Gli studenti
protestano contro le politiche sulla scuola del governo Renzi e contro
il sistema dell'alternanza chiedendo in particolar modo il ritiro del
recente accordo tra Miur e multinazionali che prevede il coinvolgimento
di oltre 27.000 studenti in percorsi di scuola-lavoro stabiliti da
grandi imprese. Diverse anche le denunce sulle mancanze strutturali
degli edifici scolastici.
Il FGC esprime il suo sostegno alla lotta degli studenti, tra i quali diversi militanti: "A partire dalla straordinaria giornata di lotta di giovedi'- ha dichiarato Silvia Scipioni, resp. Scuola FGC Roma - le occupazioni di oggi e quelle dei prossimi giorni rappresentano la risposta degli studenti romani alle politiche di questo governo che con l'accordo Miur-multinazionali dimostra per l'ennesima volta di operare esclusivamente negli interessi delle grandi imprese. Ad oggi il governo Renzi, seguendo le indicazioni di Ue e Nato, sembra piu' preoccupato del salvataggio di banche, dell'invio di contingenti militari in Lettonia o del passaggio di riforme costituzionali funzionali solo ai poteri forti, piuttosto che del futuro della scuola e degli studenti. Il tutto e' bene ricordarlo in un momento in cui l'istruzione pubblica versa in una grande crisi dovuta ad anni di tagli, le famiglie non riescono a sostenere i costi dell'istruzione, l'abbandono scolastico sta aumentando".
Nella giornata di giovedi', continua la nota, "a Roma moltissimi studenti sono scesi in piazza e il ministero dell'Istruzione ha rifiutato la delegazione di manifestanti che chiedeva un incontro con le istituzioni, dimostrando una precisa volonta' politica di non confrontarsi con gli studenti: e'
evidente che le occupazione di oggi sono anche una risposta a questo atteggiamento".
Il FGC esprime il suo sostegno alla lotta degli studenti, tra i quali diversi militanti: "A partire dalla straordinaria giornata di lotta di giovedi'- ha dichiarato Silvia Scipioni, resp. Scuola FGC Roma - le occupazioni di oggi e quelle dei prossimi giorni rappresentano la risposta degli studenti romani alle politiche di questo governo che con l'accordo Miur-multinazionali dimostra per l'ennesima volta di operare esclusivamente negli interessi delle grandi imprese. Ad oggi il governo Renzi, seguendo le indicazioni di Ue e Nato, sembra piu' preoccupato del salvataggio di banche, dell'invio di contingenti militari in Lettonia o del passaggio di riforme costituzionali funzionali solo ai poteri forti, piuttosto che del futuro della scuola e degli studenti. Il tutto e' bene ricordarlo in un momento in cui l'istruzione pubblica versa in una grande crisi dovuta ad anni di tagli, le famiglie non riescono a sostenere i costi dell'istruzione, l'abbandono scolastico sta aumentando".
Nella giornata di giovedi', continua la nota, "a Roma moltissimi studenti sono scesi in piazza e il ministero dell'Istruzione ha rifiutato la delegazione di manifestanti che chiedeva un incontro con le istituzioni, dimostrando una precisa volonta' politica di non confrontarsi con gli studenti: e'
evidente che le occupazione di oggi sono anche una risposta a questo atteggiamento".
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