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Sangue e ancora sangue. Per distrarre l’attenzione dall’Ucraina dove gli occidentali non sanno più cosa fare e dove proprio ieri i russi hanno fatto saltare un carico di missili a lungo raggio appena arrivati, gli Usa e Israele hanno riaperto la guerra siriana, servendosi dei terroristi ad Al-Qaeda, che sono stati ricostituiti e sponsorizzati con denaro della Cia e confidando nella collaborazione di Erdogan che con questa mossa cerca di ingraziarsi Trump. Il sultano di Ankara ha scatenato il cosiddetto esercito nazionale siriano formato da terroristi sunniti, un gruppo che si distingue per le sue atrocità e a questo proposito circola un video della decapitazione di un soldato siriano. Ma eccone qui sotto uno che mostra l’uccisione di soldati che si erano arresi.
La situazione è confusa perché dopo i primi attacchi nella città di Aleppo che hanno sorpreso Damasco, l’aviazione russa sta colpendo le truppe terroriste (l’immagine di apertura si riferisce proprio a questo) che in anni precedenti aveva “risparmiato” e pare che gli attacchi di Al-Qaeda si siano fermati in attesa che entrino in azione forze del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane e di Hezbollah. Inoltre la Lega Araba che un tempo considerava la Siria un paria, ha rilasciato oggi una chiara dichiarazione schierandosi dalla parte di Damasco, mentre la Turchia, nelle ultime ore, pare abbia cambiato parere e adesso neghi qualsiasi sua partecipazione.
Questo è comunque un duro avvertimento per Putin: non ci si può mai fidare degli occidentali anche quando portano doni, quando parlano di cessate il fuoco o sembrano rinunciare a qualcosa. Una tradizione che dura da oltre tremila anni ed è stata immortalata nell’Iliade. Non si deve dare loro respiro fino alla resa, e anche dopo. Del resto ciò che sta succedendo in queste ultime due settimane è un esempio di scuola della doppiezza delle élite globaliste, ma anche di quelle imperiali anglosassoni: la decisione dei Paesi europei di sanzionare la Russia, il loro principale fornitore di energia, è stata costantemente difesa sulla base del principio secondo cui devono rispettare “l’ordine internazionale basato sulle regole” di cui la Corte penale internazionale dell’Aja rappresenta un elemento chiave di tale ordine. Tuttavia quando la Corte ha osato chiedere l’arresto di Netanyahu per crimini di guerra, Francia e Germania hanno fatto rapidamente marcia indietro (sembra a seguito di una telefonata di Biden o di chi per lui) adducendo il pretesto che Netanyahu ha l’immunità perché Israele non è firmatario dello statuto di Roma. Ma questo allora vale anche per Putin e valeva anche per Milosevic e comunque si tratta di un pretesto ridicolo perché basta non aver sottoscritto il patto o ritirarsi da esso per essere del tutto immuni. Che giustizia internazionale sarebbe? Per una trentina di anni l’ipocrisia è stata palese, persino nauseante, ma adesso siamo arrivati alla vera e propria follia: da un lato, Francia e Germania sono disposte a sabotare le proprie economie sanzionando il principale fornitore di energia europeo per sostenere questo ordine internazionale e le due regole, ma dall’altro, non sono disposte a mettere in atto una sentenza della Corte di giustizia internazionale che di quelle regole è il fulcro.
Perciò è probabile che gli occidentali pagheranno quest’ultima mossa in Siria quando cercheranno di salvare ciò che resta dell’Ucraina e delle grandi risorse del Paese nel frattempo acquisite dalle grandi corporation d’Oltre Atlantico. La domanda è se Trump e i suoi uomini saranno in grado di comprendere che la logica di tutto questo li allontana da una soluzione rapida dei conflitto e di quelli collaterali, oppure continueranno a percorrere il vecchio sentiero di guerra, mettendo a rischio le proprie rendite di posizione, per giunta lanciando i propri alleati all’inferno. Temo di no: l’intelligenza non abita in America, ci ha fatto solo un giro, molti, ma molti anni fa.
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