Pubblichiamo il documento approvato dal "parlamentino" del Prc con cui lancia la sua proposta per la costruzione della "Syriza italiana"
Documento approvato dal Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista.
Documento approvato dal Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista.
Il voto del 25 maggio è segnato in tutta Europa dalla sofferenza sociale causata dalle politiche di austerità praticate da popolari, liberali e socialisti.
Il segno prevalente è il malessere dei popoli europei rispetto alle conseguenze delle politiche di austerità assunte in sede europea in questi anni, che hanno aggravato la crisi, e rispetto ai governi e alle maggioranze, subalterne al neoliberismo .
A fronte di questo risultato, le classi dirigenti europee rappresentate dal Partito Popolare e dal Partito Socialista intendono rispondere coniugando la prosecuzione di politiche a tutela dei profitti, delle rendite finanziarie e delle banche con la costruzione di una strategia di recupero del consenso popolare. In questa direzione si muovono le proposte di proseguire le politiche neoliberiste allentando le politiche di austerità che hanno già determinato una drastica riduzione dei livelli di copertura del welfare e dei diritti dei lavoratori.
In tal senso il successo del Partito Democratico di Renzi – che con una mano eroga il bonus di 80 euro al mese ad ampi settori della popolazione, e con l’altra continua nell’azione ben più pesante e strutturale di taglio della spesa pubblica e sociale, nelle privatizzazioni, nella precarizzazione del mondo del lavoro, nella salvaguardia del sistema bancario nonché nel mantenimento della controriforma Fornero delle pensioni – si pone come punto di riferimento possibile per una declinazione “blairiana” delle politiche liberiste.
Il segno prevalente è il malessere dei popoli europei rispetto alle conseguenze delle politiche di austerità assunte in sede europea in questi anni, che hanno aggravato la crisi, e rispetto ai governi e alle maggioranze, subalterne al neoliberismo .
A fronte di questo risultato, le classi dirigenti europee rappresentate dal Partito Popolare e dal Partito Socialista intendono rispondere coniugando la prosecuzione di politiche a tutela dei profitti, delle rendite finanziarie e delle banche con la costruzione di una strategia di recupero del consenso popolare. In questa direzione si muovono le proposte di proseguire le politiche neoliberiste allentando le politiche di austerità che hanno già determinato una drastica riduzione dei livelli di copertura del welfare e dei diritti dei lavoratori.
In tal senso il successo del Partito Democratico di Renzi – che con una mano eroga il bonus di 80 euro al mese ad ampi settori della popolazione, e con l’altra continua nell’azione ben più pesante e strutturale di taglio della spesa pubblica e sociale, nelle privatizzazioni, nella precarizzazione del mondo del lavoro, nella salvaguardia del sistema bancario nonché nel mantenimento della controriforma Fornero delle pensioni – si pone come punto di riferimento possibile per una declinazione “blairiana” delle politiche liberiste.
In questo contesto, esprimiamo la nostra piena soddisfazione per il risultato positivo ottenuto dalle forze aderenti al partito della Sinistra Europea e al Gue-Ngl, che hanno posto al centro della proposta politica e della campagna elettorale l’opposizione alle politiche di devastazione sociale praticate da popolari e socialisti; il rifiuto netto della logica delle “larghe intese”; il ruolo delle lotte, del conflitto sociale e la prospettiva della ricostruzione del movimento operaio anche al di là dei singoli confini nazionali.
Il rafforzamento della sinistra europea e lo sviluppo del conflitto di classe rappresentano l’anticorpo e l’alternativa più credibili all’avanzata inquietante delle forze neonaziste e neofasciste che, proprio sul terreno della destrutturazione sociale causata dalla crisi, puntano a rilanciare un “nuovo” nazionalismo fondato sull’egoismo sociale, sul razzismo, sull’esaltazione delle “piccole patrie”.
Il superamento del quorum da parte della lista L’Altra Europa con Tsipras è a sua volta – dato il quadro italiano – un risultato importante e positivo: dopo anni di resistenza e di sconfitte elettorali sul piano nazionale, torna ad eleggere la sinistra che si presenta al fuori di alleanze con il Partito Democratico.
La lista L’altra Europa con Tsipras non è stato solo un fatto elettorale. In questi mesi, attorno alla costruzione della lista, vi è stata una significativa mobilitazione unitaria a sinistra – all’interno della quale ci siamo mossi con nettezza, convinzione e generosità – per raccogliere le firme prima, per fare la campagna elettorale poi.
Proponiamo quindi di operare un salto di qualità e di costruire la “Syriza italiana”, all’interno della Sinistra Europea, ponendo al centro l’alternativa alle politiche di austerità e neo-liberiste, e alle forze e alle coalizioni che le sostengono.
Proponiamo che il processo di costruzione di tale soggetto della sinistra unitaria e plurale non avvenga in modo verticistico e pattizio, ma partecipativo ed inclusivo di tutte le persone concordi con gli obiettivi unitari. L’obiettivo è la costruzione di un soggetto politico della sinistra fondato sulla base del principio “una testa un voto”; che il soggetto unitario abbia piena titolarità sulla rappresentanza elettorale; che forze organizzate, locali e nazionali, che scelgano di attivarsi per il processo unitario senza sciogliersi, s’impegnino a non esercitare vincoli di mandato ed a garantire la libera scelta individuale nell’adesione al nuovo soggetto politico da parte dei propri iscritti e iscritte.
Proponiamo, nello specifico:
- la prosecuzione e l’ampliamento dell’attività dei comitati locali de L’Altra Europa anche attraverso la convocazione di assemblee popolari e territoriali della sinistra;
- una campagna contro l’attacco eversivo di Renzi alla democrazia; attacco che passa sia attraverso la proposta di una nuova legge elettorale di chiaro segno autoritario sia attraverso il varo di una stagione più generale di controriforme.
Riteniamo che la possibilità di costruire una “Syriza italiana” rappresenti una conferma importante della linea politica che Rifondazione Comunista ha perseguito in questi anni e che ha trovato un primo punto di approdo nella campagna elettorale: il Prc è stato tra le forze fondatrici della Sinistra Europea e che più hanno investito, in questi anni, in questo progetto; da tempo lavoriamo perché possa prendere piede anche in Italia un polo della sinistra autonomo e alternativo anche al centrosinistra; per primi, in Europa, abbiamo avanzato la candidatura del compagno Alexis Tsipras alla presidenza della commissione europea a tutte le forze della Sinistra Europea.
Siamo stati in grado di contribuire alle liste, nelle diverse circoscrizioni, avanzando candidature espressione del nostro partito e al contempo di vertenze, movimenti e lotte: a partire dai compagni Eleonora Forenza e Fabio Amato, coordinatore della campagna elettorale per la Sinistra Europea, le nostre candidate e i nostri candidati hanno ottenuto risultati positivi e significativi. E’ questo il segno del consenso ottenuto da Paola Morandin, Nicoletta Dosio, Simona Lobina, Antonio Mazzeo e da tutte le compagne e i compagni presenti nella lista. Segno anche di una mobilitazione e dell’impegno della larga maggioranza delle compagne e dei compagni del partito nel dare attuazione alle indicazioni discusse e decise negli organismi.
L’investimento nel processo di costruzione della sinistra deve quindi procedere di pari passo con l’investimento nel rafforzamento e nel rilancio di Rifondazione Comunista. Riteniamo che sia necessaria oggi più che mai la presenza di una forza politica come lo nostra che si ponga il fine di collegare – attorno all’obiettivo dell’uscita dal capitalismo in crisi – le lotte e le istanze di cambiamento e di liberazione che nascono, crescono e si coagulano nella società; il contrario cioè di un processo liquidatorio.
Riteniamo che un rinnovato progetto della rifondazione comunista possa essere il terreno di ricomposizione di tutte le comuniste e i comunisti che vogliono costruire la Syriza italiana e superare i rapporti di produzione capitalistici. Avanziamo quindi questa proposta a tutti i compagni e le compagne interessate e ci impegniamo a perseguire questo obiettivo.
Al fine di rilanciare e rafforzare l’azione di Rifondazione Comunista proseguiremo con gli impegni già assunti:
·la conferenza nazionale di organizzazione;
·il completamento dei congressi regionali entro la fine di giugno;
·la campagna di autofinanziamento;
·l’attività di formazione e l’individuazione di adeguati strumenti di informazione/comunicazione;
Un appuntamento di discussione approfondita sulle questioni del lavoro e del sindacato.
Riteniamo sia centrale, inoltre, proseguire e rafforzare la nostra iniziativa politica su alcuni grandi questioni che hanno a che fare con i danni causati dalle politiche di austerità:
·il piano per il lavoro e la conversione ecologica dell’economia e la nostra opposizione al Jobs Act;
·il tema del diritto all’abitare e la nostra opposizione al piano Lupi;
il sostegno attivo alla campagna Stop TTIP (Translatantic Trade and Investment Partnership);
·l’adesione alle manifestazioni nazionali del 28 giugno a Roma e dell’11 luglio a Torino, e alle mobilitazioni e a tutte le iniziative che, durante il semestre europeo di presidenza italiana, contesteranno l’Europa dell’austerità e del neo-liberismo per dare corpo all’idea dell’altra Europa.
·A mobilitarsi contro la guerra in Ucraina e la complicità di Usa e Ue con il governo di Kiev e con le forze neonaziste che lo sostengono, in solidarietà con le forze di sinistra, comuniste e antifasciste ucraine.
Le Feste di Liberazione sono un’occasione in cui organizzare iniziative e diffondere materiali su tali importanti temi.
Aderiamo all’importante manifestazione nazionale “Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione” che si terrà domani, lunedì 2 giugno a Modena, a difesa della democrazia e contro lo smantellamento dei principi costituzionali.
·il piano per il lavoro e la conversione ecologica dell’economia e la nostra opposizione al Jobs Act;
·il tema del diritto all’abitare e la nostra opposizione al piano Lupi;
il sostegno attivo alla campagna Stop TTIP (Translatantic Trade and Investment Partnership);
·l’adesione alle manifestazioni nazionali del 28 giugno a Roma e dell’11 luglio a Torino, e alle mobilitazioni e a tutte le iniziative che, durante il semestre europeo di presidenza italiana, contesteranno l’Europa dell’austerità e del neo-liberismo per dare corpo all’idea dell’altra Europa.
·A mobilitarsi contro la guerra in Ucraina e la complicità di Usa e Ue con il governo di Kiev e con le forze neonaziste che lo sostengono, in solidarietà con le forze di sinistra, comuniste e antifasciste ucraine.
Le Feste di Liberazione sono un’occasione in cui organizzare iniziative e diffondere materiali su tali importanti temi.
Aderiamo all’importante manifestazione nazionale “Per un’Italia libera e onesta. Ripartiamo dalla Costituzione” che si terrà domani, lunedì 2 giugno a Modena, a difesa della democrazia e contro lo smantellamento dei principi costituzionali.
La segreteria nazionale
Approvato a maggioranza assoluta
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