mercoledì 2 febbraio 2022

OVER 50, OBIEZIONE CONTRO L’OBBLIGO VACCINALE


L’associazione Comilva mette a disposizione la propria esperienza, delineando un percorso di obiezione di coscienza contro l’obbligo vaccinale anti Covid-19.

Un percorso a cui dare un seguito nell’immediato; i primi atti, praticamente contestuali, andrebbero condotti entro pochi giorni.

Claudio Simion, presidente di Comilva, interviene ai microfoni di Byoblu per spiegare l’iter per far valere la propria obiezione di coscienza.

Va chiarito che la finalità ideale dell’iter di obiezione di coscienza è quella di opporsi con ogni mezzo razionale alle ragioni che sottendono l’obbligo vaccinale, facendone emergere tutte le contraddizioni, le scorrettezze scientifiche, le anomalie giuridiche, le violazioni dei principi costituzionali e dei diritti umani.

L’esercizio dell’obiezione di coscienza attiva può non produrre effetti pratici relativamente all’ottenimento delle esenzioni o dei differimenti vaccinali e quindi l’ottenimento dei cosiddetti lasciapassare verdi. Questo può comportare le previste sospensioni dalle attività lavorative. Tuttavia, l’espressione ragionata e motivata dell’obiezione attiva costituirà la base per ogni rivendicazione di giustizia civile ed amministrativa nei confronti di tutti gli organismi pubblici e privati coinvolti a vario titolo nelle potenziali violazioni delle leggi nazionali ed internazionali perpetrate nei confronti della persona che la esercita.

L’obiezione di coscienza attiva è quindi, oltre che un atto di autotutela giuridica e sanitaria, anche una forma di partecipazione consapevole e responsabile del cittadino alla vita pubblica: chi la esercita non persegue unicamente uno scopo personale ma si fa carico in prima persona di un’azione di giustizia civile e di tutela dei diritti costituzionali e umani.

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