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Sempre più critica la situazione nel PdCI. Il Comitato Centrale di domenica scorsa ha infatti sancito una profonda crisi di direzione politica del Partito: sarebbero almeno sette i membri della segreteria nazionale che si sono dimessi dopo aver, invano, richiesto l'azzeramento degli organismi dirigenti a seguito del risultato delle elezioni europee ed amministrative. A prevalere con 46 voti sarebbe stata la proposta del Segretario Procaccini, contro i 34 della composita opposizione venutasi a costituire in queste settimane. Alla conferenza d'organizzazione convocata potrebbero tuttavia non partecipare alcune importanti federazioni: dopo le prime fuoriuscite su Roma e Milano, non sono da escludersi, infatti, clamorosi sviluppi nelle prossime ore.
La presidentessa del Comitato Centrale Manuela Palermi, sul suo profilo facebook, non ha smorzato le polemiche, riaccendendo la disputa e accusando la «parte minoritaria» che ha avanzato la richieste di dimissioni della segreteria nazionale di aver chiesto «un po' troppo per quel che rappresenta». Positivo, a suo avviso, l'«esame delle elezioni territoriali»: «devo dire che siamo andati piuttosto bene». “L’esclusione del Pdci dalla lista Tsipras . si legge nel documento finale - non elimina la necessità di un fronte unitario della sinistra, anzi l’esito elettorale complessivo va analizzato in profondità perché a differenza di altri stati europei in Italia la sinistra, seppure dopo anni riesca ad eleggere per un soffio, rischia di non avere nessuna autonomia.
Come pure va approfondito il dato delle amministrative, dove il Pdci era impegnato in coalizioni di sinistra, di centro sinistra e in alcuni casi si è presentato da solo. Impossibile affermare che una scelta sia stata premiata sull’altra, più realisticamente si può invece affermare che il nostro Partito ha raggiunto importanti risultati la dove esiste una struttura organizzata e legata ai cittadini, mentre dove abbiamo una marginalità complessiva politica e organizzativa i risultati sono stati insufficienti”.Il Pdci parteciperà sulla base della propria piattaforma presentata durante la campagna per le elezioni europee alle iniziative unitarie contro la politica della Ue e del Governo Renzi, ad iniziare dalla manifestazione del prossimo 28 giugno a Roma.
Il Comitato centrale, infine, impegna tutte le organizzazioni del Partito a convocare assemblee aperte, a intensificare il tesseramento, il reclutamento e l’autofinanziamento del Partito.
“In questo anno 2014 (difficilissimo per i lavoratori e la democrazia) ricorrono anniversari di dirigenti comunisti importantissim – conclude il documento -: Lenin, Togliatti, Berlinguer; noi partito sicuramente piccolo, ma continuatori nelle odierne condizioni di quella grande storia, abbiamo il dovere di non arrenderci di fronte alle difficoltà”.
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venerdì 20 giugno 2014
Pdci, situazione critica. Il Comitato centrale non scioglie i nodi. Non esclusi altri clamorosi sviluppi
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