Clicca QUI per ascoltare l'audio dell'intervista a Radiocittaperta.it
Per anni le giunte di centro-sinistra e
di centro-destra hanno spartito, occultato e avallato una operazione
che, su suolo pubblico e con soldi pubblici, ha portato sotratto tanti
milioni di euro dalle casse pubbliche e li ha versati nelle tasche delle
società (sia aziende che cooperative abitative) che si erano impegnate a
costruire case a basso costo di vendita o affitto in base alla Legge
167. Se i costi di costruzione erano stati bassi grazie alle
agevolazioni pubbliche, i benefici per i privati sono stati altissimi,
perchè hanno venduto o affittato non a prezzi convenzionati – come da
legge – ma a prezzo di mercato. Il risultato è che migliaia di famiglie
abitanti nei Piani di Zona allocati nella estrema periferia di Roma, si
sono viste chiedere cifre assai superiori a quelle previste dalla legge.
Chi non ce l'ha fatta o ha deciso di non sottostare alla truffa, è
sotto sfratto, magari anche avendo già pagato la casa in cui vive e dove
assai spesso non sono state fatte le opere di urbanizzazione previste
dalla convenzione tra Comune e costruttori.
Dopo
anni di denunce, di picchetto antisfratto, di mobilitazioni degli
inquilini e dell'Asia-Usb, di numerose inchieste e servizi televisivi,
la magistratura sta agendo su un doppio standard. Da un lato ha
cominciato a procedere ai sequestri delle abitazioni contro le aziende
costruttrici affidandole agli inquilini; dall'altra procedendo in
automatico sui procedimenti di sfratto avviati. Lunedi 23 gennaio, ad
esempio, sono previsti degli sfratti nei palazzi del Piano di Zona di
Tor Vergata. Asia Usb e Carovana delle Periferie hanno già annunciato un
picchetto antisfratto. La settimana scorsa alcune famiglie che pure
avevano comprato la loro abitazione, sono state sfrattate lo stesso.
I
Piani di Zona sono un verminaio pieno di contraddizioni e di malaffare
in grande stile, nel quale le complicità delle giunte comunali e
dell'apparato amministrativo del Comune e della Regione (delegati per
legge ai controlli che non sono stati mai effettuati) stanno emergendo
con forza. Su questa vicenda, emblematica molto più di altre del sistema
Mafia Capitale nei suoi gangli vitali, abbiamo intervistato Angelo
Fascetti, coordinatore nazionale dell'Asia-Usb e protagonista, insieme
all'avvocato Perticaro, di una battaglia in corso da anni contro la
truffa dei Piani di Zona.
Allora
Angelo, con te volevamo parlare di quanto sta accadendo in questi
giorni per i piani di zona di monte Stallonara.Puoi spiegare agli
ascoltatori cosa sono i piani di zona?
Sono
dei piani di edilizia pubblica che dovevano servire ad affrontare il
problema abitativo nelle città. Sono piani che sono stabiliti in base
alla legge nazionale, di cosiddetta edilizia agevolata che prevedono
interventi, soprattutto nelle periferie, di ricucitura con il degrado
della periferia. Quindi avevano doppia funzione: quello di affrontare
l’emergenza abitativa, e quello poi di servire appunto a portare i
servizi nelle periferie. Questi piani – 167 – tra l’altro sono stati
costruiti su terreno pubblico, del Comune, e molti di questi hanno
finanziamenti dalla regione o dallo stato, in alcuni casi anche all’80% e
a fondo perduto. Questi piani erano indirizzati verso quei settori
della società che non ha altri alloggi e quindi vivono l’emergenza
abitativa. Invece tutti coloro che hanno sottoscritto l’accordo – ditte,
costruttori e cooperative – hanno di fatto costruito questi alloggi
appropriandosi del denaro pubblico. Premetto, ma è noto, che lo stato
non può finanziare l’iniziativa, privata, il privato. In questo caso i
soldi che venivano dati, e quindi anche i terreni che venivano concessi,
dovevano servire a favorire la famiglia destinataria dell’intervento.
In realtà, invece, si sono appropriati loro dei soldi. Hanno affittato
case a prezzi di mercato, quando invece la legge stabiliva canoni
sociali, e hanno venduto gli alloggi come se fossero alloggi privati
anche a inquilini che erano ignari di tutto questo; cioè persone che
hanno comprato la casa convinti di comprarsi una casa sul mercato. E
adesso invece si ritrovano improvvisamente, in base a quello che
stabilisce la legge, in questa situazione: se vogliono vendere la casa,
non la possono vendere al prezzo di mercato, ma al prezzo stabilito
dalla legge. Quindi sono stati truffati. Molti degli inquilini che
invece erano coscienti di questa cosa, chi si è opposto all’applicazione
di queste forme privatistiche di intervento, oggi sta subendo anche
l’arroganza di queste cooperative e ditte, che chiedono lo sfratto degli
inquilini che non hanno accettato di pagare gli alloggi al prezzo di
mercato, quindi al di fuori dalla legge.
La
cosa che stupisce chi segue la lotta è il fatto è che se c’è una legge
che dice che tu devi pagare un certo canone e l’inquilino quel canone lo paga, come è poi possibile che si chiami la forza pubblica per eseguirne lo sfratto? Sembra una cosa proprio assurda…
E'
successo questo. Con la complicità di chi doveva controllare, il Comune
in particolare (che ha firmato le convenzioni) e la Regione (che ha
dato i finanziamenti e quindi doveva controllare le finalità), hanno
applicato un criterio che era fuori dalla legge e nessuno ha
controllato. Quando noi dell'Asia-Usb abbiamo scoperto il meccanismo e
abbiamo fatto la denuncia, praticamente è partita l’inchiesta della
Magistratura penale che ha rilevato il reato per truffa, concussione. Ci
sono anche indagini per corruzione e, addirittura, per estorsione;
perché in alcuni casi dovevano affittare gli alloggi e hanno chiesto
alla gente 90 mila euro per entrare in case che erano invece in affitto
permanente; che, quindi, non potevano essere vendute ma solo affittate a
prezzi calmierati. Oppure hanno affittato a prezzi di mercato senza che
la gente ne fosse cosciente… Qualcuno era convinto di entrare in un
alloggio sociale, ma quando hanno visto il livello degli affitti ha
detto: “ma che alloggio sociale è, se a Spinaceto pago 850-900 euro al
mese?” Sono venuti da noi e abbiamo scoperto il meccanismo. Per cui,
mentre la magistratura penale sta indagando – e dove è intervenuta sta
sequestrando gli alloggi – quella civile, sollecitata invece dalle
singole cooperative (perché, secondo il criterio della cooperativa, “io
ti chiedo dei soldi anche se sono fuori dalla legge, tu non me li hai
dati, io faccio la denuncia”), il giudice civile ha concesso gli sfratti
per morosità perché non erano stati pagato i prezzi che invece erano
contro la legge! Queste cause, spesse volte, sono iniziate quando non si
era ancora capito il meccanismo. Perché in alcuni casi, dove l’avvocato
riesce a opporsi spiegando che c’è questo meccanismo, qualche giudice
onesto magari blocca gli sfratti. Ma ci sono anche alcuni giudici che
invece hanno messo in moto una procedura che ora è difficile fermare,
come nel caso di Tor Vergata. Il 23 gennaio c'è lo sfratto di 8 famiglie
a Tor Vergata; persone che hanno pagato per intero il prezzo massimo di
cessione previsto dalla legge, quindi hanno dato tutti i soldi. I
signori della cooperativa vogliono il doppio del prezzo massimo della
cessione, il che va contro la legge quindi non lo potrebbero fare; ma li
hanno cacciati dalla cooperativa perché non hanno accettato questa
cosa. Il comune di Roma, che doveva controllare non lo ha fatto. Anzi.
L’ex assessore all’urbanistica (della giunta Marino, ndr) aveva
proposto che si mettessero d’accordo. Di fatto dicendo: “io ti
sorprendo a rubare, ma ti dico: dammi metà della refurtiva e stiamo
pari”. Questo è un po’ il meccanismo… Il Comune avrebbe dovuto
controllare a monte, applicare le sanzioni, revocare – come dice la
legge – quelle concessioni .. Non lo ha fatto perché è stata fino ad
oggi complice con questo meccanismo che va oltre la regione Lazio.
Stiamo scoprendo che il processo di privatizzazione della gestione
dell’emergenza abitativa è un criterio stabilito dai governi. Da una
parte attaccano l'esistenza delle case popolari, dall’altra regalano la
gestione di questo patrimonio ai privati. Questo è il concetto. In
Italia siamo arrivati al punto più basso di edilizia pubblica per
favorire l’interesse della speculazione.
Insomma,
si potrebbe arrivare all’assurdo di fare una denuncia alla polizia
contro la polizia che attua uno sfratto illegittimo. Con questi piani di
zona siamo proprio all’assurdo…
Nei
piani di zona ci sono anche appartenenti alle stesse forze dell’ordine,
e sono anche loto vittime di questo meccanismo; in pratica hanno
truffato anche le forze dell’ordine! Una parte di questi alloggi erano
destinati alle forze dell’ordine, a quelli che hanno dei compiti
particolari: la Dia, i servizi, ecc. Abbiamo dovuto denunciare anche
ditte che gestivano alloggi per le forze dell’ordine e, in alcuni casi,
hanno abbassato i canoni. Però ancora non siamo riusciti – con la
pubblica amministrazione, il Comune, la Regione – a stabilire una
commissione di indagine su come è stato gestito il tutto. Perché, di
fatto, non c’è la volontà di affrontare il problema alla radice, di
rimettere le mani fino in fondo su questo meccanismo. Tra l’altro questo
– se lo si facesse – per il comune sarebbe una ricchezza, perché si
potrebbe recuperare patrimonio abitativo da assegnare alle famiglie…
Perché questi alloggi non solo sono stati costruiti con i soldi di
tutti, ma non hanno neanche stabilito le graduatorie per entrarci; e
quindi molti di quelli che ci sono entrati sono parenti, amici, o
addirittura qualche funzionario che aveva firmato le concessioni, come
sta risultando dalle indagini. C’è la corruzione da parte anche dei
funzionari di alcuni dirigenti dell’amministrazione, che poi si trovano
improvvisamente ad avere la villa con la 167. Però, al di là di questo,
la cosa assurda è che “ti do i soldi, ti dò il terreno e non stabilisco
una graduatoria pubblica di assegnazione”. Molti di questi alloggi sono
vuoti, perché se devo pagare 800-900 euro a Borghesiana, all’estrema
periferia di Roma, per stare in un alloggio sociale allo stesso prezzo
lo trovo anche più vicino al centro della città. E' veramente una cosa
assurda. Il problema è che il Comune, che dovrebbe applicare le sanzioni
e quindi recuperare miliardi a vantaggio del bilancio economico della
nostra città, invece sta di fatto coprendo questo meccanismo. Sono i
dirigenti che bloccano tutto. Abbiamo visto, purtroppo, che la giunta
Raggi e anche l’assessore Berdini non stanno cambiando più tanto le
cose, tanto è vero che l’intervento di ieri, quello a Monte Stallonara,
significa questo: se ci fosse stato l'intervento del Comune la
magistratura non sarebbe dovuta arrivare. Invece è dovuta intervenire la
Magistratura a sequestrare gli alloggi – nonostante le nostre denunce,
sono non solo nei tribunali, ma anche sul piano mediatico e politico… Ma
non c’è chi vuole ascoltare. Il Movimento 5Stelle ne aveva fatto uno
dei punti al programma, al punto 7: ristabilire la legalità e applicare
la legge, ecc. Però mi pare che questo assessorato all’urbanistica tutto
sta facendo meno che quello che c’è scritto nel programma. Questo è il
dato. Tanto è vero che proprio quando ha cominciato a governare la
giunta Raggi ci sono stati gli sfratti. L’assessore Berdini aveva
promesso la revoca delle concessioni … Ma in realtà a Castelverde.
l’altro giorno, sono arrivati e si sono presi gli appartamenti di chi li
aveva già pagati, smentendo completamente le dichiarazioni
dell’assessore che aveva dato già per certa la revoca di Castelverde. E
ora abbiamo il problema di Tor Vergata. L’assessore, sempre Berdini,
aveva promesso che pure in quel caso avrebbe fatto la revoca, però al
momento non sappiamo quello che succederà il 23. Perciò, tra l’altro,
stiamo preparando una mobilitazione per impedire l’ennesimo scempio
della democrazia, insomma.
Un’ultima
considerazione, Angelo. Con queste indagini che sono finalmente uscite
su tutti i giornali – proprio su Monte Stallonara – e ferme restando
le denunce fatte da Asia, naturalmente, ma anche da alcuni degli
inquilini e anche, dobbiamo dire, da Roberta Lombardi, la deputata del
Movimento 5Stelle …
Sì,
ha sostenuto da sempre questa battaglia. La cosa assurda, appunto, è
che lei è una di quelle che dal primo momento ha sostenuto questa cosa e
Monte Stallonara è stato sequestrato anche grazie alla sua denuncia,
successiva a quelle che ovviamente avevamo fatto noi, i nostri
inquilini, addirittura anche il consigliere Santori, sulla questione
delle urbanizzazioni.
Ma
a questo punto il Comune lo sa che c’è questa situazione, quindi
secondo te adesso potrebbero andare diversamente le cose? Si faranno le
cose giuste o ancora no?
Io
spero di sì. Noi domani siamo stati convocati dall’assessorato
all’urbanistica per discutere di Castelverde. Non so di cosa dobbiamo
discutere, visto che dovrebbero solo fare le revoche; e visto che, fra
l’altro, stanno andando all’asta questi appartamenti, se il comune,
colpevolmente, non interviene. Nessuno si può appropriare di questo
risultato, soprattutto non lo può fare il Comune, visto che l’intervento
della magistratura viene fuori solo perché il comune non ripristina la
legalità. Io parlo dell’amministrazione, in primo luogo. Noi siamo stati
molto preoccupati fino alla vicenda Marra. Ora si spera che con la
vicenda Marra forse si chiarisca qualche posizione dentro il
Campidoglio. C’è questo dato, che noi abbiamo sempre riconosciuto: la
deputata Roberta Lombardi è stata sempre in prima fila con noi, ed ha
capito stando sul campo, mettendoci la faccia, quale è il problema.
Purtroppo c’è stato – come si dice – questo contrasto tra l’attività
della giunta comunale e l’impegno programmatico del movimento. Noi
vediamo nella Lombardi una rappresentazione del movimento per quello che
abbiamo conosciuto, ma non lo riconosciamo nelle azioni che sta facendo
l’amministrazione comunale.
Bene, vedremo nei prossimi giorni se ci sarà un’evoluzione. Speriamo di sì, positiva, della vicenda. Grazie Angelo.
Grazie a voi. Un saluto a tutti.
Clicca QUI per ascoltare l'audio dell'intervista a Radiocittaperta.it
Nessun commento:
Posta un commento