lunedì 28 febbraio 2022

Swift e i Lillipuziani dell’Europa

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Francamente viene da ridere quando degli politici impresentabili e spalleggiati dai picciotti dei media ci vogliono convincere che hanno indossato l’armatura e combattono a fianco dei camerati ucraini contro la Russia. Certo non con le armi perché sarebbero presi a calci in culo, ma con le sanzioni o per meglio dire con il solito teatrino dove si rappresenta una realtà che non esiste. L’obiettivo per i leader occidentali ora è quello di apparire determinati e forti senza fare nulla di importante. Continuano a parlare di tagliare fuori la Russia dal sistema di messaggistica bancaria Swift, ma continuano a indietreggiare con orrore quando si rendono conto di cosa significheranno per i loro prezzi dell’energia (che sono già pericolosamente alti). In realtà Mosca è già stata sanzionata per tutto o quasi e quindi questa è un arma spuntata che tuttavia può essere letale proprio per i cittadini chiamati alle armi da tastiera per difendere l’Ucraina nazificata. L’ultima novità ovvero  l’esclusione di alcune banche russe dal sistema di pagamenti internazionali Swift, fa ridere perché poi si scopre che questo non vale sulle transazioni sui prodotti energetici il che conferisce al provvedimento una sorta di carattere truffaldino.

E sembra in realtà di vivere le avventure di Gulliver tra i Lillipuziani piuttosto che qualcosa di reale.  La Russia ovviamente sapeva che si sarebbe arrivati a questo già  dopo la Crimea e ha sviluppato un proprio sistema di pagamenti, così come ha fato la Cina e dunque alla fine chi farà le spese di questa arma fine di mondo saranno gli esportatori europei che saranno soppiantati da altri. La cosa principale da comprendere è però la stupidità assoluta che si cela dietro tutto questo perché la Russia sta disaccoppiando ciò che l’occidente sta sanzionando e l’effetto finale non sarà quello immaginato da Washington ovvero di impedire che il commercio euro – russo possa finire per escludere il dollaro dalle transazioni, sarà il suo esatto contrario: impedire le transazioni su un sistema che viaggia sul dollaro, costringe ad evitare il biglietto verde.

Il vice presidente del consiglio di difesa russo Dmitry Medvedev ha detto esplicitamente che le sanzioni potrebbero essere un ottimo motivo per la revisione finale di tutti i rapporti con gli Stati che le hanno introdotte. Compresa l’interruzione del dialogo sulla stabilità strategica “. Questo significa che se l’occidente non vuole trattare sugli armamenti, faccia come vuole, la Russia continuerà ad accrescere la propria capacità e non ha più paure delle conseguenze.  Commentando poi la decisione del Consiglio d’Europa e dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di sospendere l’adesione della Russia, Medvedev ha affermato che, sebbene si tratti di una ” flagrante ingiustizia “, ​​potrebbe comunque essere considerata una buona ragione ” per sbattere definitivamente la porta e dimenticare per sempre questi organismi privi di senso”. E che siano in effetti puri strumenti di retorica continentale lo dimostra il fatto che il Consiglio di Europa aveva espresso parere negativo su vaccinazione obbligatoria e green pass senza che i governi se ne siano fregati più di tanto. La vice degli esteri Maria Zakharova dal canto suo ha preso in giro la Gran Bretagna che solennemente ha dichiarato di voler congelare i fondi di Putin e degli altri membri del governo russo che tuttavia non hanno alcun fondo nelle banche britanniche.

Insomma si sta verificando ciò solo fino a una quindicina di anni fa, ma anche meno sembrava del tutto impossibile: c’è un intero mondo che ormai non ha più alcuna intenzione di ubbidire agli ex padroni del mondo e men che meno alle scimmiette europee che più affastellano sanzioni, più colpiscono i loro stessi cittadini. Una elite fallimentare che su accorge di stare cedendo terreno si è inventata una pandemia e adesso sta portando il conflitto ucraino alla tensione più altra per sbaraccare nottetempo e senza pagare dazio la scenografia pandemica, lasciando però in essere l’emergenza. E non c’è dubbio che il servo più diligente sia proprio Draghi che ha compiuto questa operazione di passaggio tra emergenza pandemica ed emergenza bellica con la più grande sfacciataggine. E questo dimostra che nulla cambierà in questo Paese finché non ci sbarazzeremo della banda di pagliacci che tiene in ostaggio le istituzioni.

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