ilfattoquotidiano ELISABETTA
AMBROSI
“Non
c’è
dubbio: la crisi ambientale sta aumentando la nostra ansia e
preoccupazione. E queste emozioni negative preoccupazione, angoscia,
rabbia stanno crescendo in tutto il mondo negli ultimi dieci anni”.
Jeffrey
Sachs non è un ambientalista, ma uno dei maggiori economisti
statunitensi, ex Direttore del The Earth Institute alla Columbia
University. Esperto di sviluppo sostenibile, crescita economica,
salute pubblica,finanza, lotta alla povertà, è curatore, ogni anno,
del World Happiness Report, che stilala classifica dei paesi più o
meno felici del mondo. E proprio in relazione al benessere degli
Stati Uniti, punta il dito contro Donald Trump, definendolo una
persona “orribile
e corrotta”,
causa dell’infelicità
del suo paese..
I
suoi studi dimostrano che la felicità non è legata solo allivello
di reddito, ma anche alla vita sociale e democratica e persino alla
capacità di donare.
Di
fatto, noi studiosi –economisti
ma anche psicologi sperimentali - abbiamo capito quello che
Aristotele ci ha insegnato oltre duemila anni fa nel l ’Etica
Nicomachea.
Siamo
esseri sociali e per questo la nostra vita sociale in famiglia, con
gli amici e come cittadini è
importante quanto il nostro reddito.
E
così la nostra salute mentale e i nostri valori, quelli che i greci
chiamavano “virtù”.
Giustizia, generosità verso i poveri e compassione sono vitali per
avere una buona vita.
Eppure
lo stile capitalistico americano glorifica il consumismo e
l’accumulazione.
Si
può essere felici se la politica non funziona o è corrotta?
No,
le persone sono infelici quando la politica è marcia. Non a caso una
delle caratteristiche dei paesi in cima alla classifica del World
Happiness Report –come
Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia – è
la relativa onestà di chi governa.
Sia gli Stati Uniti che l’Italia,
da questo punto di vista, hanno punteggi più bassi. Ci sono nuovi
studi che mostrano come Trump stia diffondendo ansia e infelicità in
America.
Di
sicuro sta aumentando la mia: non abbiamo mai avuto un presidente così
psicopatico,una persona orribile e persino corrotta.
Più
spiegare meglio la sua avversione a Trump?
Come
tutti i populisti e i fascisti propone risposte semplici alle crisi.
Trump è un populista
e un fascista, criminalizza le minoranze più povere e vulnerabili
per le difficoltà della working class bianca americana.
Sta
attingendo a una tradizione di razzismo, disprezzo e paura, ma le
vere soluzioni per gli americani –un
migliore sistema sanitario,costi minori per l’educazione
e più supporto per le famiglie– richiedono
tasse per i ricchi.
Il
contrario di quello che sta facendo Trump, che è seguito da un terzo
del paese.
E
per questo è il presidente più pericoloso della nostra storia
moderna.
Lei
è molto critico verso l’uso
dei social media, specie nei giovani .
Ci
sono ormai alcune prove che i social media stiano portando a
un’epidemia
di infelicità e depressione tra i giovani.
Sembra che la quantità
di tempo che i giovani passano davanti allo schermo sia correlata
con maggiore ansia e infelicità. I social media minano la fiducia in
sé e rendono dipendenti i giovani, oltre a deprivarli di sonno.
Cosa
possiamo fare per rendere più felici i nostri figli e noi stessi?
Abbiamo
bisogno di tornare ai nostri valori base: un livello sufficiente di
reddito per tutti, senza ricchezze enormi di cui nessuno ha bisogno.
Serve una buona salute fisica e mentale, la possibilità di accedere
al sistema sanitario e ai servizi di salute mentale.
Contano,
ovviamente, gli stili di vita buoni, basati su diete salutari, ma
anche sull’amicizia,
su un consumismo limitato e sulla partecipazione comunitaria. Infine
è importante la promozione di buoni valori anche tra i giovani:
compassione, generosità, giustizia e tolleranza.
E,
immagino, serve una buona politica.
Sì,
una politica onesta che eviti politici come Trump e simili.
Ma
dobbiamo limitare anche il potere delle grandi aziende che causano
dipendenze patologiche, che siano oppioidi o fast food insani,
bevande zuccherate, ma anche i social media come Facebook.
Soprattutto dobbiamo proteggere il nostro ambiente,per la nostra
salvezza, il nostro benessere e la nostra pace mentale. Sembra una
sfida spaventosa.
In
effetti lo è. Purtroppo sembra che alcuni Paesi invia di sviluppo
rischino di es-sere rigettati nella povertà a causa del cambiamento
climatico, con conseguenze drammatiche.
Sappiamo
che le crisi ambientali stanno causando perdite di vita, incertezza,
malattie, spostamenti e migrazioni di massa. Questo è vero per il
Medio Oriente, vedi Siria, o per il centro america, ad esempio
l’Honduras
e il Guatemala o alcune parti dell’Africa.
Queste
crisi ambientali e migrazioni forzate sono un combustibile per la
violenza e i conflitti.
È la tempesta perfetta: povertà, crisi
ambientale e migrazione forzata.
Il prossimo rapporto sulla felicità
globale si occuperà di questo.
Lei
si sente di essere ottimi-sta di fronte a tutto ciò?
Ci
sono ragioni per esserlo. Anzitutto, abbiamo leader morali che ci
aiutano con i loro insegnamenti, come Papa Francesco ma anche le
altre grandi fedi e gli antichi saggi. Inoltre, sempre più persone
realizzano che l’iperconsumismo
causa dipendenza e infelicità, non benessere.
La
strada indicata è quella degli Obiettivi di sviluppo sostenibile
(SDG) delle Nazioni Unite, per promuovere società che bilanciano
reddito, giustizia sociale e sostenibilità ambientale. Abbiamo la
fortuna di avere Paesi che stanno facendo molto meglio di altri,e
cioè le socialdemocrazie europee: impariamo da loro.
Ma
abbiamo davvero glistrumenti per assicurare felicità e fine della
povertà a tutti, nonostante lo sviluppo dei populismi e la crisi
ambientale?
Credo
che abbiamo ricchezza e produttività per cancellare la povertà e
assicurare a tutti una vita decente. I problemi non sono economici o
finanziari, né di carenza di tecnologie che invece abbiamo (pensiamo
all’energia
rinnovabile). Noi siamo la causa dei problemi e da noi possono essere
risolti. Lsoluzioni per
avere
più felicità sono a nostra portata.
E
su Trump? Non teme una rielezione?
Io
credo che stiamo imparando che i politici dell’odio,
come Trump, porteranno al disastro,
invece che al benessere. Ci son buoni motivi per
sperarlo
Biografia
Tra i piùimpor tanti economisti al mondo: nell’elenco delle 100 persone più influenti,nel 2004 e 2005 Insegna alla Columbia University Esperto di Sviluppo
sostenibile e Politica e gestione della salute All’Onu ha diretto il programma“Millennium Project”, analizzando i problemi climatici e la povertà.
Tra il 2002 e il 2006 è consulente dei segretari Onu Ban Ki-Moone Kofi Annan
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