mercoledì 2 febbraio 2022

COVID: “PIÙ MORTI VACCINATI”, LA RIVELAZIONE DI ANDREA CRISANTI

Negli ultimi mesi, il microbiologo Andrea Crisanti ha iniziato a rivelare nei salotti televisivi sempre più retroscena riguardo alla gestione politica dell’emergenza sanitaria, nonché in merito agli sviluppi del quadro epidemiologico a livello internazionale. Nel corso della trasmissione L’aria che tira, in onda nella mattinata di mercoledì 2 febbraio 2022 e condotta da Myrta Merlino, Crisanti ha interpretato gli ultimi dati disponibili. “I 437 morti di ieri ci ricordano una cosa, ovvero che sono per la maggior parte persone vaccinate”, ha affermato Crisanti. “Perché le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinati saranno 20 o 30 al giorno – prosegue il microbiologo -. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa”, ha concluso il professore dell’Università di Padova.

Crisanti: “Maggior parte decessi Covid sono vaccinati”

“La maggior parte dei decessi sono persone vaccinate e vulnerabili”, ribadisce ancora una volta Crisanti. Riaffiorano alla mente le conferenze stampa in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno dichiarato che “due terzi delle terapie intensive” fossero occupati da pazienti non vaccinati. Una fake news? La conduttrice vira poi il discorso sulle mascherine ffp2, che Crisanti ritiene essere state utili soprattutto nei mezzi pubblici e in situazioni di assembramento. “Non penso che le mascherine all’aperto abbiano un grande impatto”, commenta poi il microbiologo. La decisione presa lunedì 31 gennaio in sede del Consiglio dei ministri e che ha previsto la proroga dell’obbligo di mascherina all’aperto sarebbe quindi una scelta politica, piuttosto che sanitaria?

Poca trasparenza di Big Pharma?

Le rivelazioni di Crisanti non si fermano qui. Merlino incalza il professore riguardo a una ulteriore decisione che potrebbe essere presa oggi dall’ennesimo Consiglio dei ministri, ovvero il Green Pass senza scadenza per chi ha effettuato la terza dose. “La decisione è conseguenza della mancata trasparenza dei dati dei trial clinici. Noi lo dovremmo sapere a questo punto se la terza dose è protettiva o meno. Perché le case farmaceutiche dovrebbero avere i dati”, afferma Crisanti. “E quindi non lo sappiamo al momento?”, chiede una Merlino quasi sorpresa. “Non lo sappiamo, è evidente”, replica il microbiologo. “Speriamo in Dio”, conclude la conduttrice.

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