Una
sorta di "piano Marshall" a livello europeo per affrontare la crisi
migratoria in Europa, trovando anche "soluzioni nuove, come ad esempio
permessi di soggiorno temporanei": e' la proposta dell'arcivescovo di
Milano, cardinale Angelo Scola, parlando con i giornalisti a margine del
convegno diocesano della Caritas ambrosiana con Milano 700 responsabili
parrocchiali e decanali. "Sono contento della risposta che le comunita'
hanno dato all'accoglienza dei profughi e mi auguro che si dilati
ulteriormente perche' questa forma di ospitalita' e' gia' un inizio di
integrazione, di conoscenza, di coinvolgimento- ha detto- mi ha anche
colpito che non poca gente abbia accolto nella propria casa ospiti
sconosciuti. Per me questo e' un esempio straordinario di cosa
significhi voler bene".
Di fronte "a un fenomeno cosi' complesso e inarrestabile bisogna inventare politiche nuove- ha affermato- avremmo bisogno di un piano Marshall almeno a livello europeo, entro il quale iscrivere anche soluzioni nuove, come ad esempio permessi di soggiorno temporanei". La richiesta di un intervento legislativo per introdurre un nuovo status per i migranti accolti e' stata precisata dal direttore di Caritas ambrosiana, Luciano Gualzetti: "Dopo l'accoglienza dobbiamo ora pensare all'integrazione. Questa e' la nostra prossima sfida". Le Caritas lombarde propongono percio' che sia istituito "un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie a tempo prestabilito, per quelli che sono gia' accolti e rischiano, se le loro domande di asilo fossero respinte, di ritornare di nuovo a chiederci aiuto ma questa volta da irregolari". Gualzetti ha anche richiamato i politici alle loro responsabilita': "Non e' possibile che vi siano Regioni e Comuni impegnati in modo serio ad altri che erigono muri: questo atteggiamento mi sembra proprio un esempio grave poverta' istituzionale".
Ad un anno e mezzo dall'appello di Papa Francesco alle parrocchie e dall'invito del cardinale Scola a costruire un piano di accoglienza diffusa, la diocesi di Milano dispone di una rete di assistenza che ospita attualmente 2.248 profughi. Di questi 663 sono accolti in 108 immobili (in genere appartamenti) messi a disposizione da parrocchie, 722 in 24 strutture di proprieta' di ordini religiosi, 226 in 10 centri di accoglienza di proprieta' della Curia. Gli altri (249) sono ospitati in 34 proprieta' immobiliari di cooperative collegate alla Caritas Ambrosiana o di cui e' titolare lo stesso organismo diocesano o (317) in 17 edifici di amministrazioni comunali che hanno affidato a soggetti ecclesiali la gestione dei progetti. 71 profughi sono accolti anche in 17 appartamenti offerti da privati.
Di fronte "a un fenomeno cosi' complesso e inarrestabile bisogna inventare politiche nuove- ha affermato- avremmo bisogno di un piano Marshall almeno a livello europeo, entro il quale iscrivere anche soluzioni nuove, come ad esempio permessi di soggiorno temporanei". La richiesta di un intervento legislativo per introdurre un nuovo status per i migranti accolti e' stata precisata dal direttore di Caritas ambrosiana, Luciano Gualzetti: "Dopo l'accoglienza dobbiamo ora pensare all'integrazione. Questa e' la nostra prossima sfida". Le Caritas lombarde propongono percio' che sia istituito "un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie a tempo prestabilito, per quelli che sono gia' accolti e rischiano, se le loro domande di asilo fossero respinte, di ritornare di nuovo a chiederci aiuto ma questa volta da irregolari". Gualzetti ha anche richiamato i politici alle loro responsabilita': "Non e' possibile che vi siano Regioni e Comuni impegnati in modo serio ad altri che erigono muri: questo atteggiamento mi sembra proprio un esempio grave poverta' istituzionale".
Ad un anno e mezzo dall'appello di Papa Francesco alle parrocchie e dall'invito del cardinale Scola a costruire un piano di accoglienza diffusa, la diocesi di Milano dispone di una rete di assistenza che ospita attualmente 2.248 profughi. Di questi 663 sono accolti in 108 immobili (in genere appartamenti) messi a disposizione da parrocchie, 722 in 24 strutture di proprieta' di ordini religiosi, 226 in 10 centri di accoglienza di proprieta' della Curia. Gli altri (249) sono ospitati in 34 proprieta' immobiliari di cooperative collegate alla Caritas Ambrosiana o di cui e' titolare lo stesso organismo diocesano o (317) in 17 edifici di amministrazioni comunali che hanno affidato a soggetti ecclesiali la gestione dei progetti. 71 profughi sono accolti anche in 17 appartamenti offerti da privati.
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