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Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha fatto pervenire alla Russia, attraverso l’ambasciata di Cina a Kiev, una proposta di cessate-il-fuoco.
Il Cremlino ha immediatamente comunicato le proprie condizioni:
– arresto di tutti i nazisti (come il consigliere militare speciale Dmitro Yarosh, il battaglione Azov, e così via);
– eliminazione dei nomi delle vie, nonché dei monumenti che glorificano i
collaboratori dei nazisti durante la seconda guerra mondiale (Stepan
Bandera e altri);
– deposizione delle armi.
L’operazione militare della Russia in Ucraina non è come la raccontano i media atlantisti. Come in tutte le guerre, i grandi media si lasciano manipolare.
Rachele Marmetti
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