La Bce taglia ancora il costo del denaro. E' quanto ha deciso il Consiglio riunito a Francoforte. Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali scende allo 0,05%, quello sui depositi overnight a -0,20% mentre quello per il rifinanziamento marginale resta allo 0,30%.
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Il tasso di riferimento raggiunge così un nuovo minimo storico dopo soli tre mesi dall'ultimo intervento. Quello di oggi è il settimo taglio consecutivo, a partire dal settembre 2011, ma anche il sesto della presidenza Draghi.
"Le decisioni della Bce sono basate sull'indebolimento della crescita nell'Eurozona", ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in
conferenza stampa da Francoforte, sottolineando che, tra gli altri
elementi anche "l'alta disoccupazione e i necessari aggiustamenti nei
bilanci pubblici e privati continuano a pesare" sulla ripresa della
crescita.
Restano ancora "rischi al ribasso" per la crescita, ha evidenziato il presidente della Bce, illustrando le stime riviste al ribasso per il 2014 e il 2015 e al rialzo per il 2016.
I rischi al ribasso sulla crescita sono legati al fatto che "la
perdita dello slancio dell'economia possa pesare sugli investimenti
provati, aggravati rischi geopolitici che potrebbero avere un ulteriore
impatto negativo sulla fiducia di imprese e consumatori" e un altro
rischio al ribasso potrebbe essere legato alle "insufficienti riforme
strutturali nei paesi della zona euro".
Lo staff di analisti della Bce ha abbassato a +0,9% le stime di crescita dell'Eurozona per il 2014,
ha comunicato Draghi. Con l'occasione sono state riviste al ribasso
anche le previsioni per il 2015 a +1,6% mentre quelle per il 2016 sono
state rialzate a +1,9%.
"Dal Consiglio decisione unanime sulle misure non convenzionali", ha detto Draghi. "Non è stata unanime" ma ha avuto una "ampia maggioranza" invece la decisione del Consiglio della Bce di tagliare ancora il costo del denaro, a un nuovo minimo storico, ha riferito il presidente della Bce rispondendo a una domanda in conferenza stampa.
Sui tassi "ora è chiaro che abbiamo raggiunto il livello minimo",
ha evidenziato Draghi, spiegando che le decisioni prese dalla Bce
"completano e rafforzano" quelle prese a giugno dall'Eurotower.
I paesi dell'Eurozona "devono adottare politiche fiscali più favorevoli alla crescita" senza dimenticare le riforme che "in alcuni paesi devono essere ancora varate e in altri implementate", ha sottolineato Draghi.
Per sostenere le riforme strutturali c'è "la flessibilità che già esiste nel Patto di stabilità", ha evidenziato il presidente della Bce,, invitando gli stati membri a non arretrare sul risanamento dei conti.
Le riforme strutturali "a questo punto devono chiaramente prendere
slancio", ha dichiarato Draghi. "Dal punto di vista del rafforzamento
della fiducia, che manca in molti paesi, sarebbe molto meglio se prima ci fosse una seria discussione su riforme strutturali poi una discussione sulla flessibilità", ha sottolineato.
La Bce "ha deciso l'avvio dell'acquisto di Abs"
ma "solo titoli semplici e trasparenti", ha poi riferito. Le decisioni
della Bce mirano a "rafforzare ulteriormente il funzionamento del
meccanismo di trasmissione della politica monetaria e sostenere
l'offerta di credito all'economia", ha spiegato Draghi.
"Ad ottobre iniziano gli acquisti Abs dopo la riunione del Consiglio
a Napoli", ha continuato. "I dettagli di questi programmi saranno
annunciati dopo il Consiglio a Napoli il 2 ottobre", ha aggiunto,
sottolineando che le nuove misure e l'avvio dei Tltro, che partiranno
tra due settimane, avranno "un impatto significativo sui nostri bilanci".
"Il taglio dei tassi è una mossa di politica monetaria convenzionale
ma in questo caso indica alle banche che vogliono partecipare a Tltro
che non devono aspettarsi nessun ulteriore riduzione", ha precisato
Draghi.
Nel Consiglio direttivo della Bce "c'è stata una discussione sul varo di un quantitative easing (Qe) con alcuni membri che volevano che la Bce facesse di più, mentre altri volevano fare di meno", ha detto Draghi.
Silenzio totale invece sul recente incontro avuto con Matteo Renzi:
a una domanda della stampa, il presidente della Bce ha opposto un fermo
rifiuto dal momento che l'incontro, ha spiegato , era stato
"riservato". "Quindi non ho niente da aggiungere", ha tagliato corto.
Nessun negoziato per un accordo fra Bce e politica,
ha poi chiarito Draghi, sottolineando come "non si può parlare di grand
bargain". "Per i banchieri centrali - ha aggiunto - è difficile
raggiungere il target sull'inflazione solo con le politiche monetarie,
serve la crescita, una disoccupazione più bassa, le riforme
strutturali". "Ognuno fa il suo lavoro", ha concluso con un chiaro riferimento ai politici.
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