Il rapporto della guardia di finanza sul tavolo della Corte dei Conti.
L'ex ad Sarmi, che aveva affermato di non aver riconosciuto il fratello
del ministro al momento dell'assunzione, smentito dal suo braccio destro
Picucci.
... Primo stipendio, 160mila euro. E così Alfano jr entra in Postecom nel 2013 con uno stipendio lordo da 160 mila euro l’anno. Diventano 180 quando Alessandro Alfano, nel gennaio del 2015, passa a un’altra società del gruppo, Poste Trib.
repubblica.it
ROMA - Quattro anni in
Poste. E nessun documento firmato. È quanto emerge dal rapporto che la
guardia di finanza ha consegnato nei giorni scorsi alla procura presso
la Corte dei Conti. L'indagine riguarda l'assunzione e la carriera
record di Alessandro Alfano, il fratello del potentissimo Angelino, ex ministro della Giustizia nel governo Berlusconi, ex ministro dell'Interno nei governi Letta e Renzi, ora ministro degli Esteri nel governo Gentiloni, nonché ex segretario politico del Pdl e ora leader di Ncd.
La carriera record del fratello del Ministro. Alessandro, una laurea triennale in economia conseguita a 34 anni, ha bruciato le tappe nella carriera da dirigente in Postecom.
Il suo stipendio è passato dal 2014 al 2016 da 160 a 200 mila euro. Ora
però un’inchiesta della Corte dei Conti - affidata al nucleo valutario
della guardia di finanza - cerca di capire se le promozioni di Alfano jr
(a cominciare dall'assunzione), siano avvenute per meriti
professionali. O per meriti di parentela causando, se dimostrata questa ultima ipotesi, un danno erariale. "Siamo di fronte a un ri-uso politico di scarti di inchiesta giudiziaria", si era difeso il ministro Alfano.
I dubbi sull'assunzione. Ma le carte giudiziarie sembrano raccontare un'altra storia. Il consigliere d’amministrazione di Poste Italiane, “dottor Antonio Mondardo aveva manifestato la propria perplessità all’allora ad Massimo Sarmi
circa le motivazioni che avevano portato all’assunzione di Alessandro
Alfano, senza che il cda fosse portato a conoscenza dell’esigenza di
dover ricoprire tale ruolo, e che per tale carica fosse prevista
l’assunzione del citato dirigente”. Nel luglio del 2016, dopo essere
stato sfiduciato dal direttivo regionale, Antonio Mondardo, 51 anni, tesoriere della Liga Veneta-Lega Nord, aveva tentato il suicidio.
L'ex ad Sarmi sbugiardato dal collaboratore. Ma c’è
dell’altro, perché lo stesso Sarmi, sentito nel febbraio scorso a
sommarie informazioni dai finanzieri, avrebbe mentito: “Sapeva che
Alessandro Alfano era il fratello del ministro?”, gli chiede la finanza.
“No, non mi sembra che all’epoca si era preso in considerazione questo
legame”, risponde Sarmi. A sbugiardarlo ci pensa il suo stesso braccio
destro in Poste, Claudio Picucci. “Lei aveva informato
Sarmi che Alessandro era il fratello del ministro?”, domandano gli
investigatori. “Sicuramente sì, anche perché il nome era altisonante”,
afferma Picucci. “E chi aveva presentato il cv di Alessandro Alfano?”,
incalzano gli inquirenti. “Ritengo (l’allora, ndr) l’ad di Poste, Sarmi". "Di sua iniziativa - precisa Picucci- (Sarmi, ndr)
mi inviò il curriculum non per soddisfare un’esigenza immediata, ma per
tenerlo in considerazione nel caso in cui fossero emerse necessità”.
Le intercettazioni del faccendiere. Ci sono poi le intercettazioni della procura capitolina su un uomo vicino ad Angelino Alfano, il faccendiere Raffaele Pizza, arrestato il 6 luglio. In una delle conversazioni intercettate nel gennaio del 2015, Pizza si vantava con Davide Tedesco,
storico collaboratore del ministro Alfano, di aver facilitato, grazie
ai suoi rapporti con l’ex amministratore di Poste, Sarmi, l’assunzione
del fratello del ministro in una società del Gruppo, Postecom. Pizza
diceva: “Lui come massimo (di stipendio, ndr) poteva avere 170
mila euro e io gli ho fatto avere 160 mila. Tant’è che Sarmi stesso
gliel’ha detto ad Angelino, ‘Io ho tolto 10 mila euro d’accordo con
Lino’ (Pizza, ndr), per poi evitare. Adesso va dicendo che l’ho fottuto perché non gli ho fatto dare i 170 mila”.
Primo stipendio, 160mila euro. E così Alfano jr entra in Postecom nel 2013 con uno stipendio lordo da 160 mila euro l’anno. Diventano 180 quando Alessandro Alfano, nel gennaio del 2015, passa a un’altra società del gruppo, Poste Trib
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mercoledì 18 gennaio 2017
Classe dirigente. Il record di Alfano jr alle Poste: 200mila euro l'anno senza firmare neanche un atto
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