La campagna è
arrivata anche sulla Riviera romagnola con una iniziativa in piazza
(guarda il VIDEO) in contemporanea ad una analoga in Toscana a Marina di Massa.
La piattaforma “Mai più sfruttamento stagionale”, è partita grazie all’azione in campo di vari gruppi e organizzazioni sindacali e politiche della riviera romagnola e già attiva in diversi punti del litorale tirrenico, tra cui Marina di Massa, Grosseto e Viareggio.
Da Cesenatico, Cattolica, Pesaro, Senigallia e ora Rimini gli attivisti della piattaforma chiedono l’istituzione di una base minima, con un solo Contratto Nazionale; lotta alle basse retribuzioni orarie, al lavoro nero e “grigio”; l’istituzione di giorni di riposo chiari, ma soprattutto del giorno libero; no alla riduzione del salario in cambio di vitto e alloggio e no a demansionamento e sottoinquadramento; stop a tirocini, stage, alternanza scuola-lavoro.
Si tratta di strumenti proposti ai lavoratori e a soggetti che vogliono dire basta a questa forma di sfruttamento: strumenti di unità che sono necessari per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori stagionali, un fenomeno presente in particolar modo nelle località turistiche.
Qui di seguito la piattaforma:
1.Basta frammentazione di CCNL, un solo Contratto per “pubblici esercizi, ristorazione e turismo”
2.Lotta alle basse retribuzioni orarie
3.Lotta al lavoro nero e grigio
4.Turni di riposo e giorno libero
5.No alla riduzione del salario in cambio di vitto e alloggio
6.No al demansionamento e sottoinquadramento
7.Basta lavoro gratuito, il lavoro si paga. Stop a stage e alternanza scuola-lavoro
Altre informazioni su Slang-tuteliamo il lavoro che cambia
Nessun commento:
Posta un commento