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Vladimir Putin, Nobel per la medicina? Diciamo subito le cose come stanno. La guerra non è mai una risposta, la guerra è solo atrocità. La guerra è fare ammazzare ragazzi che non si conoscono per tutelare gli interessi di chi si conosce bene.
Ora che le anime dei politically correct sono state sedate dalla mia introduzione, mi accorgo di quanto il Conte Vlad Putin sia un fine stratega (e questo non lo dubitavamo). Ha aspettato che alla guida degli USA ci fosse il peggior presidente possibile e, assieme al suo amichetto Xi Jinping, hanno dato vita alla più massiccia campagna di annessione dell’ultimo secolo. Un’America inutile e un’Europa terribilmente burocratizzata non hanno che un solo comportamento: abbassare le orecchie e chiudersi in un angolino. Sperando che i loro (nuovi) padroni non si arrabbino troppo.
Però il Conte Vlad ha avuto un pregio enorme, e la gente ancora non se n’è accorta. Ha fatto sparire il Covid dalla faccia della terra. Perché, come succede con il mainstream, se di una cosa non se ne parla, allora non esiste. Sic et simpliciter.
Putin candidato al premio Nobel per la medicina. Dopo quello per la pace a Obama (sulla fiducia), mi sembra il minimo.
Nel frattempo il governo italiano ci spara altri tre mesi di Stato di Emergenza per la gestione di Protezione Civile in Ucraina. Ma non se ne parla, quindi non esiste.
Ma tanto noi ormai siamo resilienti, non più resistenti. Il resiliente subisce uno sgambetto, cade in terra e trova una propria dimensione stando in terra. Il resistente invece prova a rialzarsi e a riprendere il controllo della propria vita.
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