Mentre la Nato nel vertice di giovedì deciderà se impegnare 4000 soldati a est dopo l'escalation Russia-Ucraina, arriva la dura risposta del Cremlino. La Russia adatterà infatti la sua dottrina militare "tenendo presente il comparire di nuove minacce ed in particolare il rafforzamento della Nato alle sue frontiere" ha detto Mikhail Popov, vicesegretario del Consiglio di sicurezza russo.
"Il fatto che le infrastrutture militari dei membri Nato si stiano avvicinando ai nostri confini e che si stiano ampliando rappresenterà una delle minacce per la Federazione russa", ha affermato Popov.
Intanto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, esclude una "soluzione militare" della crisi in Ucraina e invita al dialogo, dopo che il governo di Kiev ha parlato di una "grande guerra" alle porte con la Russia. Ban ha espresso grande preoccupazione per gli sviluppi della "pericolosa" situazione in Ucraina: "So che l'Unione europea, gli americani e gran parte dei Paesi occidentali stanno discutendo molto seriamente tra loro su come affrontare la questione", ha spiegato il segretario generale dell'Onu in visita in Nuova Zelanda, "è importante in questo momento che sappiano che non c'è una soluzione militare: deve esserci il dialogo per una soluzione politica ed è la via più sostenibile".
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