giovedì 24 novembre 2016

Ambiente. Allarme sicurezza per le centrali nucleari in Francia. L'Authority: "Nascosti dossier su anomalie"

Non ha usato giri di parole Pierre-Franck Chevet, il presidente dell'Authority di Parigi sulla sicurezza nucleare (Asn). Intervistato dal supplemento economico di Le Figaro, l'esperto ha lanciato un chiaro allarme sulla situazione dei reattori transalpini, di cui 12 sono chiusi per accertamenti, e ha sottolineato l'esigenza di "ripensare" l'intera "catena di controllo" per rendere l'atomo più sicuro.
Lo scenario - ha affermato il numero uno dell'Asn - è peggiorato "dall'aprile 2015" con "la scoperta di un eccesso di carbonio nell'acciaio della vasca dell'Epr (reattore pressurizzato europeo), siamo passati da una brutta sorpresa all'altra". "Attualmente - ha continuato Chevet - 12 reattori sono fermi o stanno per essere fermati, per controllare che l'eccesso di carbonio scoperto nell'acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore".
Oltre a questo problema, il responsabile dell'Authority ha rivelato che i suoi ispettori hanno riscontrato nei 12 reattori una non meglio precisata "anomalia generica". Lo stop, ha tenuto a rassicurare l'alto responsabile, rientra in "un approccio di sicurezza e tutela delle popolazioni".
L'Asn si è data un mese di tempo prima di decidere se riavviare o meno i reattori fermati o sul punto di esserlo.

Mentre cresce il timore che quest'anno la Francia non sia in grado di rispondere all'alta domanda invernale di forniture elettriche.
Pierre-Franck Chevet ritiene inoltre che sia necessario almeno un mese di tempo supplementare affinché i reattori autorizzati a ripartire raggiungano la massima potenza, il che equivale a gennaio 2017. Sette impianti Edf sono chiamati a riprendere la produzione il 31 dicembre: Dampierre, Civaux 2, Tricastin 4, Gravelines 2, Bugey 4, Tricastin 1 e Tricastin 3.
L'energia transalpina è direttamente dipendente da 58 reattori del colosso energetico che garantisce il 75% dei bisogni in energia.
In parallelo, nella lunga intervista al Figaro, Pierre-Franck Chevet ha denunciato "l'esistenza di pratiche inaccettabili dall'inizio degli anni Sessanta nella fabbrica del Creusot (di Areva, ndr): l'esistenza di 400 dossier volontariamente nascosti al cliente e all'Asn, e riguardanti anomalie, nonché la scoperta di documenti di fabbricazione che appaiono falsificati".

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