martedì 26 aprile 2022

Appesi a un filo: appello alla diserzione civile

 https://ilsimplicissimus2.com

 

Non c’è dubbio che siamo appesi a un filo che diventa ogni giorno più sottile e precario. Quando il signor ( si fa per dire) Draghi tirò fuori quell’interessante cretinismo del vuoi la pace o vuoi il condizionatore, sono rimasto davvero affascinato dalla capacità di esprimere un controsenso idiota come fosse una luminosa verità: è ovvio che quando mandi armi a un belligerante lo fai per incrementare la guerra non certo per cercare la pace, ma è impressionante che un presidente del consiglio possa dire queste imbecillità  senza alcuna reazione da parte degli astanti. Infatti l’ultimo annuncio della Casa Bianca di inviare in Ucraina  un altro miliardo di dollari e passa di armi, compresi degli obici semoventi ha provocato la reazione militare russa che si è dedicata a distruggere le sottostazioni elettriche delle ferrovie ucraine, per rendere difficoltoso se non impossibile l’arrivo di queste nuove armi pesanti che di certo non possono cambiare l’esito della guerra, ma provocano morti oltre a rendere felici i fabbricanti di armi. Tra l’altro gli obici sono le armi ideali per colpire le popolazioni civili. Per evitare equivoci che certamente saranno presentate dall’informazione tipo pace o condizionatore non si tratta di stazioni ferroviarie, ma dei sistemi che trasformano l’alta tensione in quella necessaria per il sistema ferroviario, bloccando in sostanza i trasporti per ferrovia.

Fino ad ora la Russia aveva evitato intenzionalmente evitato di colpire le infrastrutture civili in Ucraina: le reti elettriche e di comunicazione, nonché le forniture idriche sono rimaste intatte. (cosa che invece la Nato distrugge per prima cosa) , ma  questi attacchi sono diventati necessari solo dopo che gli Stati Uniti e altri hanno fornito sempre più materiale bellico all’Ucraina. La Russia non permetterà che le sue truppe vengano prese di mira da quelle armi appena consegnate:  lo riconosce persino Politico che titola “Armi pesanti si riversano in Ucraina mentre i comandanti diventano più disperati” Disperati perché il grosso delle truppe è circondato, le munizioni nonostante i massicci invii spesso distrutti ancora nei magazzini scarseggiano e così il carburante, le perdite e le defezioni stanno sensibilmente aumentando, l’economia ucraina è praticamente finita. L’unica maniera di uscirne è che l’occidente riconosca in qualche modo  la sconfitta nella sua guerra per procura alla Russia. Ed è per questo che l’invio di armi rappresenta la massima espressione della crudeltà Nato: il rifornimento di materiale bellico nasconde infatti il vero insuccesso, ovvero quello delle sanzioni che nella visione americana avrebbero dovuto piegare la Russia e consentire un cambio di regime: invece esse si sono rivelate più onerose proprio per gli alleati degli Usa e porteranno probabilmente più turbolenze nelle società occidentali che non in quella russa. E’ probabile che a Washington non abbiano ancora ben capito che cosa sia andato storto, ma certo la Russia era proprio l’avversario sbagliato per questa strategia: un team di eccezionali cretini sanguinari, Biden, Obama, Clinton che fanno parte insieme del deep e del front state, del governo nascosto e di quello visibile, hanno pensato che se solo gli europei facessero meno docce calde e indossassero indossassero più maglioni di lana, il collasso economico russo  alla fine si concretizzerebbe.

Davvero come si fa a pensare di poter mettere facilmente in ginocchio un Paese come la Russia che ha enormi risorse energetiche, minerarie, agricole e  linee di approvvigionamento estere minime, rende immediatamente visibile la condizione mentale di queste elite. L’altro motivo per cui l’Occidente ha frainteso il potenziale strategico delle sanzioni è che la guerra Russia-Cina all’egemonia occidentale è assimilata dai suoi popoli come una guerra esistenziale. Per loro, non si tratta solo di fare meno docce calde  si tratta della loro stessa sopravvivenza – e di conseguenza la loro soglia di resistenza è molto più alta. Anzi quasi invalicabile perché l’asse Russia-Cina possiede cibo, energia, tecnologia e la maggior parte delle risorse chiave del mondo. La storia insegna che questi elementi stabiliscono la vittoria o la sconfitta.

Il vero problema a questo a questo punto è che la finestra per una riduzione dell’escalation attraverso un accordo politico in Ucraina è stata uccisa dal fanatismo indotto dagli spin doctor e dal fatto che ormai Washington considera troppo umiliante per l’intero sistema occidentale una sconfitta inferta da Putin. Inoltre il disastro incombente alle elezioni di medio temine per i democratici, suggerisce l’escalation come metodo di far apparire un presidente che deve andare in giro col pannolino, come un comandante che non può essere  contestato nemmeno dai repubblicani in un momento di crisi. A questo punto ci sono tre sole vie d’uscita che non contemplino una guerra nucleare e il conseguente annichilamento dell’Europa: che da subito i Paesi del continente cambino radicalmente atteggiamento ricercando anzi imponendo la pace, cosa peraltro impossibile perché le sue elite sono al soldo di Washington e in  ogni caso sono formate da gente incredibilmente mediocre, nonostante sia tutte le volte riconfermata nelle posizioni di potere.  Una seconda è che venga riconosciuta l’inabilità mentale di Biden, per cui la sconfitta potrà  essere attribuita al demidiato della Casa Bianca e non al sistema o all’America. La terza è che siano le popolazioni europee a disertare le lezioni di odio e di menzogna che vengono dai mass media dei loro padroni e riempiano le piazze in maniera stabile determinando il crollo delle semidittature affermatesi per via sanitaria: non avrebbe senso essersi arresi per paura di un raffreddore e aspettare inerti la distruzione.

Nessun commento:

Posta un commento