Lo scenario - ha affermato il numero uno dell'Asn - è peggiorato "dall'aprile 2015" con "la scoperta di un eccesso di carbonio nell'acciaio della vasca dell'Epr (reattore pressurizzato europeo), siamo passati da una brutta sorpresa all'altra". "Attualmente - ha continuato Chevet - 12 reattori sono fermi o stanno per essere fermati, per controllare che l'eccesso di carbonio scoperto nell'acciaio non alteri la capacità di resistenza meccanica dei generatori di vapore".
Oltre a questo problema, il responsabile dell'Authority ha rivelato che i suoi ispettori hanno riscontrato nei 12 reattori una non meglio precisata "anomalia generica". Lo stop, ha tenuto a rassicurare l'alto responsabile, rientra in "un approccio di sicurezza e tutela delle popolazioni".
L'Asn si è data un mese di tempo prima di decidere se riavviare o meno i reattori fermati o sul punto di esserlo.
Mentre cresce il timore che quest'anno la Francia non sia in grado di rispondere all'alta domanda invernale di forniture elettriche.
Pierre-Franck Chevet ritiene inoltre che sia necessario almeno un mese di tempo supplementare affinché i reattori autorizzati a ripartire raggiungano la massima potenza, il che equivale a gennaio 2017. Sette impianti Edf sono chiamati a riprendere la produzione il 31 dicembre: Dampierre, Civaux 2, Tricastin 4, Gravelines 2, Bugey 4, Tricastin 1 e Tricastin 3.
L'energia transalpina è direttamente dipendente da 58 reattori del colosso energetico che garantisce il 75% dei bisogni in energia.
In parallelo, nella lunga intervista al Figaro, Pierre-Franck Chevet ha denunciato "l'esistenza di pratiche inaccettabili dall'inizio degli anni Sessanta nella fabbrica del Creusot (di Areva, ndr): l'esistenza di 400 dossier volontariamente nascosti al cliente e all'Asn, e riguardanti anomalie, nonché la scoperta di documenti di fabbricazione che appaiono falsificati".
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