Se ormai la loro lotta contro la menzogna che ha messo in dubbio persecuzioni, genocidi e annientamenti – oggetto tra l’altro di gerarchie e graduatorie mentre ognuna avrebbe diritto a essere considerata speciale e non ripetibile – adesso, che nelle schiere di Irving, Faurisson, Dodik, Bernard Lewis -e altri 68 storici americani impegnati a disinfettare la storia turca dalla macchia dello sterminio degli armeni- vengono arruolati con Trump e Orban, Salvini, la Meloni, un cantante simil-lirico ospite fisso di Sanremo, cui finora era stata concessa pietosa considerazione per via di una grave handicap, anche tutti quelli che sollevano obiezioni e esprimono perplessità nei confronti della declinazione del neoliberismo in controllo etico- sanitario, grazie al credo imperante che paralizza ogni istinto, salvo quello di conservazione e ogni razionale esigenza di certezze.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
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venerdì 31 luglio 2020
La museruola.
Massimo Fini: “Estranei alla rapidità, ai vecchi resta la curiosità della morte”
Escono dalle tane. D’estate, al mare, i vecchi.
infosannio.com (Massimo Fini – massimofini.it)
E’ una processione ininterrotta di persone ingobbite dal peso dell’età, di malformati, di motulesi, di carrozzine, di bastoni, di audiolesi con protesi che non riescono a nascondere l’infermità, di non vedenti, cechi per dirla in italiano, che stretti fra di loro avanzano insieme come nel famoso quadro di Bruegel. Ma la condizione più penosa è delle donne over. In bikini come se trent’anni fossero passati impunemente, sempre a cospargersi di creme, per ripararsi dal sole, dicono, ma in realtà per tentare di recuperare una bellezza che nessun artificio può più restituire.
Classe dirigente. Terreni e mattoni, il tesoro del leghista conta 35 immobili.
Il patrimonio dichiarato.
infosannio.com - Il Fatto Quotidiano Davide Milosa e Valeria Pacelli
Non ci
sono solo i 5,3 milioni di euro sul conto svizzero, denaro dichiarato
dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e oggi gestito
all’estero dalla società milanese Unione fiduciaria. La ricchezza del
governatore si basa anche su altro: sull’intramontabile mattone. Basta
una visura catastale per scoprire che è proprietario (in alcuni casi al
cento per cento, in altri con la moglie in regime di separazione dei
beni) di 31 fabbricati e quattro terreni, tutti sparsi tra Varese e
Induno Olona.
Non che sia un reato, anzi questi immobili sono stati pubblicati nella dichiarazione sostitutiva relativa alla situazione patrimoniale che si trova nella sezione “amministrazione trasparente” del sito della Regione Lombardia.
Ci sono dunque abitazioni, alcune con annessi box, appartamenti in villini, negozi, uffici, locali di deposito e immobili catalogati come “stalle, scuderie, rimesse, autorimesse (senza fine di lucro)”.
Classe Operaia. Lavora per dieci ore sotto il sole in cantiere: operaio muore a 35 anni.
Accade in provincia di Pordenone.
huffingtonpost.it
Lavora tutto il giorno sotto il sole in cantiere: operaio muore a 35 anni. È accaduto ieri a Rivarotta, in provincia di Pordenone. Stando a quanto riportato dal Messaggero Veneto, l’uomo aveva iniziato il suo turno alle 7.30, fino alle 17 quando si è sentito male.
È successo giovedì, 30 luglio, nel pomeriggio dopo dieci ore di turno: il giovane operaio stava sistemando i condotti per il passaggio dell’elettricità [...] A soccorrerlo i colleghi che lo hanno affidato alle cure del personale sanitario del 118. Portato in ospdale a Pordenone è mancato alle 21.
Alcuni punti fermi per ripartire: ricerca, pubblico, solidarietà
volere la luna Giorgio Barberis
Amo molto il mio lavoro, che è quello di insegnare in università (nella sede alessandrina del Piemonte Orientale) la teoria e la storia del pensiero politico. A inizio semestre, appena incontrati gli studenti del primo anno di Scienze Politiche, è esplosa l’emergenza sanitaria, e le lezioni in presenza sono state bruscamente (e inevitabilmente) interrotte.
È iniziata così, come per tutte le colleghe e i colleghi delle scuole di ogni ordine e grado, l’esperienza in larga misura inedita della “didattica a distanza”. In fretta si è acquisita una nuova metodologia, non solo imparando a padroneggiare lo strumento tecnologico, alla fine rivelatosi utilissimo, ma anche ripensando in profondità a come trasmettere le conoscenze e a come mantenere vivo il confronto con gli studenti. Concluso il semestre, il bilancio ‒ almeno dal mio punto di vista ‒ è certamente positivo. Alcuni sono entusiasti, altri hanno avuto più difficoltà.
Un urlo infinito attraversa il Mediterraneo
volere la luna Domenico Gallo
L’urlo è il nome di un famoso dipinto del pittore norvegese Edvard Munch, realizzato in più versioni fra il 1893 e il 1910. Il soggetto urlante è la figura in primo piano, terrorizzata, che per emettere il grido si comprime la testa con le mani, perdendo ogni forma umana e diventando espressione del suo stesso sentimento. Rappresenta un urlo lancinante, acuto, che in quest’opera acquisisce un carattere indefinito e universale, elevando la scena a simbolo del dramma collettivo dell’angoscia, del dolore e della paura.L’urlo di Munch è diventato la colonna sonora che accompagna la nostra indifferenza ai drammi collettivi che si stanno consumando fra la quarta sponda e il mare nostrum. «Stiamo morendo» è l’urlo che arriva dai barconi alla deriva nel Mediterraneo fra la Libia e la zona SAR maltese e che si smorza nel silenzio della nostra omissione di soccorso, nei motori spenti dei nostri pattugliatori della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che non si spingono più oltre le nostre acque territoriali per non correre il rischio di imbarcare dei profughi da sbarcare in Italia.
Affermare il diritto alla salute contro negazionisti e stato d’emergenza
contropiano Potere al Popolo
Mercoledì 29 Luglio il Consiglio dei ministri ha prorogato lo stato di emergenza. Potere al Popolo, respingendo le posizioni criminali e folli dei negazionisti, si pone in contrasto anche al prolungamento dello stato di emergenza.Crediamo che sia una contrapposizione falsa quella tra chi nega l’esistenza della pandemia e chi diminuisce gli spazi di manovra democratica in nome dell’emergenza sanitaria. Per noi democrazia, sicurezza e salute non possono essere in alternativa. Passato il momento terribile in cui non si sapeva nemmeno cosa stesse succedendo, il governo ha ora le conoscenze e le possibilità di prendere tutte le decisioni necessarie, senza stravolgere la democrazia di questo paese.
giovedì 30 luglio 2020
La "Narrazione" e la Realtà. Fico, la Disneyland della precarietà.
Il parco del cibo ideato da Farinetti era in crisi già prima del Covid. Una ricerca di un'ex lavoratrice ne spiega i motivi, svelando le contraddizioni tra marketing e condizioni di lavoro di chi viene definito «ambasciatore del gusto» ed è invece semplice precario.
jacobinitalia.it Arianna Cuomo
Il 30 maggio all’interno del parco agroalimentare firmato Eataly World si è svolta la conferenza stampa intitolata «Stai sicuro. In 100.000 metri quadri Fico ti aspetta con grandi spazi per grandi emozioni del gusto», in vista della riapertura del sito prevista del 2 giugno dopo la chiusura per l’emergenza sanitaria nazionale. Sicurezza e salute sono stati gli argomenti maggiormente trattati: oltre al controllo della temperatura corporea previsto per ogni cliente nel momento di accesso alla struttura, l’Amministratrice Delegata Tiziana Primori ha descritto i vasti spazi che caratterizzano il parco, tra cui i vari dehor dove poter sostare e pasteggiare prudentemente. Per rendere le possibilità di contagio ridotte al minimo nel parco sono stati creati insieme all’Asl appositi percorsi.
Roma. Altre mele, marce, nel cesto. Pestaggio del 23 enne romano, identificati i due poliziotti coinvolti: sono due agenti del reparto volanti
Ecco tutta la ricostruzione della storia pubblicata da Leggo questa mattina.
Covid apre il baratro della povertà per 2,1 milioni di famiglie.
Rischia di essere un autunno rovente. E non per ragioni climatiche.
Lo
sapevamo, era nelle attese, ma l’approssimarsi e l’emergere di una serie
di indicatori economici rende sempre più vicine, sempre più concrete,
le minacce che da settimane turbano i pensieri di noi tutti.
Gli effetti del lockdown, indesiderati quanto purtroppo necessari ad arginare il pericolo che minacciava di segnare, in maniera ancora più tragica di quanto non abbia fatto, la vita sociale ed economica del nostro Paese, continuano a fare sentire il loro peso colpendo le fasce sociali più fragili e generando nuove sacche di povertà.
Il Covid e la sua lockdown
economy spalancano il baratro della povertà per 2,1 milioni di famiglie
con almeno un componente che lavora in maniera non regolare. Ben
1.059.000 famiglie vivono esclusivamente di lavoro irregolare.
È quanto emerge dal Focus Censis Confcooperative “Covid da acrobati della povertà a nuovi poveri. Ecco il rischio di una nuova frattura sociale”.
Liberiamo il potenziale di tutti i territori con una politica di sviluppo moderna e democratica.
Molto si è dibattuto nelle scorse settimane sull’ammontare delle risorse destinabili al rilancio del nostro Paese, dopo la crisi COVID-19; è di questi giorni la discussione sulla governance di queste risorse, in particolare di quelle legate alla Recovery and Resilience Facility. Stenta, invece, a decollare un confronto sul merito delle scelte da adottare e sul metodo da seguire per assicurarne il miglior utilizzo.
La proposta che il Forum Disuguaglianze e Diversità ha presentato nei giorni scorsi intende sollecitare questo confronto, nel convincimento che spendere bene queste risorse, per promuovere uno sviluppo più giusto, in grado di restituire fiducia nelle prospettive del nostro Paese, anche da parte di chi da tempo si sente abbandonato dalle politiche e dalle istituzioni, è una responsabilità alla quale nessuno si può sottrarre.
Prospettive di lavoro e di vita per tutti e tutte
Classe dirigente. Consulenza da 60mila euro nell’azienda a cui aveva rilasciato autorizzazioni: Anac indaga su ex dirigente Mise. Buffagni: “Ora di cambiare”.
La scoperta è avvenuta grazie a una segnalazione anonima inviata al viceministro: "Episodi simili danno l'idea di una certa cultura che danneggia tutti noi dalle fondamenta. Bisogna cambiare questo modo di fare, bisogna che chi non rispetta le regole capisca che non può più agire impunemente", ha dichiarato l'esponente Cinquestelle.
ilfattoquotidiano.it
Prima di andare in pensione aveva contribuito al rilascio dell’autorizzazione per il conferimento di ramo d’azienda di una società cipriota che si occupa di trivellazioni, ma dopo nemmeno due anni è stato assunto dalla stessa azienda con un contratto di consulenza annuale da 60mila euro più 20mila di bonus. Ma è grazie a una segnalazione anonima arrivata all’ufficio del viceministro dello Sviluppo Economico, Stefano Buffagni, che un ex dirigente del Mise è finito nel mirino dell’Autorità Anticorruzione per aver violato le norme di legge che, per funzionari del suo grado, impongono di non firmare contratti con altre società per almeno tre anni.
Coronavirus, è battaglia sul segreto sui verbali degli esperti che hanno portato al lockdown.
Il governo ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar di rendere pubblici i documenti secretati del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile. Contengono i pareri usati da Conte per emanare i dpcm di marzo e aprile.
Tre avvocati della fondazione Luigi Einaudi di Roma - Rocco Mauro Todero, Andrea Pruiti Ciarello e Enzo Palumbo – già ad aprile avevano ricorso al tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il rifiuto di far conoscere i documenti del Cts. Il Tar il 22 luglio scorso ha deciso di rendere tutto pubblico entro 30 giorni ma il governo, cioè la Protezione civile che di questo è un dipartimento, ha messo in campo l’avvocatura dello Stato per ricorrere contro la decisione.
Giustizia climatica e lotte operaie nella pandemia. Note per una convergenza possibile.
Già lo scorso anno, in questa rubrica, si era posta l’attenzione su una duplice necessità: che il movimento sindacale si auto-percepisse come soggetto decisivo nel contrasto al riscaldamento globale; che gli attori della giustizia climatica – Fridays for Future, Extinction Rebellion, Comitati territoriali contro le grandi opere inutili e dannose – prendessero coscienza dell’importanza strategica di un coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori all’interno dei propri percorsi di mobilitazione. Mi pare che la pandemia abbia reso assai più urgente la riflessione su questa convergenza, e l’abbia pure resa assai più concreta di quanto non fosse ancora a gennaio 2020 – quando ci si preparava a quella che avrebbe dovuto essere una primavera di piazze traboccanti. Se fino a pochi mesi fa la necessità di tale incontro si dava a un livello per così dire teorico, oggi le condizioni sono mature per indicare su un piano immediatamente pratico gli elementi di prossimità politica tra lotte operaie e giustizia climatica.
Musk. Il “capitalismo verde” è criminale come quello “smoker”.
Elon Musk, imprenditore multimiliardario e cofondatore della casa automobilistica Tesla, sta facendo parlare di sé per le sue sprezzanti affermazioni riguardo al golpe boliviano, avvenuto lo scorso novembre, ai danni del Governo presieduto da Evo Morales.
In un suo tweet, Musk si era dichiarato contrario a un’eventuale approvazione di un nuovo pacchetto di incentivi economici per il coronavirus da parte del Governo degli Stati Uniti, dicendo che non era “nel miglior interesse del popolo“.
Un
altro utente di Twitter ha risposto che a non essere nel miglior
interesse del popolo è il colpo di Stato contro Evo Morales che gli USA
hanno sostenuto per permettere all’imprenditore di ottenere il litio
boliviano.
La risposta di Musk è stata molto chiara: “Colpiremo chiunque vogliamo! Accettalo.”
La
dichiarazione dell’imprenditore non stupisce, considerando che stiamo
parlando di un uomo la cui famiglia ha accumulato ricchezze in Sudafrica
durante l’Apartheid (il padre di Musk era proprietario di una miniera
di smeraldi).
Cinema. Le crudeli favolacce dei D’Innocenzo e la stucchevole bellezza di Sorrentino.
I poli opposti del cinema italiano.
contropiano.org Vincenzo Morvillo
Il fatto
Qualche giorno fa, la piattaforma Sky ha trasmesso, in anteprima, l’intensa opera seconda dei gemelli D’Innocenzo (Fabio e Damiano), giovani e promettenti registi romani, nativi di quella Tor Bella Monaca che costituisce una delle punte estreme della complessa periferia capitolina.
Il titolo – Favolacce – di quest’apologo dalle ampie implicazioni sociali, culturali, antropologiche, economiche, storiche e, seppur a margine, necessariamente politiche, sembra succhiare l’essenza stessa della tradizione narratologica propria della fabula.
Un’essenza mai consolatoria, nera, spesso addirittura orrorifica, come ogni fanciullo può intimamente sperimentare nel corso della sua infanzia. Malgrado il cinema e la narrazione, oggi dominanti, tendano a rappresentare la favola come un immancabile, consolatorio, sogno rosa a lieto fine.
Coronashock e Socialismo /4. Il Kerala.
Pubblichiamo la traduzione della quarta – ed ultima – parte dello studio compiuto da diversi autori ed uscito sulla rivista “Tricontonental” riguardo alla gestione del Covid -19 a Cuba, in Vietnam, in Venezuela e Kerala.
***
AAVV “Tricontinental” – Redazione Contropiano
Il 18 gennaio, KK Shilaja, il ministro della salute del Kerala nel governo del fronte democratico della sinistra (LDF) in questo stato indiano di 35 milioni di abitanti, ha tenuto un incontro per discutere cosa stava succedendo a Wuhan, in Cina. Wuhan non era ancora sotto lockdown, ma Shailaja sapeva che c’erano studenti provenienti dal Kerala a Wuhan, e che quando fossero tornati ci sarebbe stata la possibilità di importare il virus nello stato.
Il 22 gennaio, il dipartimento della salute ha emanato un’informativa a tutti gli ospedali e le autorità distrettuali sulla necessità di prepararsi per il virus. Il 24 gennaio il Kerala ha istituito un centro di controllo a livello statale; per il 28 gennaio dei centri di controllo sono stati istituiti in tutti i distretti. Anche le strutture per l’isolamento sono state individuate e diciotto comitati sono stati istituiti, le misure preventive iniziarono ad essere applicate
Il primo caso di coronavirus in Kerala, uno studente che era stato a Wuhan, è stato individuato il 30 gennaio; ben presto altri due sono stati trovati positivo e entro il 3 febbraio più di 2.200 persone di ritorno in Kerala dalle regioni colpite dal coronavirus sono state messe in quarantena.
Il controllo fatto dallo Stato è stato effettivo: tutti e tre i pazienti sono guariti in pochi giorni e non c’erano casi di contagio. Il numero delle persone in quarantena è diminuito presto.
mercoledì 29 luglio 2020
Università popolare Antonio Gramsci Videolezione: Scienza della logica
Intervista a Marco Caldiroli di medicina democratica.
La pandemia ha messo a nudo, rivelando tutte le inefficienze, il sistema sanitario capitalistico. C'è un modo alternativo per organizzare il servizio sanitario? Ne parliamo con Marco Caldiroli di Medicina Democratica.
lacittafutura.it Collettivo
Il depotenziamento della medicina preventiva e territoriale ha visto la sanità pubblica impreparata davanti al contagio. Cosa è accaduto negli ultimi 30 anni alla sanità pubblica?
La riforma sanitaria (L. 833/1978) nata e approvata sotto la spinta del movimento operaio e delle associazioni ha superato il sistema a mutue allora imperante, ha impostato gli obiettivi del servizio sanitario (SSN) sui principi della universalità, per quanto riguarda l’accesso ai servizi, e della prevenzione primaria (prima della cura e della riabilitazione). A fine anni ’80 (in particolare con la L. 502/1992) inizia un processo di smantellamento a partire dalla entrata e parificazione del privato nelle prestazioni del SSN. Non si tratta solo di “concorrenza” del privato con il pubblico, più o meno esplicitamente favorita da governi regionali come la Lombardia, ma proprio di una “logica” privatistica che ha invaso le strutture pubbliche evidente anche dal cambio di denominazione tra Unità Socio Sanitarie Locali ad “Aziende” Sanitarie. Ha aiutato anche l’improvvido referendum attivato dagli “Amici della Terra” e votato a maggioranza dagli italiani per togliere le competenze ambientali alle USL e creare quelle che oggi sono le Arpa regionali. Si sono spezzettate le competenze e le funzioni (da ultimo, in Lombardia, centrando quasi tutto negli ospedali) rompendo il concetto di un approccio integrato ai determinanti della salute individuale e collettiva (condizioni di lavoro, di vita, ambientali).
E’ arrivata Cassandra Ohibò!
I diritti del lavoro, morti di Covid
Stampa e rete da un paio di giorni pubblicano a raffica le severe reprimende contro i negazionisti del Covid, i no mask e i revisionisti del vaccino in Senato, nello studio di Sabino Cassese e nelle spiagge guardate opportunamente a vista da militari con tanto di mitra intimidatorio, sviluppo questo largamente prevedibile della criminalizzazione dei trasgressori rinnovata in occasione del prolungamento dello stato di emergenza.
Come mai? vi direte, non avevamo assistito a analoga insurrezione moral-sanitaria quando Gori, promosso poi sindaco martire e modello esemplare di governo delle città vittime della pestilenza, dichiarò con burbanzosa determinazione: Bergamo non chiude!, o quando Sala dal canto suo ribadì: Milano non si ferma!.
Tutti abbiamo la risposta ma pochi hanno il coraggio di darla: prima, durante e dopo, nella cabina di comando a dettare misure e regole c’era il padronato, audace e ardimentoso con le vite dei dipendenti mandati ad esporsi, a norma di legge, anzi di decretazione di urgenza, al contagio per garantire la continuità dei profitti “normali” incrementati da accaparramenti e borsa nera, in vista dei futuri arricchimenti del dopoguerra.
Basta ricordare quella magistrale faccia di tolla di Bonometti, presidente di Confindustria lombarda, ai primi di marzo, dopo le agitazioni subito deplorate e poi represse dei lavoratori che chiedevano protezione e tutela nei posti di lavoro e cui si rispose con un patto unilaterale che lasciava alle imprese libertà discrezionale di adottare provvedimenti e di concedere dispostivi e attrezzature di sicurezza in forma volontaria e arbitraria, quando proclamò: la fabbrica oggi è il posto più sicuro!
Il coronavirus non ha intaccato i mercati finanziari, anzi. E così aumenta la disparità sociale.
Emblematica è la situazione degli Stati Uniti, il paese campione del mercato e delle politiche neo-liberiste, ma anche dei contagi e della pessima gestione della crisi Covid: quasi quattro milioni di casi (più di un quarto di quelli di tutto il mondo) e ancora in crescita, una contrazione del prodotto di almeno 6,5 punti percentuali per il 2020, l’aumento della disoccupazione ufficiale intorno all’11%, che si raddoppia considerando anche gli occupati precari e quanti sono scoraggiati dal cercare un lavoro, il più alto a partire dagli anni ‘40 del secolo scorso.
Eppure la nave della finanza va… anzi va col vento in poppa! L’indice Standard e Poor’s 500 ha segnato un rimbalzo di più del 40% a partire dai minimi di marzo scorso, malgrado le prospettive di un decremento medio del 10% dei ricavi delle corporation americane. Non parliamo poi delle banche di investimento: sia Goldman Sachs che Morgan Stanley hanno battuto le previsioni dell’andamento degli utili nel secondo trimestre 2020, con ricavi e profitti record. Quanti sono orientati sui segmenti più speculativi del mercato stanno facendo lauti guadagni.
Il movimento No TAV è giovane!
Il disastro ignorato. Rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia
dinamopress rossella marchini
Il rapporto ISPRA 2019 ci dice che quest’anno abbiamo divorato 50 chilometri quadrati, con la conseguente distruzione dei nostri ecosistemi. Manca una direttiva europea in materia, mentre la proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle nel 2017 è ferma da mesi in Senato.
Libro. La metrica del potere.
Come l’estensione deliberata della logica competitiva attraverso la misurazione e la valutazione premia i soggetti la cui attività è maggiormente funzionale alla riproduzione del capitalismo neoliberale. Nel saggio “In perfetto stato” (Mimesis) Diego Giannone espone una critica rigorosa e ben fondata allo Stato neoliberale e ai principi che lo guidano.
Diego Giannone, In perfetto stato. Indicatori globali e politiche di valutazione nello Stato neoliberale, Milano: Mimesis 2019, pp.173
Questo libro si occupa della trasformazione dello Stato e lo fa a partire dall’analisi della transizione da un modello basato sul “compromesso socialdemocratico” (i trenta gloriosi) – basato sul ruolo attivo dello Stato in economia – a uno Stato neoliberale. Gramsci e Foucault vengono utilizzati per comprendere attraverso quali dispositivi questa transizione è stata realizzata, in una prospettiva interpretativa interdisciplinare nella quale il potere di classe gioca un ruolo di massimo rilievo. Giannone rileva come lo Stato neoliberale si avvale di specifici indicatori necessari per valutarne le performance e come questi indicatori non siano affatto neutri e risentano dell’interesse e della volontà di determinati gruppi sociali. Le stesse classifiche e i punteggi, veicolati come risultanti da un paradigma basato sull’oggettività del dato, risentono della volontà e della necessità di premiare in modo selettivo.
Libro. Un manuale di autodifesa contro il pensiero economico dominante.
Un manuale per neofiti che mette in discussione argomenti poco noti o dati per scontati perché appartengono a quella sfera economica che i più considerano imperscrutabile, comprensibile solo agli “addetti ai lavori”, così Gaia Raimondi definisce il Trattato di economica eretica di Thomas Porcher, da lei stessa tradotto per i tipi di Meltemi.
Classe dirigente. Corte dei Conti avvia accertamenti su rimborsi spesa a consiglieri regionali toscani e friulani: soldi per vitto e trasferta anche se in telelavoro.
In particolare, i magistrati revisori analizzeranno i "gettoni" di presenza riscossi dai singoli componenti delle assemblee regionali e i rimborsi nei due mesi di lockdown più duro per capire se c'è stato un danno erariale.
ilfattoquotidiano.it
I rimborsi forfettari dei consiglieri regionali di Friuli-Venezia Giulia e Toscana finiscono nel mirino della Corte dei Conti che vuole chiarire se ci sia stato un danno erariale durante lo stop alle convocazioni durante l’emergenza coronavirus. In particolare, i magistrati revisori analizzeranno i “gettoni” di presenza riscossi dai singoli componenti delle assemblee regionali e i rimborsi di vitto e trasferta riscossi nonostante le sedute si siano svolte da casa, in teleconferenza.
Classe dirigente. Le aziende furbette della cassa integrazione: 234mila hanno fatto profitti ai danni dello Stato.
Dipendenti formalmente in cig per il Covid, ma lavoravano in sede o in smart working. Nel decreto agosto quelle che hanno avuto un calo del fatturato sotto il 20% pagheranno se vorranno la cassa.
huffingtonpost.it By Giuseppe Colombo
C’è un dato che è la cartina al tornasole di un malcostume, di un comportamento abusivo perpetrato per mesi ai danni dello Stato. E quindi degli italiani. Nel bel mezzo della pandemia. Il dato è quello rivelato nel corso di un’audizione in Parlamento da Giuseppe Pisauro, presidente di quell’Ufficio parlamentare di bilancio che vigila sulla finanza pubblica: “Oltre un quarto delle ore” di cassa integrazione Covid ”è stato tirato da imprese che non hanno subito alcuna riduzione di fatturato”. Già il fatto che un’impresa abbia mantenuto lo stesso fatturato a fronte di lavoratori rimasti a casa fa affiorare qualche sospetto, ma è scavando nel dato che emerge uno scenario ancora più oscuro: i dipendenti erano formalmente in cassa, pagata dallo Stato, ma in realtà lavoravano, in azienda o in smart working. E così le imprese furbette hanno trasformato il costo per quei dipendenti, cioè i loro stipendi, in profitto.
martedì 28 luglio 2020
L’acqua è un diritto, non un bene privato
volere la luna. Riccardo Petrella
Libro. “La contraddizione è ciò che muove il mondo”
Pavia. Protestano i facchini del Carrefour. Parte la protesta “a carrello selvaggio”.
Guardia costiera libica spara su migranti durante sbarco, 2 morti.
Erano stati intercettati in mare e riportati a terra, hanno provato la fuga, ma le autorità locali hanno iniziato a sparare. Sarebbero 5 i feriti.
huffingtonpost.it
Due migranti sudanesi sono stati uccisi, e altri cinque feriti, in una sparatoria avvenuta la scorsa notte a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco. I migranti erano stati intercettati in mare e riportati a terra dalla Guardia Costiera libica.
Lo rende noto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) riferendo che “le autorità locali hanno iniziato a sparare nel momento in cui alcuni migranti, scesi da poco a terra, avevano cercato di darsi alla fuga”.
I cinque migranti feriti sono stati portati in ospedali della zona, mentre la maggior parte dei sopravvissuti all’incidente è stata trasferita in centri di detenzione.
Caporalato, 50 donne italiane sfruttate assunte grazie al progetto ‘Iamme’: “Per 30 anni mi hanno detto ‘lavora asina’. Questo è un sogno”.
ilfattoquotidiano.it Gianni Rosini
"Lo sfruttamento nei campi è un fenomeno trasversale che colpisce non solo gli immigrati, ma anche gli italiani", dice Yvan Sagnet
“Lavora, ciuccia, asina. Che con i soldi che mi tengo dalla tua paga mi faccio le vacanze, mentre voi dovete pagare i mutui”. Sono quasi trent’anni che Angela (nome di fantasia) se lo sente ripetere.
Da quando a 14 anni, appena uscita dalle scuole medie, suo padre l’ha portata a lavorare nei campi pugliesi “perché non avevamo soldi per andare avanti”. Oggi di anni ne ha 42, la maggior parte passati da bracciante sfruttata dai caporali che, dalla sua Taranto, l’hanno portata in giro per la regione a raccogliere uva e ortaggi.
Ma oggi per lei e altre 49 vittime dello sfruttamento inizia una nuova vita.
Questione giudiziaria, questione settentrionale.
ilsimplicissimus Anna Lombroso
Fosse così la Lombardia si meriterebbe dei tribunali speciali, autonomi e con la collaborazione di soggetti privati proverbialmente più efficienti. Può esibire infatti cinque inchieste, quelle che riguardano la fornitura dei test sierologici appaltatai in affidamento esclusivo alla Diasorin e il conflitto di interesse relativo alla fornitura dei camici, che interessa direttamente il presidente indagato per frode in forniture pubbliche. Altre che concernono gli eventi verificatisi durante l’emergenza coronavirus: la mancata chiusura della Val Seriana e la diffusione del virus nelle residenze per anziani. Poi ci sono i filoni “conoscitivi” sulla realizzazione dell’ospedale negli ex padiglioni della ex Fiera di Milano, per il quale il nucleo Tributario della Gdf sta indagando su spese e consulenze.
lunedì 27 luglio 2020
Eni, il greenwashing è servito .
Come la multinazionale energetica usa la propaganda per coprire danni ambientali. In un dossier lo scarto tra realtà e narrazione.
Non sono bastate le mosse strategiche del cane a sei zampe per posizionarsi come attore leader nel campo dell’ecologia e della tutela dell’ambiente: il processo in corso a Milano riporta Descalzi al punto di partenza, nella casella nera sporca di petrolio, che poi è anche il settore dal quale proviene.
Sulla scena del Delitto Vannini, a casa Ciontoli, spuntano anche due "mister X".
È quanto emergerebbe da una consulenza fonica disposta dai legali di parte civile dei Vannini sugli audio delle telefonate al 118.
Le voci dei due sconosciuti, rimaste ignote fino a oggi, scrive il Corriere della Sera, sono state individuate grazie alla consulenza disposta dai legali di parte civile dei Vannini - gli avvocati Franco Coppi e Celestino Gnazi - sugli audio delle chiamate fatte da casa Ciontoli al 118. La relazione è depositata nel processo bis in Corte d’appello, dove i Ciontoli sono imputati di omicidio volontario.
Se confermata, la presenza di due sconosciuti sulla scena del delitto è una novità. Da quanto si è accertato finora, infatti, quella notte nella villetta, oltre alla vittima, c’erano Antonio Ciontoli, sua moglie Maria, i figli Martina e Federico, nonché la fidanzata di quest’ultimo, Viola Giorgini.
ROMA Lunedì 27 luglio alle 18.00 Piazza San Silvestro. Mobilitazione per chiedere al Governo Italiano e agli Stati Europei di interrompere i finanziamenti alla "Guardia Costiera Libica" approvati per il quarto anno consecutivo dalla Camera dei Deputati.
Iniziativa Promossa da A Buon Diritto, Mediterranea, Saving Humans.
retidipace@retidipace.it
Come il Mes. Anche il Recovery fund ha le condizionalità.
micromega Alessandro Somma
Fake news
A prescindere da come si valuti la reazione dell’Europa all’emergenza sanitaria e alla relativa crisi economica, la conferma della sua irrimediabile inadeguatezza o il segno di un nuovo inizio, occorre riconoscere che le iniziative intraprese sono circondate da una vera e propria coltre di notizie false.
Non corrispondono al vero i numeri che descrivono l’entità dell’assistenza finanziaria, perché si presentano come direttamente stanziate dall’Europa cifre che saranno eventualmente mobilitate dai fondi messi a disposizione.
Esemplare quanto detto dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha parlato di uno sforzo complessivo di 2400 miliardi per contrastare la crisi: una dichiarazione cui ha reagito duramente il Parlamento europeo, che ha messo “in guardia la Commissione contro il ricorso a sortilegi finanziari e a dubbi moltiplicatori per pubblicizzare cifre ambiziose”[1].
Recovery Fund, per l’Italia i conti non tornano.
Del successone italiano, ben 209 miliardi di fondi europei tra contributi e prestiti, che a detta di tanti sarebbe stato riportato nell'ambito della Decisione del Consiglio europeo del 21 luglio, non c'è traccia nei documenti ufficiali.
E' una lettura impegnativa, ma certamente istruttiva.
In sintesi, il Consiglio ha approvato sia il Piano straordinario volto a fronteggiare le conseguenze della epidemia di coronavirus, il Recovery Fund che è stato ridenominato Next Generation UE (NGUE), sia il quadro finanziario dell'Unione per il periodo 2021-2027.
Nel migliore dei mondi possibile. Tunisia, il naufragio silenzioso di 56 giovani: cadaveri ripescati in mare. “È uno strazio, i genitori arrabbiati con lo Stato”.
Una tragedia-fotocopia rispetto a quanto accaduto quaranta giorni prima, il 15 giugno, quando un peschereccio trasformato in natante di fortuna per trasportare migranti era colato a picco.
Anche lì, l’orrore: più di sessanta morti.
Quel giorno i disperati a bordo dell’imbarcazione erano tutti africani provenienti dai Paesi sub-sahariani, mentre stavolta i corpi recuperati, e quelli da recuperare, appartengono alla stessa bandiera del motopesca, ossia alla Tunisia.
Altrettanti giovani, in alcuni casi giovanissimi, in fuga da una terra sempre più turbolenta a causa dei problemi politici ed economici.