controlacrisi- fabrizio salvatori
Le ceneri do Carla Capponi e Rosario Bentivegna, eroi della Resistenza romana, combattenti contro il nazifascismo, sono state disperse nelle acque del Tevere, la loro ultima dimora. La figlia Elena, infatti, non avendo ottenuto di seppellirli in 80 centimetri di terra nel Cimitero Acattolico come desiderato dai genitori, ha rispettato la loro volontà di avere disperse le proprie ceneri, come seconda ipotesi, nel fiume sacro ai romani diventato la loro tomba. “Chiunque potrà portare dei fiori di campo, i preferiti da Carla, in ogni parte del fiume". dice Ernesto Nassi, presidente Anpi provinciale di Roma.
"Lunedì 22 settembre 2014 entra di diritto nella storia della Resistenza Romana, al pari delle date storiche della lotta al nazifascismo, non di certo per un'azione dei Gap - prosegue - ma, purtroppo, come 'giorno dell'abbandono' riferito ai due partigiani pluridecorati, che a Roma e per Roma hanno combattuto duramente contro i tedeschi partecipando a molte azioni significative”, aggiunge Nassi. “La loro storia è nella Storia della Resistenza Romana e non solo, una storia dove hanno dato tutto di se stessi, mettendo molte volte a rischio la vita, senza nulla chiedere, avevano un solo desiderio, una volta morti, riposare le loro ceneri nel Cimitero Acattolico, all'ombra della Piramide di Porta San Paolo, dove hanno combattuto per la Difesa di Roma".
La dijspersione delle ceneri nel Tevere arriva dopo il tentativo di collocarle nel cimitero Acattolico di Roma, che ha incontrato molte resistenze e sostenitori non molto determinati. "Neanche le Ambasciate che hanno decorato i due gappisti sono intervenute a loro favore, La direzione del cimitero che non ha voluto sentire ragioni, nonostante i tanti cattolici italiani sepolti, anche recentemente, senza il minimo rispetto per il Paese e la sua Capitale che ospita il cimitero, dimentichi del contributo dato dai partigiani italiani contro il comune nemico nazifascista", aggiunge Nassi. "Da alcuni mi aspettavo un impegno forte e convinto per rispettare il desiderio di due eroi nazionali - prosegue Nassi - Come lo aspettavo dagli antifascisti eredi del Pci, di cui Carla è stata deputata; e della Cgil, dove Rosario ha collaborato come medico del lavoro; ma anche più impegno da altre associazioni e partiti, Anpi compresa. Tutti hanno fatto sentire la loro voce timidamente e non come meritavano delle medaglie d'Oro e d'Argento della Resistenza italiana"
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