TUTTI I PRETI POTRANNO ASSOLVERE IL GRAVE PECCATO DI ABORTO Papa Francesco scrive: “Perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato d’aborto” . “Come si sa - ha spiegato Fisichella - questo peccato era riservato ai vescovi che, di volta in volta a seconda delle circostanze, concedevano ai sacerdoti delle loro rispettive diocesi la facoltà di assolvere. Da oggi, “in forza del loro ministero”, cioè per il fatto stesso di essere ministri della riconciliazione, il peccato di aborto potrà essere perdonato da ogni sacerdote, senza più alcuna delega particolare.
I LEFEBVRIANI. Con lo stesso spirito di andare incontro alle esigenze dei fedeli, il Santo Padre “confidando nella buona volontà dei loro. sacerdoti perché si possa recuperare, con l’aiuto di Dio, la piena comunione con la Chiesa cattolica” ha stabilito che quanti frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità san Pio X possano ricevere validamente e lecitamente l'assoluzione sacramentale .
I MISSIONARI DELLA MISERICORDIA. È bene notare che Papa Francesco in queste pagine offre delle indicazioni concrete che hanno trovato riscontro già nella celebrazione giubilare. Un’altra novità è che i Missionari della misericordia vengono confermati nel loro servizio perché “permanga ancora, fino a nuova disposizione, come segno concreto che la grazia del Giubileo continua ad essere, nelle varie parti del mondo, viva ed efficace”. In effetti, l’azione dei Missionari è stata fortemente feconda; hanno confessato per intere giornate, si sono spostati da una parte all’altra dei loro rispettivi Paesi per far toccare con mano che la misericordia non conosce confini.
I POVERI. La seconda colonna portante della Lettera Apostolica verte maggiormente sul “carattere sociale” della misericordia. Papa Francesco non si nasconde che è sempre sottesa la tentazione di fare una “teoria della misericordia”; essa si supera nella misura in cui la si fa diventare “vita quotidiana di partecipazione e condivisione”. In questo contesto viene proposta la Giornata mondiale dei poveri come un impegno per tutta la Chiesa per “riflettere su come la povertà stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa, non potrà esserci giustizia né pace sociale.
IL PAPA E LE DONNE . La lettera apostolica inizia con le due parole usate da San Agostino (un santo molto amato dal suo predecessore Benedetto XVI), nei Sermoni per commentare l’incontro con l’adultera. Sant’Agostino infatti scriveva: “Restò l'adultera e il Signore, restò colei che era ferita e il medico, restò la grande miseria e la grande misericordia”. Papa Francesco ancora una volta intende fare delle donne il paradigma del modo di rapportarsi a Gesù.
Quanto all’aborto nell’intervista a TV2000, la tv dei vescovi italiani, mandata in onda domenica, ne ha parlato ancora. Ricordando la visita al reparto di neonatologia dell’ospedale San Giovanni dove aveva incontrato una donna che aveva partorito tre gemelli, di cui uno era morto, ha detto :”Ho pensato all’abitudine di mandare via i bambini prima della nascita, questo crimine orrendo: li mandano via perché è meglio così, perché sei più comodo, è una responsabilità grande – è un peccato gravissimo, no? – è una responsabilità grande … Questa, che aveva tre figli, piangeva per quello che era morto, non riusciva a consolarsi con i due che erano rimasti. L’amore della vita, in qualsiasi situazione …”.
UN MESSAGGIO AI CONSERVATORI . Aver “incluso” nella forma prolungata di misericordia anche i seguaci dei lefevriani avrà l’effetto di troncare sul nascere i malumori dei conservatori in Curia e fuori, anche in relazione al perdono “semplificato” dell’aborto. Si tratta di un messaggio molto chiaro e forte.
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