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Sabato 26 febbraio il Daily Sceptic ha pubblicato un interessante articolo in cui vengono analizzati i dati forniti da UK Health Security Agency – UKHSA – sull’andamento pandemico nel periodo compreso tra il 30.01.2022 e il 20.02.2022.
L’articolo è scritto da Amanuensis, presentato come ex-accademico e scienziato senior del governo.
Nell’articolo lo scienziato si sofferma nella prima parte sui dati UKHSA riguardanti i tassi di infezione, mostrando come i numeri indicano che il contagio è maggiore nei vaccinati con tre dosi per tutte le fasce d’età comprese tra 18 anni e 79 anni, mentre è minore per tutti coloro che non si sono sottoposti a vaccinazione, considerando anche i monodose e i bidosati.
Per questo l’autore scrive “L’utilizzo dei dati sui tassi di cui sopra per stimare l’efficacia del vaccino contro l’infezione mostra ancora una volta che i vaccini si comportano male […] Sorprendentemente, i tripli vaccinati di età compresa tra i 18 e i 70 anni hanno circa il triplo del rischio di infezione rispetto ai non vaccinati.”
Nella seconda parte dell’articolo invece si analizza la protezione offerta dai vaccini contro il rischio di morte. Secondo i dati sui decessi (entro 60 giorni da un test positivo) “i vaccini sembrano ancora offrire una protezione contro la morte. Tuttavia, mentre il tasso di mortalità dei non vaccinati ha avuto una forte tendenza al ribasso dall’inizio dell’anno, il tasso di mortalità dei vaccinati ha avuto una tendenza all’aumento”.
Secondo l’interpretazione statistica quindi “i dati sui tassi di mortalità visti sopra potrebbero essere dovuti alle differenze nel corso temporale dell’infezione nei vaccinati rispetto ai non vaccinati. I non vaccinati sembrano seguire la progressione nota della malattia Covid, con quei pochi che soccombono alla Covid che lo fanno circa due o tre settimane dopo l’infezione. I vaccinati, tuttavia, sembrano avere una progressione della malattia più prolungata e morire più tardi”.
Secondo Amanuensis “questi dati che indicano che le morti nei vaccinati non stanno diminuendo […] sono molto preoccupanti, qualunque sia la ragione. In tempi normali ci sarebbe un’indagine urgente per capire cosa esattamente sta accadendo e perché, e quali azioni di mitigazione sono necessarie. Ma questi non sono tempi normali e immagino che avremo la stessa azione che si è verificata quando sono emersi altri dati “scomodi” sui vaccini – cioè, non verrà fatto nulla.
Massimo A. Cascone, 28.02.2022
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