mercoledì 4 dicembre 2024

I guappi di cartone

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C’è un delizioso film di Totò, Un turco napoletano, nel quale il guappo di cartone che fa il bello e cattivo tempo nel quartiere, viene finalmente smascherato come fanfarone e codardo: la scena finale è gustosissima perché il prepotente  non ha il coraggio di prendere in mano la situazione, ma continua tuttavia a minacciare di fare un macello pur non avendone in realtà la forza. E allora per prendere tempo si rivolge agli astanti dicendo se hanno sentito l’invito ad andarsene e poi se hanno visto il calcio in culo che gli ha dato appunto il turco napoletano. “Avete sentito?”  ” Avete visto”… come a sottolineare che sta per scoppiare il pandemonio. Sì, hanno visto e sentito. E alla fine è stato cacciato.

Per quanto la geopolitica possa sembrare molto distante da questo tipo di rappresentazioni farsesche è proprio a questo che stiamo assistendo: l’Occidente complessivo, trascinato dagli Usa, tenta di reagire alla sconfitta nella sua guerra contro la Russia senza tuttavia averne davvero la forza e cominciando ad accorgersi delle forze centrifughe che stanno disgregando il Washington consensus. E allora prova con i vecchi metodi di ristabilire il dominio come se nulla fosse accaduto nel frattempo. In Georgia dove la popolazione non ha nessuna voglia di contrapporsi a Mosca e di diventare una seconda Ucraina come è nei piani occidentali, viene azzardata  una sfacciata rivoluzione colorata contro un governo eletto a stragrande maggioranza e che appunto ha come programma quello di impedire che il Paese venga usato e abusato dalla Nato: si serve  delle solite Ong e di una vergognosa, vomitevole presidenta che a mala pena conosce la lingua del Paese, messa lì dai soliti noti, Soros e Cia, proprio per fare da quinta colonna. È davvero una situazione nella quale viene fuori tutta la vocazione autocratica e dispotica della Ue che ovviamente appoggia il tentativo di ribaltare la volontà popolare con una sorta di piccola Maidan.

Anche in Corea del Sud  il presidente sta portando avanti un colpo di Stato contro il Parlamento ritenendo che esso sia “comunista” e troppo favorevole a cercare accordi con la Corea del Nord. Anche qui tutto nasce dal cambiamento radicale dei rapporti di potenza che sono rivelati durante lo scontro con il regime paranazista di Kiev: con l’Alleanza Cina – Russia divenuta ormai organica contro lo squalo occidentale, i coreani del Sud si stanno rendendo conto di non essere altro che degli ostaggi sacrificabili  di Washington, anche perché la battaglia non sarebbe certo solo con la Corea del Nord, ma contro tutti i suoi potenti vicini i quali sono dotati di armi che i sistemi occidentali non possono fermare. È da qui che nasce il golpe presidenziale, per impedire che i coreani del Sud facciano due più due.

Pure in Sira il nuovo tentativo di abbattere Assad da parte di Usa e di Israele si sta scontrando contro una Turchia che certamente vuole sterilizzare il nord – est del Paese abitato dai curdi. D’altro canto però, per avere una posizione di guida  del mondo mussulmano, almeno quello sunnita, come sogna Erdogan, non può diventare amica di Israele o mettersi in linea di collisione diretta con l’Iran e nemmeno può non tenere conto dei moniti che arrivano da Mosca. Così il sedicente esercito nazionale siriano di cui ha il controllo non partecipa più nolto attivamente agli scontri.

Questo per non parlare della situazione di Francia e Germania dove ci si sta finalmente rendendo conto di quanto grande sia stato l’errore di mettersi a fare i protagonisti della guerra contro l’Ucraina: l’impero industriale tedesco sta crollando a una velocità impensabile, vista anche la contemporanea follia di Net Zero, mentre la Francia oltre ad essere piena di debiti, sta definitivamente perdendo il suo impero africano grazie anche alle azioni di appoggio militare ed economico di Cina e Russia. Persino Ciad e Senegal hanno ormai dato il benservito alla Francia. Perciò se Scholz certamente uscirà di scena a febbraio, dopo le elezioni anticipate, è molto probabile che anche Macron abbia i mesi contati.

In tutto questo il prossimo presidente degli Usa non ha trovato di meglio che indossare il vestito del guappo e minacciare i palestinesi di annientamento se per caso Hamas non restituisse gli ostaggi. Evidentemente non ha compreso bene  la situazione ed è possibile che tenti anche di minacciare Mosca di continuare a fornire armi all’Ucraina se non accetta alcune condizioni di pace, come per esempio l’Ucraina nella Nato, cosa a cui la Russia non pensa nemmeno. Avete visto.. avete sentito? Attento ai calci in culo.

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