Sfrattato perché non riusciva a pagare l’affitto, anche se aveva un lavoro regolare.
ilfattoquotidiano.it
I vigli del fuoco, allertati da colleghi e conoscenti, non lo avevano visto nei luoghi da lui normalmente frequentati, lo hanno trovato lunedì mattina nel garage, stroncato da un infarto mentre stava dormendo. Marin aveva addosso un pesante giubbotto e un berretto calcato in testa, tentativi evidenti di proteggersi dal freddo. Il garage dunque, scomodo e non riscaldato, è stato probabilmente decisivo per provocare la crisi cardiaca, collegata forse anche a una patologia pregressa, che lo ha ucciso. Della sua situazione erano all’oscuro i familiari e i conoscenti più stretti, ai quali forse per un senso di dignità Magrin non aveva voluto far conoscere la sua situazione. L’uomo aveva infatti pubblicato solo qualche annuncio sui social in cui informava di essere alla ricerca di un alloggio.
Il sindaco di Treviso, Mario Conte, parla di una storia “che fa riflettere, molto triste” e che si sarebbe potuta affrontare se Magrin avesse trovato il coraggio di “rivolgersi ad una comunità e a istituzioni che a Treviso sono pronte a tendere una mano. Può succedere a tutti di cadere in un ambito di difficoltà – aggiunge il sindaco – ma è in questi casi che la nostra comunità deve confermarsi solidale. È importante che dei disagi si venga a conoscenza”.
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