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La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 107 persone, tra poliziotti della Penitenziaria e funzionari del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (DAP), imputati per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nell’aprile del 2020 nella casa circondariale casertana di Santa Maria Capua Vetere e registrate da alcune telecamere di sicurezza. La richiesta del rinvio a giudizio è stata avanzata nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Pasquale D’Angelo, ad alcuni mesi dal primo incontro, risalente a fine 2021. Nel corso della seduta, è stato richiesto per uno dei 108 imputati iniziali il proscioglimento, misura che va ad aggiungersi ad altri dodici analoghi provvedimenti avanzati dalla Procura alcuni mesi fa. 2 dei restanti 107 accusati hanno chiesto, invece, di poter accedere al rito abbreviato.
Il 15 dicembre 2021 è iniziata nell’aula bunker del carcere campano di Santa Maria Capua Vetere l’udienza preliminare del processo legato alle violenze nei confronti dei detenuti della casa circondariale “Francesco Uccella”. I 108 imputati (divenuti 107 nell’udienza di ieri) sono accusati a vario titolo di: tortura, lesioni, abuso di autorità, falso in atto pubblico e cooperazione nell’omicidio colposo del detenuto algerino Lakimi Hamine (addebitato a 12 individui). Per quanto riguarda il reato di tortura, esso viene contestato a circa 50 pubblici ufficiali: si tratta della prima volta dall’introduzione, nel 2017, dello stesso. Nei prossimi giorni, ai fini del proseguimento dell’iter giudiziario, il gup Pasquale d’Angelo dovrà esprimersi sulla richiesta avanzata dalla Procura, approvando o meno il rinvio a giudizio per i 107 imputati che, nel caso, dovranno presentarsi dinanzi al giudice di primo grado per difendersi dalle accuse emerse in seguito allo svolgimento e alla conclusione delle indagini investigative.
[Di Salvatore Toscano]
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