vuoti e pericolosi se permane un approccio
che li strumentalizza in funzione di un presunto vantaggio competitivo
sui mercati di cui ACEA deve tornare ad essere leader.
Abbiamo
anche ribadito la richiesta di un incontro con la Sindaca, consegnando
una lettera sottoscritta da decine di Sindaci, e quella di convocazione
immediata di un Consiglio comunale aperto su ACEA proprio perché
pensiamo che la partecipazione non sia un esercizio estetico, bensì una
pratica da mettere in campo concretamente soprattutto quando si parla di
beni comuni.
Inoltre, rilanciamo la richiesta
di avvio di un confronto anche sullo studio di fattibilità della
ripubblicizzazione di ACEA ATO 2 S.p.A. presentato al convegno “Acqua
pubblica e partecipata: utopia possibile” promosso dal M5S il 20 Marzo
scorso.
Al momento ne la Sindaca ne altri
rappresentanti dell'Amministrazione hanno dato alcun riscontro di fatto
disconoscendo il movimento per l'acqua come uno degli interlocutori su
questo tema.
La nostra mobilitazione proseguirà
senza sosta perché intendiamo arrivare ad una gestione pubblica,
trasparente, democratica e partecipata dell’acqua a Roma e in tutti gli
altri territori.
Roma, 29 Aprile 2017.
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