lunedì 28 febbraio 2022

Pane e pasta addio: la UE sanziona la Russia, ma a morire di fame sarà l’Italia

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Il pane e la pasta, come in guerra. L’Italia ripudia la guerra, dice la Costituzione, ma lo scenario di guerra in cui ci hanno catapultati il Governo, l’Unione Europea, la NATO e gli Stati Uniti mette drammaticamente in crisi l’approvvigionamento degli alimenti più basilari.

Una volta, il grano ce lo producevano da soli. Le politiche dell’Unione Europea ci hanno indotto a smettere, e a rifornirci sui mercati esteri. E adesso? E adesso sono problemi. Enormi problemi.

La questione non riguarda solo il prezzo del grano, che comunque ha un suo peso: e che peso. Ai rincari pesanti degli scorsi mesi si somma infatti un ulteriore rincaro del 9% verificatosi nella sola giornata di oggi, 28 febbraio: una giornata che peraltro non è ancora finita.

Per il grano, è proprio una questione di disponibilità. L’Italia è il quinto importatore mondiale di grano. La Russia, il primo esportatore mondiale. Con l’esclusione della Russia dal sistema bancario internazionale SWIFT diventerà veramente arduo pagarle e comprarle anche il grano: non solo il gas. E il gas, oltretutto, serve sia per cuocere il pane sia per cucinare la pasta.

Anche a causa dello sciopero dei camionisti, alcuni pastifici hanno già – già ora! – cessato la produzione. L’Italia ha scorte di grano sufficienti per appena due mesi. Il grano, per quel poco che si può raccogliere nei campi italiani, non matura prima della fine di giugno.

I grafici successivi sono estratti dal database statistico della FAO, l’organizzazione mondiale per l’agricoltura e l’alimentazione che fa capo alle Nazioni Unite. Il primo, quello qui sotto, evidenzia i principali esportatori di grano, per quantità (a sinistra) e per valore commerciale. La Russia con la quale l’Occidente sta tagliando ogni relazione commerciale è al primo posto. Al quinto posto c’è l’Ucraina: e chissà se quest’anno riuscirà ad effettuare il raccolto senza difficoltà.

principali paesi esportatori di grano

Ed eco – il grafico è qui sotto – i principali importatori di grano. L’Italia, con appena 60 milioni di abitanti, è al quinto posto nel mondo intero.
principali paesi importatori di grano

Da notare che fra i principali importatori di grano ci sono diversi Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Hanno poca terra coltivabile, tante bocche da sfamare e storicamente sono dei “mangiatori di pane” come noi, nel senso che il grano ha un ruolo fondamentale nell’alimentazione quotidiana.

Nel Nord Africa e nel Medio Oriente, il rincaro del cibo verificatosi nel 2007-2011 innescò le cosiddette primavere arabe: nacquero come rivolte per il pane. E chi l’avrebbe mai detto, allora, che l’Italia nel giro di pochi anni avrebbe avuto problemi analoghi per il pane.

Il grano, noi italiani l’abbiamo sempre coltivato, oltre che mangiato sotto forma di pane o di pasta. L’abbiamo sempre coltivato finché non ci hanno detto che bisognava lasciar perdere l’aratro e la mietitura perché importando il grano da chissà dove ne avremmo avuto di più e l’avremmo pagato di meno. Lo stesso concetto, in sostanza, con cui ci indorarono l’euro.

E chi ha espresso quei concetti, chi ha impostato quelle politiche? L’Unione Europea, che ora ci caccia in uno scenario di guerra e che taglia i legami commerciali con il maggiore esportatore mondiale di grano.

GIULIA BURGAZZI

 

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