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Si sta preparando una grande operazione di falsa bandiera per accusare la Russia di utilizzare armi chimiche, biologiche o nucleari che sembra quasi una sorta di riepilogo storico di quanto fanno gli Usa, gli unici ad aver usato armi nucleari tattiche, gli unici a conservare armi chimiche nonostante abbiano siglato il patto per la loro distruzione e infine i più prolifici costruttori di laboratori per le armi biologiche, da cui è probabilmente uscito anche il coronavirus. Ne ha dato l’annuncio il ministero della Difesa russo il quale ha descritto in dettaglio e sulla base di una nutrita documentazione i tre scenari che si vanno preparando: il primo è una vera e propria operazione di falsa bandiera grazie a truppe ucraine con divise russe e un reparto di questo tipo è stato avvistato a Odessa, città a maggioranza russa dove a Kiev non dispiacerebbe provocare una strage. Il secondo sarebbe l’uso circoscritto e occulto di armi di distruzione di massa che potrebbe essere semplicemente narrato senza aver bisogno di una qualsiasi prova mentre il terzo sarebbe l’uso esplicito di queste armi che ovviamente è il meno probabile.
Secondo una tattica spesso usata negli sc orsi anni queste provocazioni vengono anticipate da dichiarazioni di funzionari e politici e tutti sanno che la litania sull’uso di armi di distruzione di massa da parte della Russia, vanno vanti da marzo, cioè da quado alle opinioni pubbliche occidentali, evidentemente poco sveglie, è stata raccontata la balla dei russi che stavano perdendo e che dunque avrebbero potuto usare armi proibite per spuntarla sugli ucraini. Insomma una menzogna viene usata per accreditarne un’altra. Tutto questo servirebbe a creare uno «scenario siriano», in cui lo Stato è soggetto all’isolamento economico e politico, nonché all’esclusione dalle organizzazioni internazionali, tra cui l’ONU Consiglio di Sicurezza. In questo modo le pressioni Usa per costringere India e Cina ad attuare le sanzioni nei confronti della Russia potrebbe avere maggiore successo. Solo che a questo punto la guerra diventerebbe davvero nucleare. Il ministero della Difesa russo ha voluto ricordare che la Federazione Russa ha completamente distrutto il suo arsenale chimico il 27 settembre 2017, il che è confermato da un certificato OPCW. Invece gli Stati Uniti, con il loro forte potenziale finanziario, economico e tecnico, sono l’unico paese parte della Convenzione sulle armi chimiche che possiede ancora un impressionante arsenale di agenti di guerra chimica (672,5 tonnellate). A questo si deve aggiungere il fatto che “i programmi di armi biologiche in URSS sono stati completamente eliminati nel 1972. Allo stesso tempo, il numero di laboratori biologici statunitensi è incomparabile rispetto ad altri paesi. Secondo il ministero degli Esteri cinese, Washington controlla 336 laboratori in 30 paesi, il che desta grande preoccupazione”. Infine i russi ricordano al direttore della Cia che le chiacchiere sul possibile uso da parte della Russia di armi nucleari tattiche è assurda: “Con l’attuale livello di equipaggiamento tecnico del sistema internazionale di monitoraggio dei test nucleari, è impossibile nascondere l’uso di tali armi. Se il direttore della CIA non lo capisce, allora o è poco professionale o viene fuorviato.”
Sappiamo molto bene, anche dal post precedente a questo che di certo l’occidente non si ferma di fronte a nessuna strage pur di avere ragione dell’avversario e che ucraini sono soltanto carne da cannone. Sappiamo anche bene come episodi di quello di Bucha o del missile Tochka U sulla stazione benché con tutta evidenza provocati dagli ucraini sono stati attribuiti ai russi e si continua a farlo in una sorta di accanita e stupida negazione della realtà. L’impero delle menzogne ha quest’arma di distruzione di massa che usa in continuazione, ma badate bene, mica solo contro i russi, principalmente contro le proprie popolazioni che ne sono le vittime principali.
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