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Era stato pubblicato appena una settimana fa sulla rivista “Scientific reports” lo studio randomizzato indiano che aveva confrontato l’utilizzo di paracetamolo e un antifiammatorio, l’indometacina, per il trattamento della Covid19. L‘indagine aveva rilevato che sui 103 pazienti trattati con antinfiammatorio, nessuno era andato incontro a desaturazione, mentre nel gruppo trattato con paracetamolo, composto da 107 pazienti, ben 20 avevano avuto una saturazione inferiore al 93%. Sempre secondo la ricerca “ipazienti trattati con indometacina avevano sperimentato un sollievo sintomatico più rapido rispetto a quelli che evevano ricevuto paracetamolo.
A pochi giorni dalla pubblicazione della ricerca indiana, arriva un nuova conferma sull’efficacia delle terapie domiciliari precoci contro la Covid19. Si tratta di uno studio retrospettivo osservazionale, firmato dai medici Serafino Fazio, Sergio Grimaldi e Andrea Mangiagalli, pubblicato sull’ American Journal of Biomedical Science and Research condotto su 966 pazienti non vaccinati. Scopo della ricerca era soprattutto valutare il peso di un intervento precoce nelle cure, 561 pazienti erano stati trattati nelle prime 72 dal manifestarsi dei primi sintomi, mentre agli altri 405 avevano ricevuto le cure nelle 72 ore successive. Tra tutti i pazienti arruolati, sono stati documentati i decessi di 6 persone: solo una faceva parte del gruppo che aveva iniziato la terapia entro le 72 ore (un over 80 e con patologie pregresse) mentre gli altri 5 erano nel gruppo che aveva iniziato la terapia tardivamente.
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