venerdì 25 febbraio 2022

Se il telegiornale spaccia un videogioco per i bombardamenti su Kiev

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Bene ha fatto Cassandra a ricordarci il pericolo che corre l'infosfera a causa delle intromissioni - più o meno deliberate e sempre più sofisticate - dell'intelligenza artificiale, che si appresta a diventare capace di riscrivere la storia modificandone i documenti audiovisivi in maniera praticamente perfetta.

Bastano però il TG1 e il TG2 a svelare come la riscrittura della storia avvenga in realtà già mentre essa sta accadendo, sebbene senza l'utilizzo di avanzati algoritmi informatici: a quanto pare, infatti, è sufficiente tanta faccia tosta unita alla (infondata) speranza che nessuno si accorga dell'inganno perpetrato.

I telegiornali in questione sono stato infatti colti in fallo a mostrare immagini prese da un videogioco - War Thunder - spacciandole per riprese della guerra in corso in Ucraina, con tanto di commenti circa la «pioggia di missili» su Kiev che quei fotogrammi avrebbero mostrato.

Perché mai i giornalisti della RAI si siano sentiti in dovere e in diritto di mostrare immagini fasulle quando combattimenti sono davvero in corso resta una domanda alla quale ognuno può dare la propria risposta, mentre evidente è l'impossibilità di fidarsi completamente di quelle che si autodefiniscono fonti di informazione ufficiali e affidabili.

Viene anche il sospetto che gli spettatori dei telegiornali vengano considerati degli allocchi che non hanno modo di informarsi altrimenti nonostante la diffusione del web e la relativa facilità con cui si può sbugiardare una montatura grossolana come quella di cui stiamo trattando dimostri altrimenti.

Tutto ciò porta inevitabilmente a chiedersi quali e quanti altri fatti vengano abitualmente comunicati non così come sono ma alterati secondo oscuri disegni o, più banalmente, perché un bombardamento tratto da un videogioco è più scenografico e meno complicato da somministrare agli spettatori, nei quali forse si vuole soltanto innescare una risposta emotiva anziché cercare di informarli correttamente.




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